da:
La Stampa
Vaticano, il Papa nomina
un “comitato” di otto saggi
I cardinali, provenienti
dai cinque continenti, consiglieranno il pontefice nel governo della Chiesa e
nella riforma della Curia
di
Alessandro Speciale
Otto saggi per papa Francesco: a un mese dalla
sua elezione sul soglio di Pietro, il pontefice argentino ha annunciato oggi la
creazione di un “gruppo” di otto cardinali, provenienti dai cinque Continenti,
per “consigliarlo nel governo della Chiesa universale” e per “studiare un
progetto di revisione della Costituzione Apostolica Pastor bonus”, quella che
regola l'ordinamento della Curia Romana dai tempi di Giovanni Paolo II.
I tempi per i lavori di questo “gruppo” non
saranno brevi. La loro prima riunione, a Roma, è fissata addirittura per i primi
di ottobre anche se – sottolinea un comunicato della Segreteria di Stato
vaticana - “Sua Santità è sin d'ora in contatto” con gli otto cardinali.
La riforma della Curia, quindi, non sembra
imminente. Ma 30 giorni dopo la fine del conclave, papa Francesco ha voluto
mandare un segnale ai cardinali che lo hanno eletto nella Cappella Sistina: la
questione della riorganizzazione del governo centrale della Chiesa cattolica è
tutt'altro che accantonata, la scelta della collegialità non è solo parole. Non
a caso, nel comunicato vaticano si sottolinea che il pontefice ha deciso la
creazione del gruppo “riprendendo un suggerimento emerso nel corso delle
Congregazioni Generali”, le riunioni plenarie dei cardinali che hanno preceduto
il conclave.
Gli otto cardinali che consiglieranno il
papa saranno: Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della
Città del Vaticano; Francisco Javier Errázuriz Ossa, arcivescovo emerito di
Santiago del Cile; Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, in India; Reinhard
Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera; Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo
di Kinshasa, in Congo; Sean O’Malley, arcivescovo di Boston; George Pell,
arcivescovo di Sydney; e Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di
Tegucigalpa, in Honduras. Sarà proprio quest'ultimo, latinoamericano come
Bergoglio, a coordinare i lavori del gruppo, mentre il vescovo di Albano
Marcello Semeraro, vicino al papa e vicino a Roma, svolgerà la funzioni di
segretario.
In un breve briefing in Vaticano, il portavoce
padre Federico Lombardi ha voluto sottolineare che se si parla di “gruppo” – e
non di commissione o altro – è proprio per lasciare aperti i termini della
missione del lavoro degli otto cardinali, che sarà comunque “consultivo e non
decisionale”.
Anche la sottolineatura che gli otto
cardinali dovranno “consigliare” il pontefice non è casuale: spetta infatti
alla Curia il compito di “aiutare effettivamente” il papa “nel governo della
Chiesa giorno per giorno con le sue competenze e i suoi uffici”.
Insomma, guai a parlare di una “messa in
secondo piano della Curia e di una riduzione delle sue competenze”. La Curia,
ha aggiunto Lombardi, “rimane in funzione nel pieno delle sue competenze”.
Dopo aver visitato ieri gli uffici della
Segreteria di Stato, ringraziandoli per il loro “impegno impagabile”, papa
Francesco, secondo il portavoce vaticano, ha voluto oggi “mandare un segnale”
che quanto emerso nel pre-conclave non era stato dimenticato.
Per Lombardi, nei prossimi mesi “il papa
continuerà i suoi incontri” e da qui ad ottobre “potrà farsi la sua base di
conoscenza della realtà del governo universale della Chiesa, in modo da poter
avere una sua conoscenza da mettere sul tavolo della riflessione” quando il
gruppo si riunirà per la prima volta.
Nè bisogna stupirsi dell'assenza degli
uomini della Curia – con la parziale eccezione del cardinale Bertello, che
guida comunque lo Stato Città del Vaticano con competenze quindi ben diverse,
ha sottolineato Lombardi: “Il gruppo integra la presenza della Curia, di cui
gode comunque ogni giorno. La Segreteria di Stato e gli altri capi dicastero ci
sono sempre, il papa ha bisogno di convocare quelli che non sono già a Roma”.
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