giovedì 3 ottobre 2013

Anziani e qualità della vita, classifica Global Age Watch: Italia indietro, Svezia con Norvegia e Germania a primi posti

da: la Repubblica

Anziani e qualità della vita: l'Italia indietro nella classifica
La graduatoria di Global Age Watch tiene conto di parametri legati a condizioni sociali, di reddito e ambientali e sarà sottoposta ai governi per migliorare le politiche per la terza età. Ai primi posti Svezia, Germania e Norvegia

Qualità della vita delle persone 'anziane': l'Italia è al 27esimo posto nella prima classifica mondiale che punta una lente su 91 Paesi. Il Bel Paese si piazza dopo Cile, Slovenia, Uruguay e Argentina. Per stare meglio, però, gli over 60 italiani dovrebbero trasferirsi in Svezia che si aggiudica invece il primo posto come nazione più "ageing-friendly" della Terra, con pensioni e welfare generosi, trasporti affidabili e forte senso della comunità. A ruota, sul podio figurano Norvegia e Germania. Sono i risultati del Global Age Watch Index, realizzato da HelpAge International, network globale dedicato alle fasce anziane della popolazione mondiale, in collaborazione con l'Onu (Organizzazione nazioni unite).

Obiettivo della classifica è consentire ai governi di tutto il mondo di avere parametri da poter prendere a riferimento al fine di misurare il successo delle politiche per gli anziani. E non è affatto casuale la scelta di divulgare il report nella data del 1° ottobre, Giornata internazionale dell'anziano.

Nel dettaglio, la classifica si spalma su quattro voci che fungono da metro di valutazione. Calcolati e confrontati per ciascun Paese, i quattro criteri - suddivisi a loro volta in 13 parole chiave - producono il risultato finale. Sono sicurezza del reddito, salute, lavoro e formazione, condizioni ambientali favorevoli. Il reddito, ad esempio, comprende a sua volta ulteriori indicatori: dalle pensioni al welfare al PIl pro capite. La salute, invece, prende in esame le aspettative di vita e il benessere psicologico, mentre l'ambiente favorevole si concentra sui legami sociali, l'accesso al trasporto pubblico e la sicurezza fisica. A ciascuna voce è assegnato un punteggio specifico capace, a sua volta, di far capire quanto ogni singolo Paese sia vicino o meno al "risultato ideale".

Sulla sicurezza del reddito, ad esempio, l'Italia fa meglio di Svezia e Germania, scalando la classifica fino ad arrivare al 6° posto e un punteggio pari a 88 (la Svezia si ferma a 87, la Germania a 86.1). Un esito sorprendente se si guarda alle pensioni italiane, che è spiegabile forse con la valutazione del risparmio e della proprietà dell'abitazione. Sulla salute, invece, l'Italia totalizza 73 punti piazzandosi 15esima. Ma è tanto sull'istruzione (62esima) quanto sull'ambiente (53esima) che il "crollo" è evidente: siamo in linea con la Grecia, 61esima sull'istruzione, e con la Georgia, 54esima sui temi legati all'ambiente.

Il rapporto, inoltre, lancia l'allarme sui paesi a più rapido invecchiamento - Giordania, Laos, Mongolia, Nicaragua e Vietnam, che cadono tutti nella metà inferiore della classifica e dove il numero di persone anziane sarà più che triplicato entro il 2050. La lista copre l'89% della popolazione anziana mondiale di 900 milioni di persone in 91 Paesi. Dalle analisi emerge che la ricchezza - o il Pil (Prodotto interno lordo) pro capite - da solo non basta affatto quando si tratta del benessere degli anziani: la crescita economica, infatti, non impedisce alla Cina di essere al 35esimo posto, e Paesi come Sri Lanka, Bolivia e Mauritius sono risultati più accoglienti di molte nazioni più ricche nei confronti degli anziani.

In fondo alla classifica Pakistan, Tanzania e Afghanistan. Il report è disponibile su www.helpage.org.

LA GIORNATA DELL'ANZIANO. "Persone anziane non significa solo non autosufficienza e quindi costi per la collettività. Gli anziani fanno infatti registrare una compresenza di condizioni e ruoli che li rendono risorsa per la comunità. Basti pensare all'apporto indispensabile che molti di loro assicurano ogni giorno alle famiglie dei propri figli nell'accudimento e nella cura dei nipoti e all'impegno attivo che, sempre più numerosi, garantiscono alle associazioni di volontariato". Lo dice Achille Variati, sindaco di Vicenza e delegato Anci al Welfare, in occasione della giornata internazionale delle persone anziane, ricorrenza istituita nel 1990 dal consiglio generale delle Nazioni Unite.

All'Anci, tuttavia, fa seguito l'allarme lanciato da Confesercenti, che chiede risorse per i redditi da pensione: "Quasi i due terzi delle persone anziane nel mondo vivono nei paesi in via di sviluppo, spesso troppo lontani dai programmi di sviluppo globale, regionale e nazionale. Gli anziani, sono contribuenti essenziali per lo sviluppo e la stabilità della società. Molto ancora deve essere fatto per sfruttare il loro potenziale". 

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