Rai
in rosa, la prossima stagione punta sulle fiction al femminile
La Rai si tinge di rosa e punta su nuove
fiction che raccontino il mondo delle donne senza stereotipi, scegliendo storie
che ritraggano la forza femminile e le vite di alcunifiori d’acciaio. Non solo
in senso allegorico, ma partendo dalle difficoltà quotidiane delle italiane di
oggi e dalle icone femminili contemporanee. Donne come Oriana Fallaci, la
nota giornalista e inviata di guerra, per la quale inzieranno a breve le
riprese di una fiction che racconterà la sua vita. O storie difficili, come
quella di una madre che si ritrova a fare i conti con il difficile ruolo di sindaco
di un paese della Locride. In autunno è attesa sul piccolo schermo Anna
Karenina con Vittoria Puccini. L’attrice è anche protagonista con Stefania
Rocca di Altri tempi, miniserie in due puntate di Marco Turco, che
racconta delle vicissitudini di una prostituta negli anni in cui fu promulgata la
legge Merlin, che dovrebbe andare in onda dopo l’estate. E poi un grande
esordio dietro la cinepresa televisiva: Francesca Archibugi, per la prima
volta girerà una fiction: ‘”Ho sempre fatto cinema, ma amo la tv per le sue
potenzialità narrative”, ha detto la regista che racconterà la storia di una
ragazza di 16 anni che scopre di essere incinta.
Accanto a serie di successo come Provaci
ancora Prof, Fuoriclasse e Che Dio ci aiuti che continueranno ad
essere prodotte, in autunno dovrebbero iniziare poi le riprese di Un’altra
vita, storia di una donna medico costretta a divedersi tra affetti e carriera,
prodotta da Endemol e scritta da Ivan Cotroneo, Monica Rametta e Stefano
Bises.
‘”La donna contemporanea ha un’identità più
complessa e articolata del passato e c’è la necessità di trovare forme di
racconto nuovo’”, ha spiegato il direttore di Rai Fiction, Eleonora
Andreatta agli Screenings Rai di Firenze, in un incontro con attrici,
sceneggiatori e produttori. “Vogliamo volti più reali, credibili e vicini a noi
– ha aggiunto Andreatta – Modelli di bellezza non da copertina, ma con
carattere e personalità, diversi da quelli derivati dalla pubblicità che hanno
influenzato la tv degli anni ’80 e ’90. C’è ancora molto da fare e la fiction
deve servire come modello di sviluppo”.
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