Napolitano si può “risentire”
fin quanto vuole. Rimane il fatto, che la decisione della Corte Costituzionale –
indirettamente – perché direttamente vorrebbe dire che si tratta di una sentenza
politica, allontana il rischio di elezioni anticipate. L’ammissione al
referendum avrebbe indotto il centro-destra a far cadere il governo Monti per
andare al voto con l’attuale riforma elettorale.
Napolitano, così
come si è “preso carico” di ascoltare le richieste di Merkel e Sarkozy
inducendo Berlusconi a dimettersi per lasciare il posto a Monti, dovrà ora “prendersi
carico” di una nuova riforma elettorale prima delle prossime elezioni
politiche.
Sennonché, mentre
per le dimissioni del governo Berlusconi, pur nella tenacia di questo di non
mollare, aveva dalla sua il duo Merkel-Sarkozy che ‘sgoverna’ l’Europa e i
mercati finanziari che ne avevano segnato la condanna (questo era e rimane, anche
se l’andamento dello spread non è sostanzialmente cambiato con il governo
Monti), per l’impresa di una nuova legge elettorale non ha sponde d’appoggio.
Quanto a tenacia
non ha nulla da invidiare a Berlusconi ma, stante le sue prerogative
costituzionali e la mancanza di condizioni “esterne” favorevoli, l’impresa mi
pare alquanto improbabile.
Comunque sia, da
oggi, il signor Giorgio Napolitano si “prenda carico” della questione.
Giusto per
smentire Di Pietro. Che non si esprime con i distinguo opportuni, che dovrebbe
sapere che bisogna leggere le motivazioni di una sentenza e argomentarle
giuridicamente (considerando che è pure stato magistrato) anziché saltare
immediatamente alla conclusione logica.
Ecco, appunto. Si
tratta di una conclusione logica. La sentenza della Corte Costituzionale –
indirettamente, non volutamente – usate tutti i distinguo linguistici del caso,
ha come effetto di porre al riparo il governo Monti – “sponsorizzato” dal
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – dalle tentazioni parlamentari
di far saltar tutto per aria per arrivare a elezioni anticipate con l’attuale
legge ‘porcellum’.
Buon lavoro a
Giorgio Napolitano. Ha voluto la bicicletta, che pedali…E arrivi alla meta…
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