martedì 25 marzo 2014

Governo, misure economiche: bonus in busta paga al posto dei tagli Irpef

da: la Repubblica

Spunta bonus in busta paga
L’ipotesi di una nuova misura al posto dei tagli Irpef.
di Valentina Conte


Il governo accelera sulla messa a punto del Documento di economia e finanza, snodo cruciale per i conti italiani. E passaggio indispensabile per la definizione del Piano nazionale di riforme. Entrambi i documenti -Def e Pnr – devono essere inviati a Bruxelles entro il 15 aprile. Ma Palazzo Chigi punta a chiuderli entro la prima settimana del mese, con qualche giornata di anticipo. Così da avere più tempo per scrivere i decreti legge che andranno a tagliare il cuneo fiscale, la differenza tra il costo lordo del lavoro e l’introito netto in busta paga. «Subito dopo il Def, avremo i decreti», confermano da Palazzo Chigi. Un’accelerazione obbligata per assicurare come promesso e ribadito nella conferenza stampa delle slides, il 12 marzo scorso – gli 80 euro extra nel cedolino di maggio. Che però non è detto – ed è questa la novità – che arrivino attraverso il canale delle detrazioni Irpef. Lo staff di Renzi e del ministro
dell’Economia Padoan in queste ore lavorano su un’altra ipotesi considerata percorribile. Quella di un “sistema di contributi” da rendere evidenti e visibili tra le voci dello stipendio. Un bonus dunque. Che avrebbe il pregio di concentrarsi su alcune fasce di reddito prescelte, tagliando così la coda decrescente di sconti ai redditi sopra i 25 mila euro e fino ai 55 mila che – seppur piccoli e a scalare – sarebbero assicurati dal meccanismo delle detrazioni. E l’altro non trascurabile vantaggio di recuperare risorse.

I provvedimenti dunque saranno più d’uno. Quello degli 80 euro. E almeno un altro per l’annunciato taglio dell’Irap (dal 10 maggio), finanziato con un aumento dell’aliquota sulle rendite finanziarie diverse dai titoli di
Stato (dal 20 al 26%, gettito previsto pari a 2,6 miliardi). Nelle intenzioni del governo, i due decreti dovrebbero regalare un po’ d’ossigeno a lavoratori e imprese. Spingere i consumi, rassicurare le famiglie, sostenere le aziende. Ma il nodo da sciogliere – e che in queste ore impegna non poco i tecnici – rimane quello delle coperture. Nelle slides di Renzi il taglio del cuneo era “pesato” in 10 miliardi per 10 milioni di persone. Dunque 80 euro netti in più al mese per chi guadagna meno di 25 mila euro lordi annui. Ma lo sconto partirà da maggio. E dunque non 10 ma 6,6 sono i miliardi da individuare. Al momento, visti i distinguo di Renzi su alcuni tagli di spesa previsti da Cottarelli, ritenuti impraticabili (come il prelievo sulle pensioni) ed altre entrate “una tantum” – rientro dei capitali, meno interessi sui titoli pubblici – ad effetto dilatato nel tempo, il cerchio dei possibili bacini da cui attingere denari si restringe. «Le coperture ci sono», ripete quasi ogni giorno il premier.


Un tesoretto in effetti potrebbe spuntare dalle stime che lo stesso governo si appresta ad inserire nel Def. Se infatti le misure annunciate da Renzi – Irpef, Irap, piano casa, sconto sulla bolletta energetica delle imprese, edilizia scolastica – producessero uno 0,5% extra di Pil, il prodotto interno lordo potrebbe salire all’1,1% rispetto allo 0,6% stimato per il 2014 dal governo Letta. Un Pil più alto significa un rapporto tra deficit e Pil più basso: dal 2,6% attuale al 2,4%. Dunque, oltre 3 miliardi spuntati quasi dal nulla, la metà di quanto necessario per mettere 80 euro in busta paga a qualche milione di lavoratori.

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