da:
Corriere della Sera
Annunziata«Il guaio dei renziani? Sono inesperti del
potere»
La direttrice dell’Huffignton Post : «Io supporter del
premier, ma D’Alema non fece sottosegretari i membri del suo staff»
«La Boschi non è la
zarina di tutte le Russie, è una ragazza gentile, perbenissimo e non spocchiosa.
Quasi umile...».
Scusi Lucia Annunziata, ma lei e il ministro non vi
eravate lasciate con un «ci rivedremo in tribunale» per colpa dell’ormai
celebre pizzino?
«L’Huffington Post ha
pubblicato un articolo che raccontava le pressioni della Boschi su Dorina
Bianchi, bigliettino o non bigliettino, per il voto sulla parità di genere. Lei
mi ha chiamato, voleva che togliessimo il pezzo dal sito e io le ho spiegato
che non funziona così».
Cosa le ha detto, direttrice?
«Che avremmo
pubblicato la smentita. Ma il ministro, sempre molto cortese nei toni, insisteva nel dire che dovevamo togliere
l’articolo. Io le ho risposto che avevamo agito secondo le regole e che non
l’avremmo tolto».
E Boschi?
«Ha detto che si
riservava di denunciarmi. E io ho chiuso con un “bene, sarò felice di vederti
in tribunale”... Questo episodio è il primo grande inciampo, rivela che non
sanno le regole del gioco nel senso più alto. Hanno in mano un potere che non
conoscono e le pressioni della Boschi sono una prova di debolezza. A Palazzo
Chigi c’è un gruppo dirigente che non ha preso le misure al potere».
Governano da un mese.
«Sono saliti su un
treno in corsa senza sapere dove andare e si sono ritrovati a Palazzo Chigi. Non
hanno esperienza del potere, della stampa, della satira...».
Non è un bene?
«No, pensano che il
loro potere sia più grande di quanto non è. Il loro rapporto col potere è
sbagliato e la telefonata del ministro lo conferma. Quel che mi preoccupa del
governo Renzi è che sembra che sappiano come si fa, ma non lo sanno».
Non sanno governare, intende?
«Non lo sanno, perché
non sono mai passati dalle forche caudine del voto. Una campagna elettorale è
un fuoco che ti forma, ti insegna a rapportarti con tutti».
Renzi ha vinto le primarie.
«Lui le ha fatte,
molti dei suoi no. In tre sono passati da aiutanti del sindaco a
sottosegretari, mentre D’Alema quando
si portò lo staff a Palazzo Chigi lo
chiamò staff, non diede ai “lothar” il titolo di sottosegretari».
Rimpiange D’Alema?
«Questo gruppo
dirigente è totalmente nuovo ed è la debolezza di fondo che Renzi paga. Ci sono
ministri, come la Boschi, che non hanno mai lavorato. Il problema non è l’età,
la competenza, o il fatto che sia donna, è che questo gruppo politico è
arrivato lì senza essere stato votato. Berlusconi diceva “a sinistra non hanno
mai lavorato” e nel caso di Renzi è vero, il nostro premier non ha mai fatto un
minuto di lavoro».
Ha fatto il sindaco. Non era renziana, lei?
«Io sono una supporter
di Renzi della primissima ora. Lo appoggiavo perché diceva “cambio l’establishment,
cambio le regole”... Poi però ha deciso di andare a Palazzo Chigi senza passare
per il voto e ha ricompensato tutti, compreso Civati. Ha tradito la promessa di
cambiamento e la pagherà. Sono addolorata. Renzi
si sente un leone rampante, ma ha i piedi d’argilla».
Le è piaciuta l’imitazione della Boschi?
«La satira tutti
dobbiamo subirla. Io ne ho avuta a pacchi, non ci può essere un doppio
standard. A me mi fanno sempre brutta, meridionale, con un occhio storto. A lei
la fanno pure bella! Ci sta».
Chi ha vinto sulla parità di genere?
«Dividere il cinismo
di Renzi dal cinismo del Pd è difficile, si meritano l’un l’altro. Il
segretario, che ha un ammontare di potere mai visto, non doveva lavarsene le
mani. Ma dentro c’era anche il risentimento della minoranza. Un disprezzo
reciproco di cui sono entrambi colpevoli. Renzi
ha portato all’esplosione nucleare della sinistra».
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