lunedì 16 gennaio 2012

Naufragio Concordia: la verità affonda


da: Lettera43

Concordia, la verità affonda

Questa è la storia di un disastro. Fatto di errori e inadempienze, di capitani pavidi e di allarmi lanciati dalle retrovie. La storia di come la nave Costa Concordia e la sua popolazione di 4 mila passeggeri, (guarda il video dell'evacuazione) invece di solcare i mari verso una vacanza di relax, si è andata a incagliare a 150 metri dall'isola del Giglio. Di come per inchinarsi alla Terra si sia pagato un tributo di sei vite al mare. Grazie alle ricostruzioni della procura di Grosseto, si è scoperto che il comandante Francesco Schettino ha prima ordinato il cambio di rotta per salutare i turisti dell'isola, poi ha tentato di negare l'emergenza per un'ora. Non ha telefonato alla Capitaneria di porto, hanno dovuto chiamare loro, messi in allerta dai genitori di una passeggera. Ha lanciato il Mayday con un'ora di ritardo, quando a soli dieci minuti dall'impatto la sala macchine era già allagata. Costretto a dare l'ordine di abbandonare la nave, ha tentato la fuga su una scialuppa, quando ancora i bambini non erano riusciti a abbandonare il gigante ingoiato dall'acqua. A una telefonata della Capitaneria che gli chiedeva conto della situazione ha dichiarato: «Sto coordinando i soccorsi». Intanto mentre la verità rischia di affondare, nella notte tra il 15 e il 16 gennaio i vigili del fuoco hanno recuperato un altro cadavere, indossava il giubbotto di salvataggio.

Il disastro minuto per minuto

 

16 gennaio

 

ORE 6.28. I vigili del fuoco, che hanno lavorato tutta la notte alla ricerca dei dispersi della Concordia, hanno ritrovato, a bordo della nave, il cadavere di un uomo.
Si tratta della sesta vittima accertata del naufragio. Il corpo era nel secondo ponte, in una parte non invasa dall'acqua. Aveva il giubbotto salvagente ed era un passeggero.
ORE 9.45. Carnival, proprietaria di Costa Crociere, è crollata in Borsa dopo aver annunciato che il naufragio della nave da crociera di fronte all'isola del Giglio pare possa costare alla società 95 milioni di dollari. Il titolo è arrivato a perdere nei listini di Londra il 23%.
ORE 10.21. Errore nell'elenco dei sopravvissuti. Due donne sono state inserite nella lista ma di loro non si hanno notizie. Si tratta di Maria Grazia Trecarico e l'amica Lucia Virzì. Il marito della prima ha ritenenuto che l'equivoco sia sorto dopo che la figlia Stefania, che era riuscita a mettersi in salvo con il fidanzato, rispondendo alla domanda dei soccorritori che le chiedevano con chi viaggiasse, fece il nome della madre e della Virzì: «Mia moglie e la sua amica» ha detto l'uomo «sono state cercate ovunque, in alberghi e ospedali, ma di loro non si hanno notizie».
ORE 10.48. Il procuratore capo di Grossseto Francesco Verusio ha confermato, spiegando il provvedimento di fermo di Schettino, di aver temuto la fuga del comandante, pensando che potesse sottrarsi alle sue responsabilità perché, «navigando da molti anni, ha toccato vari porti in tutto il mondo e avrebbe potuto fuggire all'estero». Martedì 17 o mercoledì 18 gennaio è previsto il colloquio con il giudice per le indagini preliminari (gip) nell'udienza di convalida.
ORE 11.38. A causa del mare mosso la nave Concordia ha cominciato a muoversi dalla posizione in cui si era incagliata. Il coordinamento dei soccorsi ha sospeso le ricerche evacuando i sub di vigili del fuoco e capitanerie. Al momento l'imbarcazione si è spostata di nove centimetri sulla verticale e 1,5 in orizzontale.
ORE 11.50. Preoccupazione manifestata anche dal ministro dell'Ambiente Corrado Clini in relazione alle procedure di svuotamento delle cisterne della nave: «I rischi sono concreti perché 2.400 tonnellate di carburante non sono facili da gestire. Stiamo con il fiato sospeso». L'imbracazione infatti, naufragata poco dopo la partenza da Civitavecchia, aveva quasi il pieno di carburante.
Per quanto riguarda la rimozione, Clini ha sottolineato che l'operazione dipende dalle condizioni della nave stessa: «Se galleggiasse avremo uno scenario diverso e tempi più stretti».
ORE 12.19. L'amministratore delegato di Costa Crociere Pierluigi Foschi ha preso le distanze dalla manovra del comandante Schettino di avvicinarsi alla terraferma provocando il naufragio della nave: «La rotta della Costa Concordia è stata impostata correttamente alla partenza nel porto di Civitavecchia e il cambiamento di direzione non è stato approvato, né autorizzato dalla compagnia, ma è stato esclusiva responsabilità del comando nave».
ORE 12.56. La Costa Crociere ha dato mandato ad alcune società di studiare un modo per rimuovere la Costa Concordia come affermato dallo stesso Foschi: «la nave potrebbe essere sollevata con palloni d'aria e, una volta rimessa in galleggiamento, trainata da rimorchiatori». L'amministratore delegato ha inoltre dichiarato che l'operazione principale da effettuare prima del recupero dell'imbarcazione è quello di «chiudere le falle». Non è escluso, anche se al momento non è un ipotesi al vaglio, che la nave possa essere segata in tronconi.
ORE 13.18. il presidente della regione Toscana Enrico Rossi ha confermato che «nell'arco di pochi giorni è previsto il posizionamento, a fianco del relitto, di una grande piattaforma con apparecchiature in grado di aspirare il carburante, con una operazione delicata ma fattibile, sotto la sorveglianza di esperti internazionali chiamati dalla compagnia navale».
ORE 14.20. Un ex ammiraglio è stato sentito dai magistrati della Procura di Grosseto nell'inchiesta su il naufragio della nave Costa Concordia. È quanto si apprende da fonti inquirenti. L'ex ammiraglio è stato ascoltato rispetto all'inspiegabile avvicinamento della nave all'isola del Giglio per il cosiddetto 'inchino'.
Secondo quanto appreso i pm grossetani vogliono chiarire se è vero che il comandante della Costa Concordia si è avvicinato troppo all'isola del Giglio per salutare con luci e sirene accese l'ex ammiraglio Mario Palombo, figura carismatica della marineria italiana. L'ex ammiraglio abitualmente vive al Giglio ma la sera del 13 gennaio era a Grosseto. Al vaglio ci sarebbe anche una telefonata tra l'ammiraglio e la Capitaneria di porto, circostanza riferita da alcuni giornali.

15 gennaio

 

ORE 00.10 Individuati due sopravvissuti all'interno della nave. I due hanno risposto ai soccorritori ma non sono ancora stati raggiunti: sarebbero infatti due ponti al di sotto di dove sono ora i vigili del fuoco. Dopo 47 minuti, la coppia, due neo sposi nord coreani di 29 anni in viaggio di nozze, sono stati raggiunti si trovavano nella cabina 838. Stanno bene.
ORE 6.08.  Per tutta la notte è proseguita la minuziosa ispezione dei vigili del fuoco. I dispersi sono calati da 41 a 39. Le ricerche nel relitto semi-affondato proseguiranno no-stop per tutta la giornata di oggi. Sommozzatori e specialisti dei nuclei speleo-fluviali dei vigili del fuoco procedono ispezionando 'cabina per cabina' con la speranza di raggiungere altre persone rimaste intrappolate.
ORE 6.56. Si sentono rumori dal ponte 3. La verifica di quella zona della nave risulta molto difficile da raggiungere a causa di scale, porte sbarrate e arredi e materiali che ostacolano l'avvicinamento dei soccorritori. La nave è completamente rovesciata su un fianco.
ORE 9.32. Sul ponte 3 è stata individuata una terza persona da liberare. Difficile raggiungerlo perché i pompieri devono passare da locali allagati, ma alla fine alle 9.44 il capo commissario di Bordo di Costa Concordia, Marrico Giampetroni viene recuperato. «Ho sempre sperato nella salvezza, ho vissuto 36 ore di incubo», le sue prime parole.
ORE 12.56. Disposto il fermo per il comandante. Il suo avvvocato ha spiegato che i due motivi addotti dalla procura sono pericolo di fuga e possibile inquinamento delle prove.
ORE 15.16. Il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio, che coordina le indagini del naufragio, fa sapere che la nave si trovava a soli 150 metri dall'isola del giglio.
ORE 18.43. Trapelano le prime indiscrezioni sulla fuga del comandante. Secondo fonti qualificate: «Sarebbe stato più volte invitato a risalire sulla nave dal personale della guardia costiera».
ORE 19.13. Mancano ancora all'appello 17 persone che erano imbarcate sulla Costa Concordia, secondo quanto reso noto dalla Costa Crociere durante il vertice che si è tenuto nel pomeriggio del 15 gennaio in prefettura a Grosseto.
ORE 20.34. Identificati i due cadaveri rtrovati nel pomeriggio: sono due passeggeri. Si tratta di Giovanni Masia, nato nel 1926, e di uno spagnolo, Gual Guillermo, nato nel 1943.
ORE 22. 03. Costa Crociere ha parlato esplicitamente di «errori di giudizio» da parte del comandante della nave Concordia, Francesco Schettino. Convocando per il 16 gennaio a Genova una conferenza stampa del presidente e amministratore delegato, Pierluigi Foschi, Costa Crociere nella lunga dichiarazione diffusa in serata precisa che gli errori di giudizio del comandante hanno avuto «gravissime conseguenze», al punto che la Magistratura ha disposto il fermo di Schettino. Questa la dichiarazione integrale di Costa Crociere: «Sembra che il comandante abbia commesso errori di giudizio che hanno avuto gravissime conseguenze: la rotta seguita dalla nave è risultata troppo vicina alla costa, e sembra che le sue decisioni nella gestione dell'emergenza non abbiano seguito le procedure di Costa Crociere che sono in linea e, in alcuni casi vanno oltre, gli standard internazionali».
 

14 gennaio

 

ORE 1.02. Qualche passeggero della nave Costa Concordia si è buttato o è caduto in mare. Del recupero si è occupata la prefettura di Gorsseto, che ha anche chiesto l'elenco dei passeggeri all'armatore.
ORE 1. 57. Scoperta la prima vittima tra i 4.200 passeggeri.  Secondo il sindaco dell'isola, Sergio Ortelli, sul posto, i morti potrebbero essere di più. Alcune persone sono ancora bloccate sulla nave.Un elicottero le sta portando in salvo.
ORE 2.11. Il bilancio delle vittime sale già a due, un turista francese e uno peruviano.
ORE 8.18. La Costa Concordia è inclinata di 80 gradi. Si teme già il disastro ambientale: nella sua pancia ci sono 2.380 tonnellate di carburante. A bordo della nave sono in corso le operazioni di soccorso (guarda il video) con i vigili del fuoco alla ricerca di eventuali dispersi. La nave è a ridosso degli scogli. Le vittime salgono a tre: due turisti francesi e un peruviano.
ORE 9.25. «È stato un incubo, sembrava di essere sul Titanic, abbiamo veramente creduto di morire». I naufraghi hanno iniziato a raccontare la dinamica dell'incidente: «Abbiamo sentito un botto enormesono cadute bottiglie e bicchieri e c'erano urla in tutta la nave».
ORE 13. 18. La procura di Grosseto ha aperto un'inchiesta: naufragio, disastro e omicidio colposo. Al momento non c'erano indagati:«Dobbiamo verificare chi era al comando della nave, dove si trovava il comandante e capire le cause».
ORE 15. 34. Il comandante sostiene che la roccia non sia stata segnalata: «Mentre navigavamo ad andatura turistica abbiamo impattato uno sperone di roccia che non era segnalato. Secondo la carta nautica, doveva esserci acqua a sufficienza sotto di noi».
ORE 18. 58. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha aperto un'inchiesta.
ORE 19.41. Il procuratore di Grosseto ha dato l'annuncio: il comandante Schettino è in stato di fermo da alcune ore. Il capitano avrebbe chiamato sua madre e le avrebbe detto: «C'è stata una tragedia».
ORE 20.13 I reati contestati al comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, che è in stato di fermo, e al primo ufficiale in plancia, Ciro Ambrosio, sono omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave mentre c'erano ancora molti passeggeri da trarre in salvo.  La Costa Concordia è stata posta sotto sequestro, così come la scatola nera che ha registrato le comunicazioni con la capitaneria di porto di Livorno.         
ORE 22.10. Gli avvocati del comandante: «Ha salvato centinaia di vite».

 

13 gennaio

 

ORE 00.50. I soccorsi della Guardia Costiera prendono finalmente il controllo della nave.
ORE 00.40. Schettino è su una scialuppa calata al fianco destro della Costa Concordia, ma parlando con la Capitaneria sostiene di stare coordinando i soccorsi.
ORE 22. 50. A un'ora dall'incidente, Schettino ha ordinato a gli oltre 4 mila passeggeri l'abbandono della nave.
ORE 23.40. Sulla nave c'è il panico. «Grida terrore e incertezza», testimonieranno alcuni passeggeri. Pochi salvagenti. Dispute per salire sulle scialuppe. Con una di queste il comandante tenta la fuga. A bordo ci sono ancora i bambini.
ORE 22.30 La nave è già inclinata di 20 gradi. La capitaneria di Porto di Livorno convince Schettino a lanciare il Mayday.
ORE 22.16. Nuova telefonata. «Sì, la situazione è grave», ma non viene dichiarata alcuna emergenza.
ORE 22. 08. Passano due minuti e la Capitaneria contatta il comandante Schettino. Sono già passati 20 minuti dall'incidente. L'acqua sta conquistando metro metro dopo metro il fondo della nave, trascinandola in basso. Ma, nulla. Schettino risponde: «Solo un black out, stiamo ripristinando la situazione»
ORE 22.06. Sulla nave però c'è un black out. Se ne accorgono tutti durante la cena, a cui avrebbe dovuto partecipare anche il capitano. Si sente il colpo, qualche tavolo si rovescia. I passeggeri angosciati iniziano a contattare i parenti. Alle 22. 06 alla capitaneria di porto di Livorno arriva la telefonata dei genitori di una donna imbarcata. Sono loro i primi a dare l'allarme.
ORE 21.42. E invece l'acqua non c'era: a soli 150 metri dall'Isola del Giglio la nave Costa Concordia urta uno scoglio di granito del fondale che si conficca nella chiglia della nave. Uno squarcio di 70 metri si apre nel ventre del gigante. La sala macchine in 10 minuti è allagata, ma nessun allarme viene diramato.
ORE 21,35. Si punta a Nord Ovest: rotta Civitavecchia-Savona. Sopra le stelle e a lato l'isola del Giglio. La sera del 13 gennaio piazzato su uno dei 12 ponti della Costa Concordia (leggi Il crollo del gigante), il comandante Francesco Schettino ordina l'inchino all'isola toscana. Una modifica alla traiettoria, su cui però rassicura i suoi uomini: «C'è acqua c'è acqua».

Nessun commento:

Posta un commento