da: la Repubblica
Debiti
Pa, come funzionano i pagamenti per le imprese
Una boccata d'ossigeno immediata che
potrebbe valere sui 7 miliardi; quindi l'autorizzazione e la predisposizione
del piano per la restituzione fino a completare il primo stock di 40 miliardi
in circa 12 mesi; infine il censimento dell'ammontare dei debiti per
programmare con la legge di stabilità le modalità e le ulteriori tranche di
restituzione. Sono le tre fasi del calendario messo a punto dal Cdm per la
restituzione dei debiti della P.A.
Prima
fase:
via ai pagamenti. Dopo l'ok del Consiglio dei Ministri il decreto che blocca i
debiti della Pa arriva al Quirinale per l'emanazione. La pubblicazione in
Gazzetta Ufficiale è prevista per lunedì e rende immediatamente eseguibili i
pagamenti da parte degli enti locali, utilizzando la metà delle disponibilità
di cassa. A quanto ammontano? Il Tesoro le stima in 14 miliardi.
Seconda fase: richiesta fondi al
tesoro. Entro il 30 aprile Comuni e Province chiedono l'autorizzazione per i
pagamenti sulle somme disponibili. Comuni, Province, Regioni e Usl potranno
invece chiedere l'accesso al Fondo (di 26 mld) al ministero dell'Economia.
Ovviamente va consegnato un elenco dei debito al Tesoro che risponderà entro il
15 maggio.
Quindi il ministero dell'economia autorizza
gli importi da pagare e indica come queste risorse vanno finanziate. Di fatto,
rispetto alle richieste che arriveranno (di certo superiori ai 40 miliardi) ci
sarà una ripartizione. Si attivà così anche le linee di credito (trentennali ai
tassi attuali del Btp a 5 anni) con la Cassa Depositi e Prestiti.
Entro il 31 maggio gli enti territoriali, oramai a conoscenza degli importi di
cui dispongono, dovranno comunicare alle imprese creditrici il piano dei
pagamenti. Così, con trasparenza, potranno valutare quando e come riceveranno
gli importi.
Terza
fase:
il censimento. Il 15 settembre è il termine ultimo per completare il censimento
dei debiti delle amministrazioni pubbliche. Le amministrazioni dovranno fare
una verifica e verificare tutti i crediti scaduti al 31 dicembre 2012. Anche le
Banche dovranno verificare l'ammontare dei crediti che sono stati loro ceduti
con la precedente procedura di rimborso. Solo così si potranno valutare le
ulteriori tranche di rimborso.
Il 15 ottobre, dopo il check up dei debiti
il governo stabilirà con la prossima legge di stabilità le modalità di rimborso
delle tranche successive, anche attraverso l'emissione di specifici titoli di
Stato. I rimborsi diventano così effettivi. Ovviamente questi pagamenti
scattano dal 2014.
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