da: Il Fatto Quotidiano
Vaticano,
la casta dei politici va a messa da Papa Francesco in auto blu
518
parlamentari presenti alla funzione religiosa celebrata dal Pontefice a San
Pietro. Bergoglio attacca la corruzione, molti si presentano in auto
d'ordinanza, moltissimi usano Twitter per raccontare la giornata
di Carlo
Tecce
Ore 6:30, 518 parlamentari sono attesi per una messa (privata) da Papa
Francesco: i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro
Grasso; nove ministri, una truppa di sottosegretari (19), deputati e senatori
di schieramenti misti. Dove sono? Un po’ di foschia inghiotte la basilica diSan
Pietro, i nastri gialli indicano che i parcheggi sono vietati e i vigili con la
sigaretta smistano un traffico quasi inesistente. I poliziotti osservano
piazza Sant’Uffizio, custodi di un garage di lusso all’aperto. Sirene che
riposano, autisti che leggono, motori appena spenti; dieci, venti, trenta,
decine e decine di auto blu: indizi inequivocabili, i parlamentari italiani,
che vanno ad omaggiare il Papa che predica e pratica povertà, sono già
dentro.
E con spietata fatica
e incauto esibizionismo, non certo apostoli di parabole, divulgano se stessi suTwitter. Mariano
Rabiano (Scelta Civica) vince il premio insonne del 27 marzo, cinguettio
delle 5:30: “Sveglia all’alba… alle 7 messa in San Pietro col Papa”. Edoardo
Patriarca (Pd) non ha il piglio di un mattiniero, ma la tempra di uomo che
apprezza il sacrificio: “Levataccia… ma ne vale la pena”. Emma Fattorini (Pd)
provoca un sentimento di umana comprensione: “Assonnati e bagnati i deputati a
messa Papa, corsa ai primi posti, speriamo arrivi presto Bergoglio”. Stefano
Collina(Pd), spiritualista: “Signore, dove andremo? Tu solo hai parole di vita
eterna”. Ci pensa Roberto Formigoni a sedare le chiacchiere: “Ora col
Papa alla S. Messa in San Pietro. Ci sentiamo dopo, ciao”.
Ma Renato Farina, l’ex agente Betulla, fa la diretta: sempre su
Twitter, ovvio. Bergoglio ramazza i politici, che ancora in questi giorni
cincischiano sul voto di scambio: “I peccatori pentiti sono
perdonati. I corrotti no, perché rifiutano di aprirsi all’amore”.
Ora, qualsiasi riferimento ai parlamentari indagati o imputati – oppure a Formigoni medesimo
su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio per corruzione – è puramente
casuale. Altro che condivisione in tempo diQuaresima, Bergoglio fa un’omelia
durissima: “Al tempo di Gesù c’era una classe dirigente che si era
allontanata dal popolo, lo aveva abbandonato, incapace di altro se non di
seguire la propriaideologia e di scivolare verso la corruzione”. E poi
ancora più severo: “Interessi di partito, lotte interne. Le energie di chi
comandava ai tempi di Gesù erano per queste cose al punto che quando il Messia si
palesa ai loro occhi non lo riconoscono, anzi lo accusano di essere un
guaritore della schiera di Satana”.
I parlamentari
ascoltano per 45 minuti, poi vengono congedati. Formigoni
batte i colleghi sul traguardo e, dopo aver prontamente concluso una chiamata al
cellulare, si concede ai giornalisti. Scorrono le sagome di Antonio Razzi, Mimmo
Scilipoti, Roberto Speranza, Mariastella Gelmini, Umberto Bossi, il
ministro Stefania Giannini e, più tardi, il presidente Laura
Boldrini. Dieci minuti, la politica torna a palazzo. Ore 8:30, piazza del Sant’Uffuzio liberata. Dalle auto blu.
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