da: La Stampa
Il
caso Abu Omar, i "rapimenti" della Cia
A
cura di Marco Bardazzi
Che
cosa si intende per «extraordinary rendition»?
La definizione, che letteralmente può
essere tradotta come «consegna straordinaria», è riferita a una pratica
utilizzata in particolare dalla Cia per trasferire in segreto personaggi
sospettati di terrorismo in varie parti del mondo.
Quali
sono i casi più noti e meglio documentati?
Il più celebre è senza dubbio il sequestro
dell’ex imam di Milano Abu Omar, un caso su cui è ora arrivata una sentenza che
segna un precedente a livello internazionale. In Gran Bretagna hanno avuto
vasta eco le accuse di un britannico di origini etiopi, Binyam Mohamed, che
dopo aver lasciato Guantanamo sarebbe stato ripetutamente trasferito e
torturato in Pakistan, Marocco e in un «black site» vicino a Kabul. Il tedesco
Khaled Masri e il canadese Maher Arar hanno denunciato in varie corti di
giustizia vicende analoghe.
A che cosa serve una procedura del genere?
A che cosa serve una procedura del genere?
Lo scopo è custodire e interrogare
prigionieri in modo clandestino, senza
sottostare ai vincoli imposti dalle
leggi federali americane. L’amministrazione Bush negli anni scorsi ha respinto
ogni accusa di aver trasferito detenuti allo scopo di farli torturare.
Inchieste di organismi internazionali hanno però concluso che gli Usa hanno
violato la Convenzione dell’Onu sulla tortura.
Si tratta di una pratica istituita dopo l’attacco all’America dell’11 settembre 2001?
No. Le «renditions» cominciarono a venir
utilizzate dagli Stati Uniti già negli anni Ottanta come arma contro il
terrorismo internazionale, prendendo di mira in particolare i dirottatori
palestinesi. Il programma delle «extraordinary renditions» vere e proprie fu
però varato nel 1995 con una direttiva presidenziale (Pdd 39) da Bill Clinton.
Nei primi anni di attività di Al Qaeda, la Casa Bianca clintoniana era pronta a
ricorrere a operazioni clandestine per trasferire terroristi islamici in paesi
dove fossero disponibili metodi d’interrogatorio duri, come l’Egitto.
Che cosa è accaduto dopo il 2001?
Che cosa è accaduto dopo il 2001?
Rivendicando poteri straordinari necessari
per far fronte alla «guerra al terrorismo», l’amministrazione Bush ha dato il
via a una lunga serie di catture clandestine all’estero e trasferimenti segreti
di presunti terroristi. Il governo di Washington ha sostenuto che, viste le
caratteristiche particolari della sfida aperta da Al Qaeda distruggendo le
Torri Gemelle, occorrevano strumenti straordinari per combatterla e ha
attribuito all’esecutivo questi poteri. È in un certo senso la stessa logica
che ha spinto a etichettare i prigionieri catturati in Afghanistan come
«combattenti nemici» e a creare per loro a Guantanamo un sistema speciale di
detenzione e giustizia militari. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha però
ripetutamente bocciato questa interpretazione dei poteri del presidente.
Quanti sono i casi di «renditions» avvenuti in questi anni?
Quanti sono i casi di «renditions» avvenuti in questi anni?
Non esistono dati ufficiali, soltanto
stime: secondo un’inchiesta condotta per conto del Consiglio d’Europa dallo
svizzero Dick Marty, almeno un centinaio di persone sarebbero state prelevate
dalla Cia in vari paesi e poi trasferite in centri di detenzione segreti
(«black sites») o consegnate ai servizi segreti di paesi come Egitto, Giordania
e Marocco. Un altro rapporto del Parlamento Europeo sostiene che la Cia ha
compiuto 1.245 voli non dichiarati sopra l’Europa, in alcuni casi per
trasferire prigionieri verso paesi che praticano la tortura. Secondo il
rapporto Marty, quattordici governi europei (tra cui l’Italia) sono stati
coinvolti a vario titolo nelle operazioni clandestine.
Cosa sono i «black site»?
Cosa sono i «black site»?
Si tratta di prigioni segrete dove la Cia
avrebbe detenuto e interrogato una trentina di presunti leader di Al Qaeda.
Rivelazioni emerse in questi anni li collocano in un paio di paesi dell’Europa
orientale, in Thailandia e in Afghanistan. Il presidente George W. Bush li ha
ufficialmente svuotati nel 2006, trasferendo i detenuti a Guantanamo.
Barack Obama ha cambiato le cose?
Barack Obama ha cambiato le cose?
Due giorni dopo l’insediamento alla Casa
Bianca, il nuovo presidente ha firmato ordini esecutivi che vietano qualsiasi
pratica di interrogatorio che violi le leggi nazionali e internazionali, con un
divieto assoluto di ricorrere alla tortura. I media americani, in particolare
il «New York Times», negli ultimi mesi hanno però accusato Obama di non aver
sollevato il velo sulle pratiche clandestine degli ultimi anni, per non
trovarsi costretto a dare il via a inchieste e processi che coinvolgerebbero la
Cia ed esponenti della passata amministrazione.
Nessun commento:
Posta un commento