Quirinale,
domani alle 10 la prima votazione
Per
l'elezione del presidente della Repubblica nei primi 3 scrutini servono 672
voti.
Domattina alle 10 si inizia. Il Parlamento,
riunito in seduta comune e presieduto dal presidente della Camera Laura
Boldrini, proverà a eleggere nel più breve tempo possibile il nuovo presidente
della Repubblica, che succederà a Giorgio Napolitano.
1007, in tutto, gli elettori: 630 deputati,
315 senatori, i 4 senatori a vita e i 58 delegati regionali (3 delegati per
ogni Regione, eccetto la Valle d’Aosta che ne ha solo uno).
Come
si elegge
L'elezione ha luogo per scrutinio segreto.
Nei primi tre scrutini è necessaria la maggioranza dei due terzi, pari a 672
voti; mentre dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza semplice
(50%+1), pari a 504 voti.
Due scrutini al giorno
Da domani si inizia con due scrutini al
giorno. Nel caso in cui il Parlamento non raggiungesse un risultato nella prima
votazione, una nuova seduta sarà convocata nel primo pomeriggio intorno alle
15. Se necessario, le votazioni proseguiranno anche nel weekend, sempre due al
giorno.
I
calcoli
Calcoli alla mano, gli elettori del
centrosinistra sono 495, 164 del Movimento5Stelle e 71 appartengono alla lista
che fa riferimento a Monti.
Dunque nei primi 3 scrutini servono
necessariamente i voti di tutte e tre le forze politiche, mentre dal quarto in
poi basterebbe un accordo tra centrosinistra e montiani.
Nelle ultime ore circolano con insistenza
voci di un'intesa tra Pd e Pdl. Ma ogni previsione, ad oggi, resta comunque
difficile.
L'elezione
più lunga: 25 giorni
Negli anni quasi mai l’elezione della prima
carica dello Stato è stata “veloce”. Anzi. I tempi sono normalmente piuttosto
lunghi.Tra le più difficili in assoluto, quella di Giovanni Leone nel 1971.
Richiese ben 23 scrutini, per un totale di quasi 25 giorni di lavori
parlamentari.
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