martedì 9 aprile 2013

Elettori pentiti: “Il Movimento 5 stelle si liberi di Beppe Grillo”



da: Lettera 43

«Il Movimento 5 stelle si liberi di Beppe Grillo»
Con il suo j'accuse ha scosso il web. Baio, elettore pentito, critica l'autoritarismo del leader. E invita i grillini a scaricarlo.
di Gabriella Colarusso


Il titolo non lasciava spazio ad equivoci: «Caro Grillo, questa volta a fanculo ti ci mando io». Settemila condivisioni in poche ore. Un fiume di commenti, pochi insulti. Il 6 aprile Andrea Baio, 29 anni, siciliano, ingegnere informatico e blogger, ha preso mouse e pc e ha scritto un lungo post su Facebook per raccontare la sua delusione di elettore grillino. Contro la deriva autoritaria del comico genovese: «Altro che uno vale uno, più che Grillo mi sembra di sentire il Marchese del Grillo: “Io so io, e voi non siete un cazzo!”».

L'OSSESSIONE DEL COMPLOTTISMO. Baio ha criticato il settarismo di Casaleggio &Co: «Chiunque osi sollevare una voce, è un colluso cospiratore». Scagliandosi contro quello che considera quasi un tradimento: «Dov'è finita la partecipazione democratica? Dove sono finite le consultazioni popolari?», si è chiesto.
«I 5 STELLE SI LIBERINO DI GRILLO». Più che un atto distruttivo, però, spiega il blogger aLettera43.it, il suo è stato un estremo tentativo di chiamare alla ribellione. «Ho ancora speranza e fiducia nell'intelligenza e nell'autonomia intellettuale degli eletti 5 stelle. Spero sapranno liberarsi di Grillo e fare la cosa giusta». E sull'accordo con il Pd? «La politica è compromesso. Non m'importa cosa è stato il Pd finora. Adesso possiamo costringerlo a realizzare le nostre proposte, è un'occasione unica».

  
DOMANDA. Le daranno dell'infiltrato.
RISPOSTA. Chiariamo subito una cosa: non ho mai votato Pd.
D. E cosa ha votato prima di scegliere il Movimento 5 stelle?
R. Ho cambiato spesso voto, valutando di volta in volta la situazione e le persone che si candidavano.
D. Perché alle ultime elezioni ha votato i grillini?
R. Non tanto perchè fossi attratto dal carisma di Grillo, ma perché ero deluso da questi partiti. Speravo che i cittadini al governo potessero fare pressione per riportare al centro della politica i temi che riguardano l'Italia e non i giochi di poltrone e tutte le vergogne cui abbiamo assistito in questi anni.
D. Una scommessa.
R. Ho avuto fiducia nei ragazzi a 5 stelle, nonostante non avessero esperienza. Non mi aspettavo certo che fossero già in grado di governare, ma sapevo che avrebbero messo un po' di sale sulla coda dei partiti.
D. Fuor di metafora?
R. Se adesso è possibile sentire parlare seriamente di tagli ai costi della politica, di riduzione degli stipendi, di trasparenza, di innovazione, di conflitto di interessi è grazie a loro. Merito indiscusso.
D. Però...
R. Però non li ho votati perché prendessero ordini da uno che non è neppure eletto.
D. Cosa dovrebbero fare, non ascoltare il loro capo politico?

R. In Sicilia stanno collaborando col presidente Rosario Crocetta ed è una collaborazione positiva, costruttiva. Mi aspettavo che facessero lo stesso per il governo ma poi mi sono reso conto che Grillo aveva tutti altri piani in mente.

D. Quali secondo lei?
R. Questa pressione psicologica sugli eletti sta portando a risultati negativi che rischiano di essere disastrosi se si torna al voto. Vincerebbe Berlusconi.
D. Grillo vuole tutti a casa. Nessun tipo di dialogo è possibile con questi partiti, dice.
R. Sappiamo tutti cosa ha fatto in questi 20 anni il Pd, non ci vuole Grillo per ricordarcelo. Ma qui non si tratta di fare alleanze o di dare la fiducia al Pd. Si tratta di mettere alle strette quel partito e di portarlo a realizzare le tue proposte. Puoi avvalerti dell'esperienza di gente che sa governare, perché ha governato, ma facendole fare le cose che vuoi tu.
D. Gli eletti 5 stelle non riconoscono al Pd, e a nessun partito, neppure la legittimità di interlocutori.
R. Non mi interessa l'etichetta di partito o di movimento, sono le persone che fanno la differenza. Ora i grillini hanno l'opportunità di «usare» il Pd per fare l'interesse del Paese. Cosa ti interessa, il Paese o la questione di principio di non fare un favore a Bersani?
D. Perché allora non un'alleanza col Pdl?
R. Il Pdl è un partito incentrato sulla figura di Berlusconi, non c'è autonomia di pensiero. Nel Pd sì, nonostante tutti gli scandali. Il Pdl è il partito che ha distrutto l'Italia, non ha un minimo di credibilità. Il Pd certo non è un partito esemplare, ma rispetto al Pdl è oro colato.
D. È un anno, dice, che mette in guardia da Grillo. Cosa teme del comico leader politico?
R. Il suo autoritarismo. Grillo gestisce deputati e senatori come crede. E la cosa grave è che non è neppure stato eletto. Una figura esterna che organizza persino le opinioni dei deputati la ritengo una cosa pericolosa.
D. Ha seguito il meeting fuori Roma per decidere la linea?
R. È stata una cosa ridicola, l'ho trovata umiliante per loro e per tutta l'Italia. Vedere deputati e senatori che si muovono in massa a fare la gitarella da Grillo, con il teatrino del luogo segreto quando bastava seguire il pullman. È stata una mossa studiata per far parlare di sé sui media facendo sempre finta che non si voglia far parte del circo mediatico. In realtà Grillo da quel circo dipende, perché gli consente di essere protagonista della vita politica.
D. Non sembra però che i grillini vogliano «uccidere» il padre, politicamente s'intende.
R. Hanno l'opportunità di dissociarsi da questo estremismo di Grillo e prendere le decisioni giuste, autonomamente. Ci spererò fino all'ultimo.
D. Se non lo faranno, non li voterà più?
R. Se non lo faranno, la fine che li attende è la stessa che Maurizio Zamparini ha fatto fare al Palermo: l'ha portato in serie A per poi distruggerlo.
D. Grillo rottamato dai grillini, insomma.
R. Alla retorica della partecipazione finora non ha corrisposto nessun fatto concreto. Grillo parla sempre di Rete. Ma è una cosa assurda perché la vecchina del paese non andrà di certo a iscriversi a un blog per partecipare. E stai già escludendo una enorme fetta di cittadinanza.
D. Lui sostiene che sia un modo per fermare e troll e infiltrati.
R. La mia lettera ha avuto più di 7 mila condivisioni. Mettiamo anche che io sia un troll pagato: non ti fa riflettere, Grillo, il fatto che la mia posizione sia condivisa da 7 mila persone. Sono tutti troll? Sono tutti pagati?
D. Cosa propone? Un referendum online sull'accordo con il Pd?
R. Sì. O ascolti davvero la Rete, soprattutto in un momento critico come questo dove bisogna prendere una decisone importante, o non lo fai. Grillo non lo sta facendo.
D. Vuole un governo stellato.
R. Ma se è stato lui stesso ad ammettere che i 5 stelle non erano pronti per governare. Non sei pronto e vuoi il governo? Per piacere.
D. Consultazione online anche per il presidente della Repubblica?
R. Grillo parla di trasparenza e poi vengo a sapere che i candidati al Quirinale si potranno votare solo sul sito del movimento. E lui ha già messo le mani avanti dicendo che Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky sono esclusi dai giochi.
D. Cosa pensa di Casaleggio?
R. Ho tantissimi dubbi sulla sua figura. Ancora oggi non si sa quale sia il suo effettivo ruolo nel Movimento. I 5 stelle devono trovare un modo per scrollarsi di dosso Grillo e Casaleggio perché se hanno avuto il merito di portare il Movimento in alto, ora rischiano di farlo cadere molto, molto in basso.
D. Lo dice anche Grillo: «Se ci alleiamo, moriamo».
R. Grillo ora sputa sui suoi elettori, ma non ha capito che se quegli 8 milioni se ne vanno, lui non conta più niente. Cosa vuole fare il partito di eterna lotta o vuole veramente governare? La politica è compromesso, è inevitabile. Con la coerenza non ci campiamo. Se per mentenere la tua coerenza andrai anche contro l'interesse del Paese, allora che cosa ti ho votato a fare?

Nessun commento:

Posta un commento