venerdì 12 aprile 2013

La7 di Cairo Editore: Gruber, Crozza e Santoro in partenza?


da: Il Fatto Quotidiano

La7, i big sul piede di partenza
Per la Gruber e Santoro possibile ritorno in Rai. Anche Crozza potrebbe andarsene nel caso dell’arrivo di Piero Chiambretti, grande amico di Cairo e grande tifoso del Toro
di Carlo Tecce

La notizia si può riassumere così, se non fosse complicata e articolata, ancora in fase di composizione: il prossimo autunno, spento il televisore per le vacanze, potremmo ritrovarci la Rai con Lilli Gruber, Maurizio Crozza e Michele Santoro. Pier spiegare, però, ci vogliono più righe immerse in un racconto più ampio. Quando c’è un trasloco non sai mai dov’è finito quell’enorme scatolone che non volevi perdere e invece s’ò infilato chissà dove. Accade a La7 dopo il passaggio di consegne tra Telecom Italia e Urbano Cairo. Più che smarrire un oggetto, stavolta si sono dimenticati: entro il 31 marzo, la proprietà, nei fatti ancora la multinazionale telefonica e in teoria l’ex dirigente di Publitalia, poteva rinnovare il contratto di Lilli Gruber.
Quando se ne sono accorti, proprio per dimostrare che fosse sfuggito di mente, la società ha chiesto di prolungare l’opzione: ma non si possono diluire le cause favorevoli a una parte. Ora c’è la classica trattativa e il classico pericolo per Cairo, che la Gruber smonti Otto e mezzo e ritorni in Rai. Questo benedetto scatolone fa cascare il resto. Perché una televisione con due padroni, e senza
le mani sul volante, sbatte contro la concorrenza e le regala prezzi pregiati. Anche Maurizio Crozza può sfruttare una postilla scritta: può lasciare in caso di vendita. E la vendita c’è stata. Se fosse ufficiale l’arrivo di Piero Chiambretti, grande amico di Cairo e grande tifoso del Toro, Crozza potrebbe andare via: direzione Rai o, più complicata, deviazione Mediaset. Non perché Crozza sia ostile a Chiambretti, ma perché La7 avrebbe un profilo diverso: la questione è che, per adesso, un profilo non esiste. Ci sono state riunioni informali, i palinsesti estivi vengono copiati in blocco e l’autunno non si prende nemmeno in considerazione. Due anni fa, a schieramenti opposti, La7 fu luogo di sbarco, adesso potrebbe trasformarsi in un molo per le partenze. Dipende.
Il mercato, sfiancato e più povero, può consentire queste migrazioni? Viale Mazzini può richiamare quelli che – appunto, come scatoloni – aveva allontanato o ignorato? Se la Gruber e Crozza fossero destinati a Rai1, come confermano autorevoli fonti, che ne sarà di Michele Santoro? Il percorso di Servizio Pubblico, lo dice il nome, mira al traguardo Rai e La7 ancora non s’è fatta viva per bissare l’esperienza. A Santoro non dispiacerebbe ritornare in viale Mazzini se il direttore generale Gubitosi avesse la fermezza per garantire quello che gli ex Masi e Lei negavano: l’autonomia editoriale e nuovi progetti. Un convoglio carico di Gruber, Crozza e Santoro potrebbe far salire anche Gad Lerner: la televisione pubblica sta pensando come riaccendere Rai2 e come rinfrescare Rai1. I palinsesti sono incastri che si tengono insieme: mossa una pedina se ne muove una seconda e poi una terza, una quarta. Viale Mazzini competitiva con i volti che promettono gli ascolti e limitano i rischi farebbe svegliare Mediaset e farebbe recuperare il piano per portare Giovanni Floris e la coppia Fazio-Saviano a Rai1. Cairo si deve sbrigare per non restare senza carburante. E Gubitosi avrà la forza politica per prendersi tutto?

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