martedì 10 gennaio 2012

Gli “ignari” beneficiati dalla cricca, Malinconico…addio a Palazzo Chigi


da: Corriere della Sera

Caso vacanze, Malinconico si è dimesso
Il sottosegretario lascia dopo un incontro a Palazzo Chigi con Monti, per «difendersi e salvaguardare l'esecutivo»

Il presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti ha ricevuto questa mattina a Palazzo Chigi il sottosegretario alla presidenza del consiglio per l'editoria, Carlo Malinconico. Il sottosegretario si è dimesso perchè avrebbe soggiornato in un albergo lussuoso a spese di un imprenditore della «cricca», secondo la ricostruzione degli inquirenti pubblicata su alcuni giornali.

Nell'incontro, il sottosegretario ha riferito al Presidente, affermando la correttezza della propria condotta, dopo le polemiche scaturite dalla notizia che le spese per un suo soggiorno all'Argentario erano state pagata da Francesco Maria De Vito Piscicelli, l'imprenditore coinvolto nell'inchiesta sugli appalti del post terremoto in Abruzzo. Malinconico ha lasciato l'incarico «per poter meglio difendere la propria immagine e onorabilità in tutte le sedi, nonchè per salvaguardare la credibilità e l'efficacia dell'azione del Governo», si legge in un comunicato di palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio, nell'accettare le dimissioni, ha manifestato al sottosegretario Malinconico il suo apprezzamento per il senso di responsabilità dimostrato nell'anteporre l'interesse pubblico ad ogni altra considerazione. Il Presidente Monti ha inoltre ringraziato il sottosegretario per il suo contributo al lavoro del Governo, pur nella brevità del suo incarico. Carlo Malinconico non è indagato: non è infatti reato accettare favori se non si fa nulla in cambio.
ATTENZIONI SPECIALI - Il proprietario del Pellicano in realtà parla di un ospite al quale erano riservate «attenzioni speciali»: «Piscicelli chiedeva tante attenzioni per questo cliente. Capii che stava facendo un regalo di taglio speciale», ha detto il titolare, Roberto Sciò, ricordando le richieste dell'imprenditore per Carlo Malinconico nell'estate del 2007, quando era segretario generale della presidenza del Consiglio. «Preferirei non avere questa pubblicità, non è nel nostro stile - ha detto Sciò -. Da noi regna una privacy estrema».

L'INCONTRO - L'incontro - fanno notare fonti vicine al sottosegretario - sarebbe stato chiesto la scorsa settimana dallo stesso Malinconico. L'ex presidente della Fieg ha spiegato di non aver «mai fatto favori ai personaggi coinvolti» e di aver appreso «solo ora che Piscicelli avrebbe pagato di propria iniziativa e per ragioni a me del tutto ignote alcuni dei miei soggiorni presso la struttura alberghiera».
Malinconico era stato segretario generale di Palazzo Chigi fino al 7 maggio 2008 ed è il primo membro del governo a lasciare l'esecutivo guidato da Monti a meno di due mesi dalla sua formazione.
LE REAZIONI - Dalle prime ore di martedì mattina si sono rincorsi commenti sull'opportunità che il sottosegretario presentasse le dimissioni. «Credo che Malinconico sia da Monti per le dimissioni. Conviene a lui e al governo», aveva detto ai giornalisti il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, a colloquio in corso. A notizia confermata, il primo commento è quello del deputato di Futuro e Libertà, Aldo Di Biagio: «Appena poche ore dopo l'inizio delle polemiche sulla vacanza del sottosegretario, ecco che arrivano rapide e puntuali le dimissioni. Un segnale inequivocabile di serietà e compostezza a cui siamo onestamente poco abituati», ha detto Di Biagio. «Apprezzo le dimissioni di Malinconico. Certo, un atto dovuto. Ma che conferma lo stile nuovo di questo governo», scrive su Twitter Paolo Gentiloni del Pd. Su Twitter il caso è stato molto dibattuto per tutta la mattina negli hashtag #asuainsaputa e #malinconico. La Rete non perdona il sottosegretario del governo Monti. E se i tweet erano caratterizzati da una massiccia dose di ironia una richiesta era però corale: «si dimetta».

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