lunedì 30 gennaio 2012

Controlli fiscali, Milano: nessuno scontrino un locale su tre

da: http://milano.repubblica.it/

Milano, nuovi controlli nei negozi in centro nessuno scontrino fiscale in un locale su tre
Un altro intervento nelle strade del centro dopo quello scattato nei locali della movida e che, secondo i primi dati, ha portato a un boom di ricevute rispetto agli altri weekend
di Davide Carluccci e Oriana Liso

Dall'happy hour al brunch. È nell'arco di tempo che comprende i due riti consueti sotto la Madonnina che l'Agenzia delle entrate e la guardia di finanza hanno deciso di concentrare il blitz più in grande stile tra quelli effettuati nell'ultimo mese per scovare gli evasori fiscali. I primi dati darebbero ragione a chi invoca i controlli a tappeto: oltre il 30 per cento dei verbali firmati dalle Fiamme gialle riguardava la mancata emissione di scontrini e ricevute. Molto più di quanto succede durante i controlli di routine, che di solito fanno registrare il 10 per cento di irregolarità. E le anomalie sarebbero state tantissime anche sabato sera: quasi "imbarazzante", sembra, il numero di violazioni riscontrate, da quelle sui libri contabili - e soprattutto sugli studi di settore - a quelle sulla presenza di lavoratori irregolari o clandestini.

Le forze in campo
Non spettacolare come quello di Cortina, ma con numeri molto più alti: oltre 600 persone coinvolte tra accertatori del Fisco, finanzieri, ispettori dell'Inps, vigili urbani, vigili del fuoco. Un uno-due geometrico, prima l'operazione di sabato e poi quella durata fino a ieri pomeriggio, su bar, ristoranti, discoteche, negozi di abbigliamento, con controlli anche su strada, dove i vigili hanno fermato quasi 350 auto di grossa cilindrata per cercare, attraverso gli incroci anagrafici, di mappare le intestazioni fittizie che servono a pagare meno tasse.


"A Cortina abbiamo scelto la vigilia di Capodanno, quando c'era il numero massimo di presenze, a Roma siamo andati nella via dello shopping di lusso, qui a Milano serviva controllare in contemporanea tutti i luoghi della movida, almeno 20 macro-aree in cui nel fine settimana è più alta la possibilità di capire se un esercente è onesto o meno", spiegano i tecnici coinvolti nell'operazione. Dai Navigli a corso Como, la Galleria Vittorio Emanuele, l'Isola: qui le squadre miste di accertatori e ispettori dell'Inps entravano nei locali - sui 120 controllati c'erano anche 15 discoteche - mentre i vigili organizzavano, fuori, i posti di blocco. Ieri, invece, i controlli si sono concentrati intorno al Duomo, a Chinatown, intorno alla stazione Cadorna e in corso Buenos Aires, la via commerciale più lunga d'Europa.


Le irregolarità

I primi dati sono già significativi: su 230 contestazioni in materia di documenti fiscali fatte ieri dalle 50 pattuglie di finanzieri impegnati nel servizio, 75 riguardavano la mancata emissione di scontrini. A fare le spese dei controlli anche negozi e ambulanti che vendono griffe taroccate: un centinaio i pezzi sequestrati. Partiranno oggi, invece, i controlli incrociati dell'Agenzia delle Entrate sulla documentazione raccolta sabato. Il fisco ha lavorato in strettissima collaborazione con il Comune di Milano (che ha creato una direzione centrale specifica per la lotta all'evasione). Ogni impresa è tenuta a presentare i moduli che raccolgono i dati sull'attività e il contesto economico in cui opera: autocertificazioni, di fatto, in cui sabato sera gli accertatori avrebbero visto molte "incongruità evidenti".

Le discoteche vuote

Alcuni locali sabato sera, annusata l'aria del blitz in corso, hanno deciso di lasciare abbassate le serrande, rinunciando all'incasso dell'intera serata pur di non rischiare la visita del Fisco. E in diverse discoteche in cui gli ispettori erano già entrati i proprietari hanno iniziato a non fare entrare più clienti, con la scusa del tutto esaurito, quando invece di posto ce n'era ancora. In entrambi i casi l'obiettivo era evitare che l'incasso regolarmente registrato in serata - proprio per la presenza dei controlli - venisse controllato con quelli più bassi del passato. Facendo scattare, a quel punto, le pesanti sanzioni che sono attese per i prossimi giorni. 

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