da: Famiglia Cristiana
Cinque
Stelle, la politica del nulla
Confusi,
complicati, inconcludenti. A quasi un mese dall'insediamento i deputati del
Movimento 5 Stelle continuano a far perdere al Paese tempo prezioso.
di Francesco
Anfossi
Fino a quando abuseranno della pazienza del popolo italiano gli allegri deputati e
senatori del Movimento 5 Stelle, che a quasi un mese dall’insediamento,
dopo aver detto no a quasi ogni
proposta politica come una zitella
inacidita, continuano a considerare
il Parlamento alla stregua di una scuola occupata, mentre fuori la crisi
economica imperversa, l'Europa parla di rischio di contagio italiano, la falce
della disoccupazione ha mietuto in un anno un milione di licenziamenti, la
produzione industriale continua a calare, la gente si suicida esasperata dalla
povertà e la perdita del potere d'acquisto restringe i salari delle famiglie?
Questi “marziani a Roma” erano stati
salutati come coloro che dovevano ridare fiducia a una classe politica caduta
nel generale discredito. “Difficilmente potranno fare peggio di chi li ha
preceduti”, si diceva, ma intanto ci ritroviamo un gruppo di naives
inconcludenti. Apprendisti stregoni
sobillati dalle feroci
battute e dalle sparate di un ex comico che
continuano a danzare sul nulla, tra una
gita fuori porta, una diretta streaming e l’occupazione delle Camere per
motivi assolutamente pretestuosi, come
le matricole che fanno autogestione per saltare la lezione di matematica
con una scusa qualsiasi: l’edilizia scolastica, la pace nel mondo, le copertine
dei libretti, l'allungamento del quarto d'ora accademico.
Questi deputati e senatori della Repubblica Italiana che pretendono di farsi
chiamare “cittadini”, come se si
trovassero nella sala della Pallacorda,
e che pensano che per garantire la
democrazia bastino la Rete e i social networks, in un momento così cruciale
non hanno trovato di meglio che occupare l'aula, per protesta contro la mancata
istituzione delle commissioni permanenti,
a dispetto della prassi consolidata
che impone da sempre che prima delle
commissioni si debba formare un esecutivo per governare l’Italia, con la
definizione di una maggioranza e di un’opposizione. La casa brucia e loro si
battono per le piante del davanzale e i nanetti del giardino. Ma dov'è finito
lo spirito di servizio, il senso di responsabilità della politica?
Paradossalmente, se questa è la democrazia 2.0, vien quasi voglia di gridare:
aridateci la “casta”.
Nessun commento:
Posta un commento