Tale Gero Grassi,
componente della Vigilanza Rai in quota Pd, ha affermato che con la partecipazione
fissa di Crozza il martedì a Ballarò, “il servizio pubblico rischia di lanciare un
assist a una tv concorrente: il pezzo del comico in apertura della trasmissione
di Rai3 rischia di configurarsi come una promozione al suo programma del
venerdì di La7. E’ opportuno che la Rai chiarisca i rapporti e le trattative
passate con il grande comico”
Maurizio Crozza fa il
suo “editoriale” per Ballarò da anni. Il programma su La7 non è certo alla sua
prima edizione. Solamente ora un componente della Commissione di Vigilanza Rai
in quota Pd, si accorge che la sua presenza nel talk del martedì sera su Rai3 è
un promo per ‘Crozza nel paese delle meraviglie” del venerdì sera su La7.
Poiché a pensare male
si fa peccato ma ci si prende: non sarà che al Pd, Crozza inizia a stare
“scomodo”. Non sarà che la sua imitazione di (Marco Antonio) Matteo Renzi, un
incrocio tra Justin Bieber, Fonzie e la macchietta politica italiana non sono
“graditi” al Partito Democratico.
Certo. Né Renzi né la
Boschi possono esporsi personalmente nei confronti di Crozza e Raffaele
chiedendone la “rimozione”. Meglio farlo per vie traverse.
Le solite usate dai
soliti politici che si spartiscono la Rai. Senza eccezioni. Non certo il Pd.
Così solerte a “sostenere” la satira e/o l’informazione critica nei confronti
di Berlusconi, ma con pruriti sparsi un po’ dovunque quando colpisce il partito
dell’uomo unico al comando che cambierà l’Italia.
Di certo, a ora, non
ha cambiato la Rai. Le spartizioni non vanno mai in rottamazione….
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