lunedì 10 marzo 2014

Cinema: I 10 personaggi femminili che hanno fatto la storia del nostro cinema

da: Il Sole 24 Ore

Una classifica delle figure femminili più importanti del cinema italiano, interpretate da 10 grandi attrici.
di Andrea Chimento

1. Assunta Spina (Francesca Bertini) in Assunta Spina (1915)
Francesca Bertini fu una delle dive più importanti del cinema muto italiano. Grande protagonista del filone realistico degli anni '10, in «Assunta Spina» regala una delle sue migliori interpretazioni nei panni di una donna napoletana contesa tra due uomini, il fidanzato Michele e il corteggiatore Raffaele.
Bertini collaborò anche alle scelte realizzative della pellicola, tanto da venir considerata la co-regista del film accanto a Gustavo Serenafatto la storia del nostro cinema / Assunta Spina (Francesca Bertini) in Assunta Spina (1915) 


2. Pina (Anna Magnani) in Roma città aperta (1945)
Ritenuto il manifesto del neorealismo italiano, «Roma città aperta» di Roberto Rossellini deve moltissimo alla toccante performance di Anna Magnani nei panni di Pina, una vedova popolana con un figlio e in procinto di risposarsi: un
personaggio in cui molte donne dell'epoca, distrutte dalle conseguenze della seconda guerra mondiale, s'immedesimarono. La morte del personaggio a metà film è ancora oggi una delle sequenze più tragiche della storia del nostro cinema.

3. La Bersagliera (Gina Lollobrigida) in Pane, amore e Fantasia (1953)
Dai drammi neorealisti si passa alle più leggere pellicole del neorealismo rosa, un filone che vede in «Pane, amore e fantasia» uno dei suoi titoli di maggior spicco. Impossibile dimenticarsi "la Bersagliera" di Gina Lollobrigida, una ragazza come tante di un paesino dell'Italia centrale, i cui duetti con il maresciallo Carotenuto (Vittorio De Sica) hanno contribuito al successo del film diretto da Luigi Comencini.

4. Gelsomina (Giulietta Masina) ne La strada (1954)
Uno dei primi capolavori di Federico Fellini, «La strada» racconta la vita di Gelsomina, una ragazza povera che si trova costretta a lavorare con il rude Zampanò (Anthony Quinn), un rozzo saltimbanco che attraversa l'Italia esibendosi in bizzarre prove di forza. Giulietta Masina dà vita a un personaggio tragico e indimenticabile, la cui triste esistenza è una metafora dell'Italia ingenua degli anni '50.

5. Livia Serpieri (Alida Valli) in Senso (1954)
Un personaggio che ha fatto epoca, in uno dei titoli più importanti del ‘900: Alida Valli, in «Senso», veste gli eleganti panni di Livia Serpieri, contessa veneta che, sullo sfondo della guerra italo-austriaca del 1866, arriverà a tradire la causa nazionale per amore di un ufficiale dell'esercito nemico. In assoluto una delle figure più significative, tormentate e indimenticabili che siano state filmate dal grande Luchino Visconti.

6. Cesira (Sophia Loren) ne La ciociara (1960)
A soli ventisei anni, Sophia Loren ha raggiunto l'apice della sua carriera ne «La ciociara» di Vittorio De Sica, che le è valso un premio Oscar come miglior attrice. La sua Cesira è una giovane madre che vive a Roma insieme alla figlia Rosetta durante la seconda guerra mondiale. Per sfuggire ai bombardamenti, abbandona la capitale per rifugiarsi nella valle di Fondi, dove è nata.
A distanza di oltre cinquant'anni, il suo personaggio riesce ancora a emozionare e commuovere il pubblico di tutto il mondo.

7. Vittoria (Monica Vitti) ne L'eclisse (1962)
Nei primi anni '60, Monica Vitti fu interprete di tutti e quattro i film della tetralogia esistenziale (ma la si potrebbe anche definire una "tetralogia sulla figura femminile") di Michelangelo Antonioni, da «L'avventura» a «Deserto rosso». In tutti i titoli diede voce a figure indimenticabili, tormentate e sofferenti: tra queste, svetta il personaggio di Vittoria ne «L'eclisse», una donna silenziosa e depressa, all'apparenza senza motivo, alla ricerca (impossibile) di un proprio posto nel mondo segnato dal boom economico.

8. Agnese (Stefania Sandrelli) in Sedotta e abbandonata (1964)
Per (ri)scoprire alcuni dei più intensi ritratti femminili del nostro cinema, non si può dimenticare il nome di Pietro Germi e i suoi lungometraggi degli anni '60.
«Sedotta e abbandonata» è una delle più grandi commedie italiane mai realizzate, divertente nella sceneggiatura e spietata nel ritrarre l'arretratezza del nostro paese. Stefania Sandrelli interpreta una giovane siciliana, che viene concupita dallo studente Peppino: l'importante sarà tenerlo nascosto alla famiglia di lei. L'attrice sarà straordinaria anche l'anno successivo in «Io la conoscevo bene» di Antonio Pietrangeli.

9. Maria (Annie Girardot) ne La donna scimmia (1964)
Ambientato a Napoli, «La donna scimmia» di Marco Ferreri è incentrato sul rapporto tra Antonio (Ugo Tognazzi), un imbroglione da quattro soldi, e Maria, una giovane orfana completamente ricoperta di peli che vive in un convento di monache. Antonio la farà diventare "la donna scimmia", un fenomeno da baraccone da portare senza scrupoli di fiera in fiera col solo fine di arricchirsi. Il personaggio interpretato da Annie Girardot è protagonista di alcune delle sequenze più tragiche e commoventi della storia del nostro cinema

10. Jill McBain (Claudia Cardinale) in C'era una volta il West (1968)
In un film completamente al maschile, svetta la bellezza di Claudia Cardinale: Sergio Leone ha scelto la grande attrice per il ruolo di Jill McBain, un vero e proprio perno attorno al quale ruotano i tanti uomini presenti nella pellicola, nel memorabile «C'era una volta il West».

La donna arriva da New Orleans nel selvaggio West, per scoprire che suo marito (con cui si era sposata in segreto) è stato ucciso insieme ai suoi figli. Claudia Cardinale dà vita a un personaggio sensibile e complesso, che riuscirà a superare tutte le avversità con straordinaria forza d'animo.








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