da: Sorrisi e
Canzoni TV
Tutti i segreti dell’Auditel
di Cinzia Marongiu
Critiche e leggende metropolitane a parte, quanto è affidabile l’Auditel in
termini percentuali? Rispetto al 1986 è
più attendibile? E quanto ancora resta da fare?
«Auditel è uno dei
sistemi di rilevazione della tv più avanzati al mondo. In questi 25 anni ha
migliorato tecniche e metodologie. Il campione nel ’96 è stato raddoppiato
portando da 2.500 a
oltre 5.000 le famiglie, con un notevole aumento dell’affidabilità. Quanto? Banale
dirlo in percentuale, visto che ogni emittente ha margini di stima statistica
diversi e la digitalizzazione ne ha moltiplicato il numero. Per farci capire,
diciamo che una delle reti storiche in prima serata può avere una percentuale
di “errore” inferiore al 2%. Davvero piccola per l’uso che si fa oggi dei dati
d’ascolto».
A fronte di un panorama tv in evoluzione, quali sono
le innovazioni introdotte da Auditel? E che cos’è l’audio matching?
«L’adozione avveniristica
dell’audio matching è stata l’innovazione più forte. Quella che ci permette di
affrontare la digitalizzazione del sistema televisivo italiano e un numero
triplicato (in dieci anni) di canali misurati che oggi sono circa 300! Auditel
misura anche l’ascolto differito, cioè i programmi registrati e rivisti, e si
prepara a monitorare l’ascolto su altri tipi di schermo come computer e iPad».
Con quale criteri si compone il panel rappresentativo
degli italiani?
«La popolazione
italiana viene indagata
con una grande ricerca che prevede 30 mila famiglie
intervistate ogni anno e che permette di descrivere la popolazione in strati
socio-demografici. Il campione che ne deriva rispecchierà la composizione di
quegli strati. Le 5.200 famiglie del panel, cioè 14 mila individui,
rispecchiano le mille diverse Italie».
Come vengono ricompensate le famiglie Auditel e per
quanto tempo rimangono «in carica»?
«Le famiglie non
ricevono un compenso in senso stretto ma soltanto un omaggio per la loro
collaborazione. Si tratta di oggetti di uso comune e poco valore come un ferro
da stiro, un trolley, un phon. Il campione “ruota”di un 20% l’anno».
Come fate ad accorgervi se qualcuno bara? Se c’è chi
dichiara più ospiti per favorire un programma-amico? E come intervenite?
«Se una famiglia
dovesse dichiarare all’ascolto un numero di ospiti con una sistematicità e
un’entità poco credibili scatterebbe un controllo telefonico da parte nostra.
In situazioni fortemente sospette faremmo uscire la famiglia dal campione. Chi volesse
“barare” dovrebbe farlo in modo discreto in modo da farla sembrare una visione
normale. In ogni caso un comportamento del genere avrebbe un impatto marginale
sui dati. La scorrettezza di un individuo su un campione di circa 14.000
individui non può influenzare i dati a meno che non sia “sfacciata”, ma in
questo caso l’anomalia sarebbe evidente e la sua intercettazione più semplice.
Le famiglie del campione sanno che l’Auditel non è un gioco di società, ma una
cosa seria. E la stragrande maggioranza delle famiglie si comporta in modo
corretto».
E’ ancora così macchinoso usare il meter? E’ vero che
almeno l’80% dei prescelti rifiuta?
«Non è affatto
macchinoso. Basta solo premere un pulsante per dichiarare che si è all’ascolto.
L’impegno richiesto è minimo e dopo pochi giorni diventa un’abitudine. Del
resto quante volte si usa il telecomando in un giorno per cambiare canale?
L’utilizzo del telecomando del meter
non è più impegnativo. E’ vero che solo il 20% delle famiglie a cui proponiamo
la partecipazione al panel accetta di collaborare. Ma è così ovunque nel mondo.
Da una ricerca che impegna a una collaborazione per diversi anni non si possono
pretendere tassi più elevati».
Sky e varie tv locali si ritengono svantaggiate
dall’Auditel: come rilevate i loro ascolti?
«Non vi è alcun
svantaggio per Sky o per le tv locali. I loro ascolti sono rilevati in modo
corretto. Oltretutto Sky può contare su due aspetti tecnici della misurazione
che conferiscono maggiore precisione e che per altre emittenti non è possibile
adottare: il primo vantaggio è relativo al fatto che l’universo di riferimento
degli abbonati Sky non deriva da una stima campionaria bensì da un dato certo,
messo a disposizione dalla stessa Sky (i loro abbonati). La seconda garanzia
consiste nel fatto di poter contare su una tecnica di detection dei canali
basata su codici di servizio raccolti direttamente dalla porta dei loro
decoder. Per quanto riguarda le emittenti locali, al di là dei soliti problemi
di variabilità delle informazioni derivanti dal fatto che stiamo parlando di
canali a basso ascolto, non si comprende che cosa possano lamentare».
Come vi siete attrezzati rispetto ai programmi
multipiattaforma come quello di Santoro? A oggi vengono rilevate le persone che
scelgono di vederlo su Internet?
«Al momento
Auditel rileva solo ciò che viene fruito sul televisore. Il programma di
Santoro viene quindi misurato su tutte le emittenti televisive che lo
trasmettono. Per Internet, esistono altri tipi di misurazioni. E per noi si
tratta di una prospettiva aperta e sotto sperimentazione».
La multa inflitta dall’Agcom ad Auditel «per abuso di
posizione dominante» ha messo in crisi la vostra credibilità. Come rispondete,
a parte il ricorso al Tar del Lazio?
«La credibilità di
Auditel è fondata su oltre 25 anni di lavoro autorevole, trasparente e
imparziale. Restiamo convinti della correttezza del nostro operato, consapevoli
di aver agito entro i limiti tecnici oggettivi che sono stati ampiamente
documentati nel corso dell’istruttoria. Perciò presenteremo ricorso al Tar del
Lazio confidando in un’integrale riforma del provvedimento».
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