da: Il Fatto Quotidiano
Il
fisco chiede a Mediolanum 344 milioni, riflettori sulle operazioni in Irlanda
Nel
mirino dell’Agenzia delle Entrate sono i rapporti con la controllata irlandese
Mediolanum International Funds. Il sospetto è che il gruppo abbia mantenuto su
Dublino una quota incongrua dei propri ricavi, così da sottoporli alla mano più
leggera del fisco irlandese
Faro del fisco su Mediolanum. E il
gruppo di consulenza finanziaria controllato dalla famiglia Doris e dalla
Fininvest di Silvio Berlusconi dovrà pagare un conto di almeno 344
milioni di euro per aver sottratto al fisco italiano circa mezzo
miliardo di euro tra il 2005 e il 2007. E non è escluso che la
richiesta possa in futuro farsi più salata, avendo la Guardi di Finanza
esaminato anche gli esercizi 2008 e 2009. Nel mirino dell’Agenzia delle
Entrate, secondo quanto emerge dal bilancio 2012 appena depositato dalla
società, sono i rapporti con la controllata irlandese Mediolanum International
Funds. Il sospetto è che il gruppo abbia mantenuto su Dublino una
quota incongrua dei propri ricavi, così da sottoporli alla mano più
leggera del fisco irlandese.
Il conto richiesto dal fisco è un colpo
basso per Mediolanum, che ha chiuso il 2012 con utili record per 351 milioni,
poco di più rispetto alle tasse arretrate. Ed è sicuramente una batosta anche
per il Cavaliere, che contava molto sul gruppo di consulenza finanzaria visti i
risultati disastrosi delle altre società che fanno capo a Fininvest. Nelle
ultime settimane, infatti, Mediaset ha registrato una
perdita da 235 milioni (i primi conti in negativo dalla
quotazione in Borsa avvenuta nel 1996) e Mondadori ha annunciato un
rosso da 167 milioni.
I guai di Mediolanum sono iniziati poco
prima dello scorso Natale, quando – come emerge dal progetto di bilancio –
Banca Mediolanum e Mediolanum Vita, due delle società del gruppo, si sono viste
recapitare una serie di avvisi di accertamento riferiti agli esercizi 2005,
2006 e 2007 per complessivi 323,4 milioni di euro, tra imposte non pagate e sanzioni,
che si aggiungono ai 20,8 milioni di euro già contestati nel 2010. Gli avvisi
di accertamento, l’atto con cui il Fisco contesta formalmente il mancato pagamento
di imposte, seguono a un’ispezione della guardia di finanza, tra il settembre
2010 e il febbraio 2011, e ad accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.
L’attenzione del fisco è concentrata su Mediolanum
International Funds, la società del gruppo che si occupa del confezionamento e
della gestione dei fondi che poi vengono distribuiti attraverso la rete di
promotori del gruppo Mediolanum. L’utile di Mediolanum International Funds
rappresenta il 74 per cento di quello di gruppo tra il 2005 e il 2007 e il 96
per cento di quello prodotto dal 2005 a oggi.
L’Agenzia delle Entrate contesta il “livello
di retrocessione” – giudicato inferiore ai parametri di mercato – delle
commissioni incassate dalla controllata irlandese a Mediolanum Vita e Banca
Mediolanum. Mediolanum definisce invece l’analisi del Fisco “illegittima” ed
“errata” per quanto riguarda il calcolo del maggiore imponibile nonché
“illegittima quanto alle sanzioni”. Tuttavia, anche “in ragione della
complessità della materia”, il gruppo di Doris ha deciso di attivare la
procedura arbitrale europea sulle doppie imposizioni e rimettere così “la
soluzione della controversia alle competenti autorità fiscali italiane e
irlandesi” che a questo punto dovranno decidere quale è la quota di imponibile
che spetta ai due Paesi.
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