da: Corriere della
Sera
Caso vacanze, Malinconico si è dimesso
Il sottosegretario lascia dopo un incontro a Palazzo
Chigi con Monti, per «difendersi e salvaguardare l'esecutivo»
Il presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti ha ricevuto questa
mattina a Palazzo Chigi il sottosegretario alla presidenza del consiglio per
l'editoria, Carlo Malinconico. Il sottosegretario si è dimesso perchè avrebbe
soggiornato in un albergo lussuoso a spese di un imprenditore della «cricca»,
secondo la ricostruzione degli inquirenti pubblicata su alcuni giornali.
Nell'incontro, il sottosegretario ha riferito al Presidente, affermando
la correttezza della propria condotta, dopo le polemiche scaturite dalla
notizia che le spese per un suo soggiorno all'Argentario erano state pagata da
Francesco Maria De Vito Piscicelli, l'imprenditore coinvolto nell'inchiesta
sugli appalti del post terremoto in Abruzzo. Malinconico ha lasciato l'incarico
«per poter meglio difendere la propria immagine e onorabilità in tutte le sedi,
nonchè per salvaguardare la credibilità e l'efficacia dell'azione del Governo»,
si legge in un comunicato di palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio,
nell'accettare le dimissioni, ha manifestato al sottosegretario Malinconico il
suo apprezzamento per il senso di responsabilità dimostrato nell'anteporre
l'interesse pubblico ad ogni altra considerazione. Il Presidente Monti ha
inoltre ringraziato il sottosegretario per il suo contributo al lavoro del
Governo, pur nella brevità del suo incarico. Carlo Malinconico non è indagato:
non è infatti reato accettare favori se non si fa nulla in cambio.
ATTENZIONI SPECIALI - Il proprietario del
Pellicano in realtà parla di un ospite al quale erano riservate «attenzioni speciali»:
«Piscicelli chiedeva tante attenzioni per questo cliente. Capii che stava
facendo un regalo di taglio speciale», ha detto il titolare, Roberto Sciò,
ricordando le richieste dell'imprenditore per Carlo Malinconico nell'estate del
2007, quando era segretario generale della presidenza del Consiglio.
«Preferirei non avere questa pubblicità, non è nel nostro stile - ha detto Sciò
-. Da noi regna una privacy estrema».
L'INCONTRO - L'incontro - fanno notare
fonti vicine al sottosegretario - sarebbe stato chiesto la scorsa settimana
dallo stesso Malinconico. L'ex presidente della Fieg ha spiegato di non aver
«mai fatto favori ai personaggi coinvolti» e di aver appreso «solo
ora che Piscicelli avrebbe pagato di propria iniziativa e per ragioni a me del
tutto ignote alcuni dei miei soggiorni presso la struttura alberghiera».
Malinconico era stato segretario generale di Palazzo Chigi fino al 7 maggio 2008 ed è il primo membro del governo a lasciare l'esecutivo guidato da Monti a meno di due mesi dalla sua formazione.
Malinconico era stato segretario generale di Palazzo Chigi fino al 7 maggio 2008 ed è il primo membro del governo a lasciare l'esecutivo guidato da Monti a meno di due mesi dalla sua formazione.
LE REAZIONI - Dalle prime ore di martedì
mattina si sono rincorsi commenti sull'opportunità che il sottosegretario
presentasse le dimissioni. «Credo che Malinconico sia da Monti per le
dimissioni. Conviene a lui e al governo», aveva detto ai giornalisti il leader
dell'Idv, Antonio Di Pietro, a colloquio in corso. A notizia confermata, il
primo commento è quello del deputato di Futuro e Libertà, Aldo Di Biagio:
«Appena poche ore dopo l'inizio delle polemiche sulla vacanza del
sottosegretario, ecco che arrivano rapide e puntuali le dimissioni. Un segnale
inequivocabile di serietà e compostezza a cui siamo onestamente poco abituati»,
ha detto Di Biagio. «Apprezzo le dimissioni di Malinconico. Certo, un atto
dovuto. Ma che conferma lo stile nuovo di questo governo», scrive su Twitter
Paolo Gentiloni del Pd. Su Twitter il caso è stato molto dibattuto per tutta la
mattina negli hashtag #asuainsaputa e #malinconico. La Rete non perdona il
sottosegretario del governo Monti. E se i tweet erano caratterizzati da una
massiccia dose di ironia una richiesta era però corale: «si dimetta».
Nessun commento:
Posta un commento