Dissento da Freccero sul PD.
In quel luogo che non è da assurgere come
punto di riferimento totale del pensiero e delle soluzioni di vita ma neppure
da sottovalutare che è il web, c’è gente (poca) che danni va esprimendo certi
concetti e mandando alcuni segnali. Ergo: il Pd avrebbe dovuto leggere, capire,
modificarsi. Se non lo ha fatto..ci sarà un perché.
Ammesso e non concesso che il Pd –
improvvisamente, dopo anni e anni di
incomprensione della realtà sociale - abbia capito che serve un nuovo modello
sociale, ciò non significa che sia adatto a farsene realizzatore.
Il dna della sua classe dirigente – non l’età
anagrafica – ma la testa, il carattere, l’azione, della sua dirigenza mi
convincono che il Pd non sia in grado di pensare e attuare un nuovo modello
sociale. Il dna e l’esperienza di anni a anni a non svolgere un ruolo
funzionale ed efficiente nell’interesse del paese mi fa ritenere che non è
adatto al ruolo di ideatore e attuatore di un modello alternativo al
berlusconismo, condizione per uscire dal merdaio nel quale si trova una parte
del paese.
E, quel che è peggio, non vedo nella base del
Pd e/o in coloro che si sentono da quella parte – intellettuali, persone dello
spettacolo che fanno appelli – la convinzione e la determinazione a trasformare
questo partito in qualcosa che dovrebbe essere e non è. Come ho scritto qualche
giorno fa, non c’è da gioire nel fatto che il Pd sia in queste condizioni.
Rimango dell’idea che serve una forza politica di tipo socialdemocratico.
Sono invece d’accordo con Freccero nel ritenere
che Grillo sia in una posizione non facile. I due guru del Movimento 5 Stelle –
Grillo e Casaleggio – pensavano che il Pd riuscisse comunque ad ottenere
qualche votarello da unire a quelli di Monti. Il principale errore di Bersani è
stato quello di prospettare un governo con Monti. Gli italiani che pensano: “sono tutti uguali, da destra a sinistra”
hanno ritenuto che questa fosse la solita vecchia politica. La prospettiva era
il solito governo di centro-sinistra che non risolve i problemi del paese.
Tanto meno: che gli riduce le tasse.
Oggi Grillo si trova – suo malgrado – nella
condizione di avere i voti utili per un governo dei “buon otto propositi” a
guida Bersani. Dice di volere il 100%. Balle. Non saprebbe che fare.
Perché i neo eletti parlamentari del
Movimento 5 Stelle sono totalmente inesperti: di macchina, di logiche
politiche.
Le logiche
politiche sono fondamentali. Per evitare
il politichese, gli inciuci, le schifezze, ma anche per svolgere funzionalmente,
correttamente, compiutamente, il ruolo di delegato che assegna il voto
elettorale.
Grillo non può dare la fiducia. Se non si
riuscirà a formare uno straccio di governo, si riandrà alle elezioni.
Come la prenderanno i quasi nove milioni di
italiani che hanno votato Movimento 5 Stelle?
E’ vero che questa gente non vuole
pateracchi e ne ha pieni i coglioni, ma è anche vero che vuole essere “diversamente governata”. E questo è il
grande problema di Grillo che né lui, né i neo deputati e senatori del
Movimento 5 Stelle riusciranno a risolvere a breve: non sono in grado di
conciliare la coerenze, le regole, la volontà di eliminare una classe politica
inadatta con l’esigenza di dar corso alle regole istituzionali della democrazia
italiana. Insomma: non sanno conciliare
ciò che sono e vorrebbero per il paese con il posto nel quale sono seduti del
quale devono conoscere meccanismi e
logiche per essere utili e diversi dalla classe politica inadeguata ad
esercitare la delega degli italiani.
Come si suol dire: sono cazzi. Ma, come già scritto e come ricorda oggi anche
Freccero: hai voluto la bicicletta, pedala.
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