venerdì 27 gennaio 2012

Il Vaticano contro “Gli Intoccabili’, programma di La7 condotto da Nuzzi



Esplode la polemica sulla trasmissione "Gli intoccabili"
Il Vaticano pronto ad azioni legali contro l'emittente "La 7". La nota di Padre Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana
di Alessandro Speciale

Una presentazione “parziale e banale” di discussioni e tensioni “comprensibili” e umane, che ha interpretato i fatti in modo “fazioso” con l'obiettivo di “presentare le strutture del governo della Chiesa... come caratterizzate in profondità da liti, divisioni e lotte di interessi”: questo, e non altro – secondo il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi –, è quanto emerso dalla puntata della trasmissione de La 7 'Gli Intoccabili' andata in onda ieri sera.

La trasmissione ha presentato alcune lettere di monsignor Carlo Maria Viganò, oggi nunzio apostolico negli Usa e fino allo scorso ottobre segretario generale – ovvero numero due – del Governatorato di Città del Vaticano, dirette a papa Benedetto XVI e al segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone.

Nelle lettere, Viganò denuncia la “corruzione” che regnava nella gestione del Governatorato – la macchina amministrativa del minuscolo Stato vaticano – e attribuiva il suo trasferimento a Washington ad una campagna per discreditarlo da chi fino ad allora aveva profittato di sprechi e budget gonfiati, ed era stato disturbato dalla sua azione di risanamento e pulizia.

Il documentario è curato dal Gianluigi Nuzzi, autore del libro sui conti dello Ior “Vaticano SPA”. Alla trasmissione ha partecipato in studio il direttore dell'Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian.


Padre Lombardi annuncia che di fronte alle accuse, “anche molto gravi”, fatte nel corso della trasmissione, soprattutto “nei confronti dei membri del Comitato Finanza e Gestione del Governatorato e della Segreteria di Stato”, la Segreteria di Stato stessa e il Governatorato si “impegnano a perseguire tutte le vie opportune, se necessario legali, per garantire l’onorabilità di persone moralmente integre e di riconosciuta professionalità, che servono lealmente la Chiesa, il Papa e il bene comune”.

D'altra parte, l'invio di monsignor Viganò come nunzio negli Stati Uniti, aggiunge Lombardi, “è prova di indubitabile stima e fiducia da parte del Papa”.

Il portavoce vaticano, nella nota diffusa questa mattina, stigmatizza la “discutibilità del metodo e degli espedienti giornalistici con cui è stata realizzata” la trasmissione, compresa la “diffusione di documenti riservati”. Ma si tratta, aggiunge, di un metodo “fin troppo abituale”, proprio di una “informazione faziosa nei confronti del Vaticano e della Chiesa cattolica”.

La nota ribadisce i risultati “molto positivi” del lavoro di monsignor Viganò al Governatorato caratterizzato da “rigore amministrativo” e dal “raddrizzamento di una situazione economica complessiva difficile”.

Sono risultati che vanno però contestualizzati, secondo Lombardi, alla luce ad esempio dell'aumento del numero dei visitatori dei Musei Vaticani – da cui il Governatorato raccoglie la maggior parte delle sue entrate –, e dell’andamento dei mercati, oltre che delle finalità “non puramente economiche ma di supporto della missione della Chiesa universale” dello Stato della Città del Vaticano.

Ad ogni modo, anche con lo spostamento di monsignor Viganò, i criteri di “corretta e sana amministrazione e di trasparenza” a cui si era ispirato continuano a guidare la gestione del Governatorato.

Poi, padre Lombardi sottolinea come quelle che sono “comprensibili differenze di opinioni e posizioni” siano state presentate “in modo parziale e banale, esaltando evidentemente gli aspetti negativi, con il facile risultato di presentare le strutture del governo della Chiesa non tanto come toccate anch’esse dalle fragilità umane – ciò che sarebbe facilmente comprensibile - quanto come caratterizzate in profondità da liti, divisioni e lotte di interessi”.

Su questo punto, Lombardi afferma “senza timore” che “si è andati e si va spesso ben aldilà della realtà”, perché  l'attuale “situazione generale del Governatorato non è così negativa come si è voluto far credere”.

Inoltre, aggiunge, “tanta disinformazione non può certamente occultare il quotidiano e sereno lavoro in vista di una sempre maggiore trasparenza di tutte le istituzioni vaticane”.

Infine, conclude la nota del portavoce vaticano, “non bisogna dimenticare che il Governo della Chiesa ha al suo vertice un Pontefice di giudizio profondo e prudente, la cui dirittura al disopra di ogni sospetto garantisce la serenità e la fiducia che giustamente si attendono coloro che operano al servizio della Chiesa e i fedeli tutti”.

Da parte sua il giornalista conduttore del programma Gianluigi Nuzzi ha dichiarato che "Noi abbiamo fatto il nostro dovere di cronisti, di individuare dei documenti, verificarne l’autenticità e renderli pubblici. E forse è una storia che non ha precedenti quella di un vescovo che denuncia vicende che ritiene di corruzione e le mette nero su bianco nei confronti del Santo Padre". 

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