Non ci volevo credere.
Il sindaco dell’isola del Giglio,
Sergio Ortelli, ad agosto aveva
scritto una lettera sul giornale online Giglionews.it per ringraziare un capitano della Costa Crociera per essere passato
vicino all’ìsola piena di turisti.
La parola cretino è la più moderata che riesco a trovare nei suoi confronti.
Eppure, tra le tante cose che leggo e sento nessuno ha trovato qualcosa di “anomalo”
nel comportamento di questo sindaco.
Come può una persona non cerebrolesa, non domandarsi se sia opportuno,
sicuro, prudente, che un colosso galleggiante passi vicino alla costa di un’isola?
Inventivazione al turismo? Prolusione di coglioneria.
Al di là delle responsabilità enormi che, al momento, sembrano
essenzialmente in capo al comandante della nave, vi sono le responsabilità di chi consente che questi colossi super accessoriati
solchino i mari e di coloro che, per ignoranza
e/o superficialità non valutano gli effetti di certi comportamenti.
In generale, non solo in questa vicenda, in questa era di modello del
consumismo, dell’apparire anziché essere, di visibilità ad ogni costo, vi è una
ignoranza galoppante e una brama di protagonismo che provoca comportamenti ai
quali si aggiunge l’ignoranza, l’incapacità di persone che dovrebbero avere
almeno il senso dell’opportunità e che dovrebbero porsi domande minime su ciò
che fanno e come lo fanno.
L’attenzione e il rispetto
della persona non chiede protagonismi. Chiede
protagonisti. Del buon senso.
Qualche dubbio, qualche domanda, allontanano o riducono alcuni rischi. Ciò
che è successo il 13 gennaio, poteva succedere prima o ad altre navi se la
prassi di avvicinarsi all’isola era una consuetudine.
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