mercoledì 11 gennaio 2012

Mediaset, Canale 5: ‘la priorità è il bilancio’


da: ItaliaOggi

Canale 5, la priorità è il bilancio
Scelta strategica il palinsesto con programmi più o meno forti
di Claudio Plazzotta

Venerdì parte Zelig, sabato scorso ha preso il via Italia's got talent, con buoni risultati, sta andando bene la fiction Il tredicesimo apostolo, così come il nuovo preserale di Gerry Scotti. E Striscia la notizia continua a macinare record. Insomma, Canale 5 ha ancora tante buone frecce al suo arco, nonostante gli ultimi due mesi difficili. Nell’analisi dei risultati di ascolto della ammiraglia del Biscione, peraltro, è bene considerare alcuni fattori: il quadro economico italiano, di cui Mediaset, un gruppo che sta sul mercato, deve tener conto; l’impatto notevole dei nuovi canali del digitale terrestre, che in qualche prima serata valgono fino al 30% dell’ascolto, sottraendo pubblico al target commerciale; un calo degli introiti pubblicitari e quindi la necessità di una oculata gestione delle risorse di tutti i canali. Il che, nel concreto, significa anche programmare repliche su Canale 5, e scegliere di non combattere a tutti i costi su qualche prima serata. Mediaset, infatti, al contrario della Rai, è un gruppo che chiude i bilanci in utile. Per farlo, non può permettersi di pagare centinaia di migliaia di euro per Bobo Vieri o Gianni Rivera a Ballando con le stelle, ma può decidere, per esempio, di mettere in palinsesto più film del solito (e al terzo o quarto passaggio in tv). O di replicare fiction. O di registrare
il programma della domenica pomeriggio, perché così costa molto meno rispetto alla diretta. O, ancora, di proporre un solo episodio di Distretto di polizia, invece dei consueti due uno di seguito all’altro, perché così «si allunga meglio il brodo», dice un dirigente di Cologno Monzese.
In questo modo, mentre Rai pare non avere nessuna intenzione di allentare il piede dell’acceleratore (ma i bilanci di viale Mazzini?), Mediaset ha strategicamente scelto di individuare «zone temporali di palinsesto in cui schiacciare di più il pedale, e altre in cui sollevare un po’ il piede».
In dicembre, tanto per fare esempi concreti, quando è finito C’è posta per te di Maria De Filippi, Canale 5 ha programmato i film di Leonardo Pieraccioni due volte il sabato, il 3 e 10 dicembre, e poi giovedì 15 dicembre. Erano pellicole trite e ritrite, e l’audience non ha brillato. Ma costavano poco. Sono stati realizzati Il meglio di Io Canto, il meglio di C’è posta per te. E’ stato promosso in prima time Kalispera (di Alfonso Signorini) solo perché sarebbe stato un lusso per la seconda serata. E’ stata messa in palinsesto a dicembre, a dimostrazione che neppure i manager del Biscione ci credessero poi tanto. E in gennaio la strategia «a macchia di leopardo» proseguirà. Il direttore di Canale 5, Massimo Donelli, proporrà prime serate luccicanti con Grande Fratello (lunedì), Zelig (venerdì), Italia’s got talent (sabato) e grande fiction, e altre più sottotono con la replica de Il peccato e la vergogna al martedì, la soap Centrovetrine in prima serata alla domenica, dopo Distretto di Polizia, i film al giovedì sera (e i film non sono nel dna di Canale 5). Cioè strategie a bassi costi, tre giorni su sette, che potrebbero pure non dare grandi soddisfazioni in termine di ascolti.
Passata l’onda del Festival di Sanremo (dal 14 al 18 febbraio 2012), Canale 5 riproporrà altre frecce al suo arco, da Scherzi a parte alle fiction Famiglia italiana o Il clan dei camorristi, dal nuovo programma di Giorgio Panariello a Amici. A volte si farà il pieno, altre ci si dovrà accontentare. Tuttavia, per concludere, si potrà anche discutere su crisi e difficoltà, ma la tv generalista, nel suo complesso, sembra godere ancora di buona salute: Fiorello e il Grande Fratello, al lunedì, si sono spartiti quasi il 70% degli ascolti. E solo sabato scorso Ballando di Milly Carlucci (Raiuno) e Italia’s got talent (Canale 5, sei punti di share in più di Rai Uno sul target commerciale) hanno attirato il 50% dell’audience televisiva. Numeri che nessun altro può assicurare agli investitori pubblicitari.



2 commenti:

  1. Però Mediaset poi compra serie importanti straniere (che la Rai non ha voluto perchè troppo costose, così si dice sul web) tipo la pluripremiata Downton Abbey o Sherlock, I pilastri della terra o The pacific e me li tratta come serie da quattro soldi. Vengono trasmesse a dicembre e non viene fatta la pubblicità adeguata, così la gente non vede nulla e la ignoranza dilaga. Certo al meno mediaset le ha comprate, la Rai deve spendere i soldi del canone e della pubblicità per le cavolate.

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  2. Sara...hai ragione...considera però che l'articolo in questione è stato scritto sotto "dettatura"..lo confermano le tue considerazioni...la realtà è che Canale 5 fa il minimo in ragione del fatto che la raccolta pubblicitaria gli era garantita da..Berlusconi al governo!..sono anni che Canale 5 fa sempre le solite cose..ha raschiato il fondo del barile..adesso arriverà l'Auditel a "gonfiare" alcuni dati

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