da: Lettera 43
Crisi,
marito e moglie suicidi
Lui
esodato, lei con la minima: si sono impiccati a Civitanova Marche. Il fratello
della donna, disperato, si è gettato in mare. Eurispes, Italia sempre più
povera: il 62% non arriva alla terza settimana del mese.
Senza lavoro né pensione, senza speranza.
La disperazione ha spazzato via un'intera famiglia a Civitanova Marche
(Macerata). L'ultima tragedia della crisi ha travolto una coppia di coniugi,
che si è suicidata per difficoltà economiche.
Appena appresa la notizia, il fratello della donna si è tolto la vita gettandosi in mare. Una strage.
IMPICCATI NEL GARAGE. Prima è toccato a marito e moglie, Romeo Dionisi di 62 e Anna Maria Sopranzi di 68 anni, che si sono impiccati nella tarda serata del 4 aprile o nella mattinata del 5: i corpi sono stati trovati intorno alle 8 nel garage dai vicini di casa, che hanno subito avvisato i carabinieri.
Appena appresa la notizia, il fratello della donna si è tolto la vita gettandosi in mare. Una strage.
IMPICCATI NEL GARAGE. Prima è toccato a marito e moglie, Romeo Dionisi di 62 e Anna Maria Sopranzi di 68 anni, che si sono impiccati nella tarda serata del 4 aprile o nella mattinata del 5: i corpi sono stati trovati intorno alle 8 nel garage dai vicini di casa, che hanno subito avvisato i carabinieri.
ESODATO ED EX ARTIGIANA. Il marito era un
esodato, dopo aver lavorato per 35 anni come muratore in una ditta edile di
Napoli che aveva chiuso, e non riusciva a versare i contributi previdenziali
obbligatori. Sembra anche che dovesse riscuotere dei soldi dalla ditta, che
però non arrivavano. La donna, ex artigiana, aveva una modestissima pensione,
400-500 euro.
Una situazione disperata che ricorda quella
della coppia di Bari che scrisse: «La politica ci aiuti». E che confermano
anche i dati dell'Eurispes, secondo cui a causa della crisi sette italiani su
10 hanno visto peggiorare la loro situazione economica nel 2012.
IL FRATELLO DI LEI IN MARE. Il fratello
della donna, Giuseppe Sopranzi, non ha retto al dolore dell'accaduto. Abitava
nella casa accanto a quella dei Dionisi. Si era precipitato nel garage assieme
agli altri familiari, poi si è allontanato e si è diretto verso il molo,
buttandosi in acqua. Il corpo è stato recuperato dalla capitaneria di porto.
L'uomo aveva 72 anni. Inutili di tentativi di rianimarlo. I funerali dei tre
sono in programma il 6 aprile alle 16.30.
Trovato un biglietto: «Perdono». Si
vergognavano di parlare con i servizi sociali
È stato trovato un bigliettino in cui i due
coniugi hanno chiesto perdono per il loro gesto e indicato il luogo, uno
stanzino sul retro del palazzo, in cui trovare i loro corpi.
UN NUMERO DI CELLULARE. Il foglietto, sul quale avrebbero anche lasciato il numero di cellulare della sorella di lei, era stato appoggiato accanto a un'auto, nel garage, in modo da essere visto.
ERANO STATI INVITATI IN COMUNE. La coppia abitava in un appartamento in via Calatafimi, nello stesso palazzo del presidente del consiglio comunale di Civitanova Marche, Ivo Costamagna, che di recente aveva parlato con loro e li aveva invitati in Comune per parlare con i servizi sociali, ma i due gli avevano riposto che non lo avrebbero fatto perché si vergognavano. A quanto sembra, non avevano neppure i soldi per pagare l'affitto.
LA COPPIA NON AVEVA FIGLI. La coppia non aveva figli. Dalle prime testimonianze raccolte, sembra che non riuscissero a tirare avanti, avendo come unica fonte di reddito la piccola pensione della moglie.
«MI PORTERANNO VIA L'AUTO?». Secondo un vicino, Ivo Costamagna, i due avevano paura dei pignoramenti: «Mi prenderanno l'auto?», era l'incubo di Anna Maria. Timore che per persone come loro, vissute sempre modestamente ma con dignità, era un vero spauracchio. Anche se l'auto era «una vecchia Panda di 20 anni fa».
UN NUMERO DI CELLULARE. Il foglietto, sul quale avrebbero anche lasciato il numero di cellulare della sorella di lei, era stato appoggiato accanto a un'auto, nel garage, in modo da essere visto.
ERANO STATI INVITATI IN COMUNE. La coppia abitava in un appartamento in via Calatafimi, nello stesso palazzo del presidente del consiglio comunale di Civitanova Marche, Ivo Costamagna, che di recente aveva parlato con loro e li aveva invitati in Comune per parlare con i servizi sociali, ma i due gli avevano riposto che non lo avrebbero fatto perché si vergognavano. A quanto sembra, non avevano neppure i soldi per pagare l'affitto.
LA COPPIA NON AVEVA FIGLI. La coppia non aveva figli. Dalle prime testimonianze raccolte, sembra che non riuscissero a tirare avanti, avendo come unica fonte di reddito la piccola pensione della moglie.
«MI PORTERANNO VIA L'AUTO?». Secondo un vicino, Ivo Costamagna, i due avevano paura dei pignoramenti: «Mi prenderanno l'auto?», era l'incubo di Anna Maria. Timore che per persone come loro, vissute sempre modestamente ma con dignità, era un vero spauracchio. Anche se l'auto era «una vecchia Panda di 20 anni fa».
Il sindaco: «Hanno preferito scomparire. Lo
Stato non abbandoni la gente»
Il sindaco di Civitanova Marche Tommaso
Claudio Corvatta, a capo di una coalizione di centrosinistra, ha commentato in
lacrime: «Hanno preferito scomparire piuttosto che chiedere aiuto, dimostrando
una dignità estrema nella tragedia. In altri luoghi la disperazione avrebbe
portato ad atti di criminalità».
CGIL: «DIFESA DEL REDDITO». Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche e Aldo Benfatto, segretario Cgil di Macerata hanno parlato di «ennesima tragedia legata alla crisi del lavoro e del reddito delle famiglie». L'accaduto insomma «impone l'urgenza di intervenire con misure efficaci per affrontare i temi del lavoro, della difesa dei redditi e di risolvere definitivamente la vergognosa situazione degli esodati».
VEZZALI: «LI ABBIAMO SULLA COSCIENZA». Anche la deputata marchigiana di Scelta civica e campionessa di scherma Valentina Vezzali è intervenuta sull'episodio: «Sono sgomenta e sconvolta. Di fronte alla triplice tragedia di Civitanova Marche cosa si può dire? È un dramma che tutti abbiamo sulla coscienza. È sempre più evidente che la vera priorità dell'Italia è la crisi economica, la mancanza di lavoro che ferisce le famiglie».
DI PIETRO: «VITTIME DI MONTI E FORNERO». Durissimo il commento di Antonio Di Pietro dell'Italia dei valori: «Si dirà che sono vittime della crisi, ma non è vero. Sono vittime delle leggi sbagliate con cui la crisi è stata resa più feroce dal governo Monti e dalla ministra Fornero».
CGIL: «DIFESA DEL REDDITO». Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche e Aldo Benfatto, segretario Cgil di Macerata hanno parlato di «ennesima tragedia legata alla crisi del lavoro e del reddito delle famiglie». L'accaduto insomma «impone l'urgenza di intervenire con misure efficaci per affrontare i temi del lavoro, della difesa dei redditi e di risolvere definitivamente la vergognosa situazione degli esodati».
VEZZALI: «LI ABBIAMO SULLA COSCIENZA». Anche la deputata marchigiana di Scelta civica e campionessa di scherma Valentina Vezzali è intervenuta sull'episodio: «Sono sgomenta e sconvolta. Di fronte alla triplice tragedia di Civitanova Marche cosa si può dire? È un dramma che tutti abbiamo sulla coscienza. È sempre più evidente che la vera priorità dell'Italia è la crisi economica, la mancanza di lavoro che ferisce le famiglie».
DI PIETRO: «VITTIME DI MONTI E FORNERO». Durissimo il commento di Antonio Di Pietro dell'Italia dei valori: «Si dirà che sono vittime della crisi, ma non è vero. Sono vittime delle leggi sbagliate con cui la crisi è stata resa più feroce dal governo Monti e dalla ministra Fornero».
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