da: Lettera 43
«Il
Movimento 5 stelle si liberi di Beppe Grillo»
Con
il suo j'accuse ha scosso il web. Baio, elettore pentito, critica
l'autoritarismo del leader. E invita i grillini a scaricarlo.
di Gabriella
Colarusso
Il titolo non lasciava spazio ad equivoci:
«Caro Grillo, questa volta a fanculo ti ci mando io». Settemila condivisioni in
poche ore. Un fiume di commenti, pochi insulti. Il 6 aprile Andrea Baio, 29
anni, siciliano, ingegnere informatico e blogger, ha preso mouse e pc e ha
scritto un lungo post su Facebook per raccontare la sua delusione di elettore
grillino. Contro la deriva autoritaria del comico genovese: «Altro che uno vale
uno, più che Grillo mi sembra di sentire il Marchese del Grillo: “Io so io, e
voi non siete un cazzo!”».
L'OSSESSIONE DEL COMPLOTTISMO. Baio ha criticato il settarismo di
Casaleggio &Co: «Chiunque osi sollevare una voce, è un colluso
cospiratore». Scagliandosi contro quello che considera quasi un tradimento:
«Dov'è finita la partecipazione democratica? Dove sono finite le consultazioni
popolari?», si è chiesto.
«I 5 STELLE SI LIBERINO DI GRILLO». Più che un atto distruttivo, però,
spiega il blogger aLettera43.it, il suo è stato un estremo tentativo di
chiamare alla ribellione. «Ho ancora speranza e fiducia nell'intelligenza e
nell'autonomia intellettuale degli eletti 5 stelle. Spero sapranno liberarsi di
Grillo e fare la cosa giusta». E sull'accordo con il Pd? «La politica è
compromesso. Non m'importa cosa è stato il Pd finora. Adesso possiamo
costringerlo a realizzare le nostre proposte, è un'occasione unica».
DOMANDA. Le daranno dell'infiltrato.
RISPOSTA. Chiariamo
subito una cosa: non ho mai votato Pd.
D.
E cosa ha votato prima di scegliere il Movimento 5 stelle?
R. Ho cambiato spesso voto, valutando
di volta in volta la situazione e le persone che si candidavano.
D.
Perché alle ultime elezioni ha votato i grillini?
R. Non tanto perchè fossi attratto dal
carisma di Grillo, ma perché ero deluso da questi partiti. Speravo che i
cittadini al governo potessero fare pressione per riportare al centro della
politica i temi che riguardano l'Italia e non i giochi di poltrone e tutte le
vergogne cui abbiamo assistito in questi anni.
D.
Una scommessa.
R. Ho avuto fiducia nei ragazzi a 5
stelle, nonostante non avessero esperienza. Non mi aspettavo certo che fossero
già in grado di governare, ma sapevo che avrebbero messo un po' di sale sulla
coda dei partiti.
D.
Fuor di metafora?
R. Se adesso è possibile sentire
parlare seriamente di tagli ai costi della politica, di riduzione degli
stipendi, di trasparenza, di innovazione, di conflitto di interessi è grazie a
loro. Merito indiscusso.
D.
Però...
R. Però non li ho votati perché
prendessero ordini da uno che non è neppure eletto.
D.
Cosa dovrebbero fare, non ascoltare il loro capo politico?
R. In Sicilia stanno collaborando col
presidente Rosario Crocetta ed è una collaborazione positiva, costruttiva. Mi
aspettavo che facessero lo stesso per il governo ma poi mi sono reso conto che
Grillo aveva tutti altri piani in mente.
D. Quali secondo lei?
R. Questa pressione psicologica sugli
eletti sta portando a risultati negativi che rischiano di essere disastrosi se
si torna al voto. Vincerebbe Berlusconi.
D.
Grillo vuole tutti a casa. Nessun tipo di dialogo è possibile con questi
partiti, dice.
R. Sappiamo tutti cosa ha fatto in
questi 20 anni il Pd, non ci vuole Grillo per ricordarcelo. Ma qui non si
tratta di fare alleanze o di dare la fiducia al Pd. Si tratta di mettere alle
strette quel partito e di portarlo a realizzare le tue proposte. Puoi avvalerti
dell'esperienza di gente che sa governare, perché ha governato, ma facendole
fare le cose che vuoi tu.
D.
Gli eletti 5 stelle non riconoscono al Pd, e a nessun partito, neppure la
legittimità di interlocutori.
R. Non mi interessa l'etichetta di
partito o di movimento, sono le persone che fanno la differenza. Ora i grillini
hanno l'opportunità di «usare» il Pd per fare l'interesse del Paese. Cosa ti
interessa, il Paese o la questione di principio di non fare un favore a
Bersani?
D.
Perché allora non un'alleanza col Pdl?
R. Il Pdl è un partito incentrato
sulla figura di Berlusconi, non c'è autonomia di pensiero. Nel Pd sì,
nonostante tutti gli scandali. Il Pdl è il partito che ha distrutto l'Italia,
non ha un minimo di credibilità. Il Pd certo non è un partito esemplare, ma
rispetto al Pdl è oro colato.
D.
È un anno, dice, che mette in guardia da Grillo. Cosa teme del comico leader
politico?
R. Il suo autoritarismo. Grillo
gestisce deputati e senatori come crede. E la cosa grave è che non è neppure
stato eletto. Una figura esterna che organizza persino le opinioni dei deputati
la ritengo una cosa pericolosa.
D.
Ha seguito il meeting fuori Roma per decidere la linea?
R. È stata una cosa ridicola, l'ho
trovata umiliante per loro e per tutta l'Italia. Vedere deputati e senatori che
si muovono in massa a fare la gitarella da Grillo, con il teatrino del luogo
segreto quando bastava seguire il pullman. È stata una mossa studiata per far
parlare di sé sui media facendo sempre finta che non si voglia far parte del
circo mediatico. In realtà Grillo da quel circo dipende, perché gli consente di
essere protagonista della vita politica.
D.
Non sembra però che i grillini vogliano «uccidere» il padre, politicamente
s'intende.
R. Hanno l'opportunità di dissociarsi
da questo estremismo di Grillo e prendere le decisioni giuste, autonomamente.
Ci spererò fino all'ultimo.
D.
Se non lo faranno, non li voterà più?
R. Se non lo faranno, la fine che li
attende è la stessa che Maurizio Zamparini ha fatto fare al Palermo:
l'ha portato in serie A per poi distruggerlo.
D.
Grillo rottamato dai grillini, insomma.
R. Alla retorica della partecipazione
finora non ha corrisposto nessun fatto concreto. Grillo parla sempre di Rete.
Ma è una cosa assurda perché la vecchina del paese non andrà di certo a
iscriversi a un blog per partecipare. E stai già escludendo una enorme fetta di
cittadinanza.
D.
Lui sostiene che sia un modo per fermare e troll e infiltrati.
R. La mia lettera ha avuto più di 7
mila condivisioni. Mettiamo anche che io sia un troll pagato: non ti fa
riflettere, Grillo, il fatto che la mia posizione sia condivisa da 7 mila
persone. Sono tutti troll? Sono tutti pagati?
D.
Cosa propone? Un referendum online sull'accordo con il Pd?
R. Sì. O ascolti davvero la Rete,
soprattutto in un momento critico come questo dove bisogna prendere una
decisone importante, o non lo fai. Grillo non lo sta facendo.
D. Vuole
un governo stellato.
R. Ma se è stato lui stesso ad
ammettere che i 5 stelle non erano pronti per governare. Non sei pronto e vuoi
il governo? Per piacere.
D.
Consultazione online anche per il presidente della Repubblica?
R. Grillo parla di trasparenza e poi
vengo a sapere che i candidati al Quirinale si potranno votare solo sul sito
del movimento. E lui ha già messo le mani avanti dicendo che Stefano Rodotà e
Gustavo Zagrebelsky sono esclusi dai giochi.
D.
Cosa pensa di Casaleggio?
R. Ho tantissimi dubbi sulla sua
figura. Ancora oggi non si sa quale sia il suo effettivo ruolo nel Movimento. I
5 stelle devono trovare un modo per scrollarsi di dosso Grillo e Casaleggio
perché se hanno avuto il merito di portare il Movimento in alto, ora rischiano
di farlo cadere molto, molto in basso.
D.
Lo dice anche Grillo: «Se ci alleiamo, moriamo».
R. Grillo ora sputa sui suoi elettori,
ma non ha capito che se quegli 8 milioni se ne vanno, lui non conta più niente.
Cosa vuole fare il partito di eterna lotta o vuole veramente governare? La
politica è compromesso, è inevitabile. Con la coerenza non ci campiamo. Se per
mentenere la tua coerenza andrai anche contro l'interesse del Paese, allora che
cosa ti ho votato a fare?
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