Liberalizzazioni.
Vorrei capire
Vorrei capire se
Mario Monti ha conoscenza effettiva della realtà del paese. Ad esempio: se è a
conoscenza del fatto che anche consentendo l’accesso a certe professioni da
parte di cittadini che non appartengano a caste, lobby, corporazioni, le
condizioni sociali sono tali che nessuno intraprenderà nuove attività.
Hai voglia ad
allargare lo spazio di accesso a certi settori e/o a liberalizzare orari ormai
deregolati, con il solo risultato che ne beneficiano solo le grandi catene di
distribuzione (con annessi problemi con il personale), quando:
1. le pastoie
burocratiche
2. la mancanza di
credito
3. la necessità di
doversi inevitabilmente rivolgere a caste di professionisti (commercialisti)
per gestire le mille e più mille norme che regolano (o no?) l’attività del
lavoratore autonomo
4. la totale
inutilità delle associazioni di categoria, nonché il costo dell’adesione
impediscono – di
fatto – che chiunque, tanto più dei giovani, possano pensare ad avviare
un’attività propria.
Eppure, la
semplificazione reale della gestione amministrativa di un’attività, il supporto
con tipologie di credito specifiche, consentirebbe di aggregarsi in progetti
per attivare attività artigianali che possano distinguere dal piattume di certa
distribuzione e conquistare spazi e, conseguentemente, produrre reddito.
Le
liberalizzazioni sono una bufala se il contesto sociale non garantisce
condizioni d'insieme per realizzare una piccola impresa.
Si può essere
d’accordo sul principio, sul criterio che sta alla base della cosiddetta
liberalizzazione, ma questa non sortirà nessun effetto pratico, né in termini
numerici di accesso né in temini di durata prolungata nel tempo, se il contesto
sociale nel quale viviamo e operiamo impedisce di pensare sensatamente ad
attività che possano essere per un verso servizi ai cittadini, per l’altro
fonte di occupazione e reddito. Tutto questo, ovviamente, nell’ambito di un
regime democratico che effettua controlli fiscali e applica sanzioni
proporzionate al reato commesso.
Non ci vuole molto
a capire che solo chi pratica il riciclaggio del denaro sporco avvia attività
autonome nel nostro paese. Non ci vuole molto spirito di osservazione per
accorgersi che in una città come Milano domina la grande distribuzione in tutti
i settori, solo i cinesi aprono negozi, i piccoli artigiani hanno chiuso da
anni, altri stanno chiudendo.
Non si tratta di
liberalizzazione. Si tratta di semplificare. Ma la semplificazione abbetterebbe
le corporazioni più delle cosiddette liberalizzazioni. E chiede conoscenze
specifiche in termini di gestione della cosa pubblica da parte di chi governa e
legifera.
Ora. Poiché il
professor Monti e i suoi ministri sono a Palazzo Chigi per fare quello che i
politici “professionisti” non sono stati capaci di fare e/o non hanno voluto
fare, ci dimostrino la reale conoscenza del paese e trovinio soluzioni efficaci
e non specchietti per le allodole.
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