da: la Repubblica
Anziani
e qualità della vita: l'Italia indietro nella classifica
La
graduatoria di Global Age Watch tiene conto di parametri legati a condizioni
sociali, di reddito e ambientali e sarà sottoposta ai governi per migliorare le
politiche per la terza età. Ai primi posti Svezia, Germania e Norvegia
Qualità della vita delle persone 'anziane':
l'Italia è al 27esimo posto nella prima classifica mondiale che punta una
lente su 91 Paesi. Il Bel Paese si piazza dopo Cile, Slovenia, Uruguay e
Argentina. Per stare meglio, però, gli over 60 italiani dovrebbero trasferirsi
in Svezia che si aggiudica invece il primo posto come nazione più
"ageing-friendly" della Terra, con pensioni e welfare generosi,
trasporti affidabili e forte senso della comunità. A ruota, sul podio figurano
Norvegia e Germania. Sono i risultati del Global Age Watch Index,
realizzato da HelpAge International, network globale dedicato alle fasce
anziane della popolazione mondiale, in collaborazione con l'Onu (Organizzazione
nazioni unite).
Obiettivo della classifica è consentire ai governi di tutto il mondo di avere
parametri da poter prendere a riferimento al fine di misurare il successo delle
politiche per gli anziani. E non è affatto casuale la scelta di divulgare il
report nella data del 1° ottobre, Giornata internazionale dell'anziano.
Nel dettaglio, la classifica si spalma su quattro voci che fungono da metro di
valutazione. Calcolati e confrontati per ciascun Paese, i quattro criteri -
suddivisi a loro volta in 13 parole chiave - producono il risultato finale.
Sono sicurezza del reddito, salute, lavoro e formazione, condizioni
ambientali favorevoli. Il reddito, ad esempio, comprende a sua volta ulteriori
indicatori: dalle pensioni al welfare al PIl pro capite. La salute,
invece, prende in esame le aspettative di vita e il benessere psicologico,
mentre l'ambiente favorevole si concentra sui legami sociali, l'accesso al
trasporto pubblico e la sicurezza fisica. A ciascuna voce è assegnato un
punteggio specifico capace, a sua volta, di far capire quanto ogni singolo
Paese sia vicino o meno al "risultato ideale".
Sulla sicurezza del reddito, ad esempio, l'Italia fa meglio di Svezia e
Germania, scalando la classifica fino ad arrivare al 6° posto e un punteggio
pari a 88 (la Svezia si ferma a 87, la Germania a 86.1). Un esito sorprendente
se si guarda alle pensioni italiane, che è spiegabile forse con la valutazione
del risparmio e della proprietà dell'abitazione. Sulla salute, invece, l'Italia
totalizza 73 punti piazzandosi 15esima. Ma è tanto sull'istruzione (62esima)
quanto sull'ambiente (53esima) che il "crollo" è evidente: siamo in
linea con la Grecia, 61esima sull'istruzione, e con la Georgia, 54esima sui
temi legati all'ambiente.
Il rapporto, inoltre, lancia l'allarme sui paesi a più rapido invecchiamento - Giordania,
Laos, Mongolia, Nicaragua e Vietnam, che cadono tutti nella metà inferiore
della classifica e dove il numero di persone anziane sarà più che triplicato
entro il 2050. La lista copre l'89% della popolazione anziana mondiale di 900
milioni di persone in 91 Paesi. Dalle analisi emerge che la ricchezza - o il
Pil (Prodotto interno lordo) pro capite - da solo non basta affatto quando si
tratta del benessere degli anziani: la crescita economica, infatti, non
impedisce alla Cina di essere al 35esimo posto, e Paesi come Sri Lanka, Bolivia
e Mauritius sono risultati più accoglienti di molte nazioni più ricche nei
confronti degli anziani.
In fondo alla classifica Pakistan, Tanzania e Afghanistan. Il report è
disponibile su www.helpage.org.
LA GIORNATA DELL'ANZIANO. "Persone anziane non significa solo non
autosufficienza e quindi costi per la collettività. Gli anziani fanno infatti
registrare una compresenza di condizioni e ruoli che li rendono risorsa per la
comunità. Basti pensare all'apporto indispensabile che molti di loro assicurano
ogni giorno alle famiglie dei propri figli nell'accudimento e nella cura dei
nipoti e all'impegno attivo che, sempre più numerosi, garantiscono alle associazioni
di volontariato". Lo dice Achille Variati, sindaco di Vicenza e delegato Anci al
Welfare, in occasione della giornata internazionale delle persone anziane,
ricorrenza istituita nel 1990 dal consiglio generale delle Nazioni Unite.
All'Anci, tuttavia, fa seguito l'allarme lanciato da Confesercenti, che
chiede risorse per i redditi da pensione: "Quasi i due terzi delle persone
anziane nel mondo vivono nei paesi in via di sviluppo, spesso troppo lontani
dai programmi di sviluppo globale, regionale e nazionale. Gli anziani, sono
contribuenti essenziali per lo sviluppo e la stabilità della società. Molto
ancora deve essere fatto per sfruttare il loro potenziale".
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