Tratto dall’articolo “Mediaset
stretta alle corde, aria di cambio ai vertici” di Finanza Mercati
La frenata degli spot e le forti
difficoltà finanziarie potrebbero accelerare l’uscita dell’ad Andreani e
riaprire la corsa per la poltrona numero uno del gruppo
Le forti difficoltà in cui versa il gruppo Mediaset potrebbero
riaprire le porte a un nuovo turnover ai vertici della società. I problemi sono
sotto gli occhi di tutti. In dodici mesi il titolo ha dimezzato il suo valore
di Borsa (-53 per cento) e prospettive sono tutt’altro rosee.
Il proliferare delle nuove piattaforme tecnologiche ha messo in crisi
le tv generaliste che ancora costituiscono il core business del gruppo. E, come
se non bastasse, la crisi sta mettendo a dura prova la raccolta pubblicitaria
(-1,8% complessivamente nei nove mesi) e frenando l’esplosione della pay per view (il risultato operativo dei
nove mesi è sceso a un dato negativo per 29,2 milioni di euro da una perdita
operativa di 0,9 milioni registrata l’anno prima). In questo scenario si
potrebbero riaprire le danze per le poltronissime nella stanza dei bottoni. E
le speculazioni sul mercato non mancano. Secondo alcune indiscrezioni circolate
insistentemente nelle ultime ore – anche se smentite dall’azienda – si starebbe
pensando a un nuovo inserimento tra i i top manager dell’esecutivo. Tanto che,
come riportato ieri dal sito oggi.it,
si parla addirittura di un’uscita dell’ad Giuliano Andreani e del possibile
arrivo
di Flavio Cattaneo, attuale amministratore delegato di Terna (dove la
scorsa primavera è stato confermato al timone per il terzo mandato).
A fomentare quest’ultima ipotesi sarebbero anche i trascorsi di
Cattaneo nel business televisivo, visto che il manager il 2003 e il 2005 ha ricoperto il ruolo
di direttore generale della Rai.
Ma tale prospettiva è stata smentita ieri anche dalla stessa Terna.
Nel corso della conference call tenuta ieri dal gruppo romano agli analisti è stato
risposto in merito che «l’ad Cattaneo è totalmente concentrato sull’azienda».
Intanto però il titolo del gruppo televisivo ha chiuso la seduta a
2,028 euro un calo del 2,5 per cento.
Nell’attesa gli analisti consigliano di utilizzare una certa prudenza
prima di operare sul titolo. Proprio pochi giorni fa Rbs ha tagliato il target
price di Mediaset da 2,2 a
2,6 euro, pur confermando la raccomandazione a hold ( hold = mantenere
azioni in portafoglio).
Per il broker infatti «le misure di austerità in arrivo peseranno
sulla raccolta pubblicitaria della Tv italiana» senza considerare che lo
scenario pubblicitario spagnolo (dove il gruppo è presente con la controllata
Mediaset Espana) «è anche peggio di quella italiana».
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