da: Il Fatto
Quotidiano
Il paese degli inchini
di Marco Travaglio
Dopo il naufragio
e l’alibi di ferro del comandante Schettino sullo scoglio spuntato a sua
insaputa, all’isola del Giglio c’è un’altra metafora galleggiante che ci
inchioda alla nostra irredimibile italianità: il rito
dell’inchino. “Ne avrò fatti cinquanta”, racconta ai magistrati il
bulletto di Meta di Sorrento, e forse è l’unica cosa vera che dice. Che
sarà mai un inchino, nel Paese delle riverenze, dei salamelecchi, dei
piegatori di schiene e dei nati curvi?
Ecco perché il capitano De
Falco assurge subito al rango di eroe, anche se ha fatto solo un paio di
telefonate previste dalle sue mansioni: perché pare un extraterrestre.
Nelle intercettazioni siamo abituati a sentire gente che si dà del tu e di
gomito, che fa pappa e ciccia, che si fa du’ spaghi alla pizzeria dietro
l’angolo, che sistema tutto perché in Italia tutto si aggiusta o almeno si
arrangia. De Falco invece dà del lei, dice “comando io”, cita le leggi e
le rotte, grida “è un ordine!”. È vero che fa solo il suo dovere. Ma
è questo che fa di lui un marziano: non fa l’inchino. Intanto, mentre
Meta di Sorrento riabbraccia il suo genius loci come un perseguitato (che
sarà mai un inchino?), a Castellammare la processione di San Catello si
ferma anche quest’anno davanti alla casa del boss. Fa
l’inchino. E in Parlamento, sotto il governo che aveva promesso “mai
più condoni”, tutti i partiti di tutti i colori si fanno il condono, anzi l’autocondono
sui manifesti abusivi, come ogni anno, come sempre.
Si autoinchinano. Nel libro Alla fine della fiera. Tangentopoli
vent’anni dopo di Federico Ferrero, il pregiudicato Primo Greganti rivela:
“Ho dato una mano alla campagna elettorale di Fassino per le comunali di Torino”. Possibile
che Fassino non sappia che Greganti è stato condannato a 3 anni e mezzo
per le mazzette della Ferruzzi e del gruppo Gavio al
Pci- Pds? Possibile che non abbia detto a Greganti: “Caro, non è il
caso, faccio da solo”? O forse non glielo poteva dire ed era
obbligato all’inchino? Monti continua a tenersi al governo un condannato
per Tangentopoli, il sottosegretario Milone, che ha pure enormi conflitti
d’interessi nel gruppo Ligresti. Perché non se ne libera? Inchino forzato
anche quello? Il ministro Passera, dopo averlo incautamente nominato,
lascia al vertice dell’Agenzia per le strade il presidente del Consiglio
di Stato Pasquale De Lise, di cui sono noti pensieri, parole, opere
e soprattutto omissioni. Che aspetta a liberarsene? O forse non può
e deve invece inchinarsi? E quando finirà, Passera, la sua lunga
“riflessione” sulle frequenze tv? Un altro inchino che non può
rifiutare? Filippo Penati, miracolosamente a piede libero con tutte
quelle tangenti a Sesto San Giovanni, si è “autosospeso” dal Pd, ma
seguita a sedere nel Consiglio regionale della Lombardia, luogo
notoriamente ben frequentato, e ora è entrato nella commissione regionale
d’inchiesta sul San Raffaele. Cos’è, uno scherzo? O l’han messo lì in
veste di intenditore, insomma di tecnico? Che aspetta il Pd a dirgli
di ritirarsi e a domandargli se non gli venga un po’ da ridere?
C’è qualche inchino che ci sfugge? (Penati è nel GRUPPO MISTO non più
nel PD che non può più dirgli nulla! – Nd.E.) Con quale faccia il Pd
può fare opposizione a Formigoni, se si tiene in casa un Penati, per
giunta travestito da sceriffo? Formigoni è l’uomo che sapeva troppo poco.
Schettino gli fa un baffo: sono 15 anni che gli arrestano un assessore
ladro dopo l’altro, e lui cade sempre dal pero, anzi dallo yacht (pagato
sempre da qualcun altro a sua insaputa): “Casi individuali”. Non vede e
non sente nulla, forse perché è talmente chinato che non riesce ad alzare
lo sguardo. Uno Scajola al cubo. E mai che incontri un capitano De Falco
che gli urli: “Vada a bordo, cazzo!”. A furia di casi individuali, resterà
solo. E ovviamente ignaro di tutto. Come il palo della banda dell’ortica
di Jannacci: “Lui era fisso che scrutava nella notte, l’ha vist na
gota ma ‘n cumpens l’ha sentu nient, perché vederci non vedeva un’autobotte,
però sentirci ghe sentiva ‘n acident… Ed è arrabbiato con la banda dell’Ortica,
perché lui dice: ‘Non si fa così a rubar!’…”.
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