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Il Fatto Quotidiano
La7, i big sul piede di partenza
Per la Gruber e Santoro possibile
ritorno in Rai. Anche Crozza potrebbe andarsene nel caso dell’arrivo di Piero
Chiambretti, grande amico di Cairo e grande tifoso del Toro
di Carlo Tecce
La
notizia si può riassumere così, se non fosse complicata e articolata, ancora in
fase di composizione: il prossimo autunno, spento il televisore per le vacanze,
potremmo ritrovarci la Rai con Lilli Gruber, Maurizio Crozza e Michele Santoro.
Pier spiegare, però, ci vogliono più righe immerse in un racconto più ampio. Quando
c’è un trasloco non sai mai dov’è finito quell’enorme scatolone che non volevi
perdere e invece s’ò infilato chissà dove. Accade a La7 dopo il passaggio di
consegne tra Telecom Italia e Urbano Cairo. Più che smarrire un oggetto,
stavolta si sono dimenticati: entro il 31 marzo, la proprietà, nei fatti ancora
la multinazionale telefonica e in teoria l’ex dirigente di Publitalia, poteva
rinnovare il contratto di Lilli Gruber.
Quando
se ne sono accorti, proprio per dimostrare che fosse sfuggito di mente, la
società ha chiesto di prolungare l’opzione: ma non si possono diluire le cause favorevoli
a una parte. Ora c’è la classica trattativa e il classico pericolo per Cairo,
che la Gruber smonti Otto e mezzo e
ritorni in Rai. Questo benedetto scatolone fa cascare il resto. Perché una
televisione con due padroni, e senza
le mani sul volante, sbatte contro la
concorrenza e le regala prezzi pregiati. Anche Maurizio Crozza può sfruttare
una postilla scritta: può lasciare in caso di vendita. E la vendita c’è stata.
Se fosse ufficiale l’arrivo di Piero Chiambretti, grande amico di Cairo e
grande tifoso del Toro, Crozza potrebbe andare via: direzione Rai o, più
complicata, deviazione Mediaset. Non perché Crozza sia ostile a Chiambretti, ma
perché La7 avrebbe un profilo diverso: la questione è che, per adesso, un
profilo non esiste. Ci sono state riunioni informali, i palinsesti estivi
vengono copiati in blocco e l’autunno non si prende nemmeno in considerazione.
Due anni fa, a schieramenti opposti, La7 fu luogo di sbarco, adesso potrebbe
trasformarsi in un molo per le partenze. Dipende.
Il
mercato, sfiancato e più povero, può consentire queste migrazioni? Viale
Mazzini può richiamare quelli che – appunto, come scatoloni – aveva allontanato
o ignorato? Se la Gruber e Crozza fossero destinati a Rai1, come confermano
autorevoli fonti, che ne sarà di Michele Santoro? Il percorso di Servizio Pubblico, lo dice il nome, mira
al traguardo Rai e La7 ancora non s’è fatta viva per bissare l’esperienza. A
Santoro non dispiacerebbe ritornare in viale Mazzini se il direttore generale
Gubitosi avesse la fermezza per garantire quello che gli ex Masi e Lei
negavano: l’autonomia editoriale e nuovi progetti. Un convoglio carico di
Gruber, Crozza e Santoro potrebbe far salire anche Gad Lerner: la televisione
pubblica sta pensando come riaccendere Rai2 e come rinfrescare Rai1. I
palinsesti sono incastri che si tengono insieme: mossa una pedina se ne muove
una seconda e poi una terza, una quarta. Viale Mazzini competitiva con i volti
che promettono gli ascolti e limitano i rischi farebbe svegliare Mediaset e
farebbe recuperare il piano per portare Giovanni Floris e la coppia
Fazio-Saviano a Rai1. Cairo si deve sbrigare per non restare senza carburante.
E Gubitosi avrà la forza politica per prendersi tutto?
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