da: La Stampa
Se saprai accettare con cristiana
rassegnazione e umana autoironia la tua condizione di Papa già santo da vivo.
Se saprai parlare al telefono con Scalfari e sentirti un bambino, e parlare al
telefono con un bambino senza sentirti Scalfari. Se tutti diranno «ooh» quando
metterai delle scarpe vecchie, mangerai al refettorio e ti porterai da solo la
borsa, ma tu continuerai a farlo lo stesso, senza vergognartene e neppure
vantartene. Se saprai ascoltare le critiche dei papisti atei tendenza Borgia
alla Giuliano Ferrara e accenderai ceri, visto e considerato che non ne hanno
mai imbroccata una. Se aprirai uno spiffero sui diritti civili e sbarrerai le
porte del Vaticano ai comportamenti incivili. Se saprai essere buono con i
fedeli, ma non troppo con i curiali.
Se nel tuo primo anno di pontificato sarai
riuscito a fare un po’ di tutto questo, sarai stato un Papa. Ma, quel che più
conta, tu sarai stato un uomo. Mestiere ancora più difficile, specie per chi
debba conciliarlo con quello di Papa.
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