da: Il Fatto Quotidiano
Italo,
Montezemolo chiede ammortizzatori sociali per dipendenti Ntv
Ntv
chiude il 2013 in rosso per 76 milioni di euro. Accordo per un anno di
contratti di solidarietà per un migliaio di dipendenti
Se Alitalia piange, Nuovo Trasporto
Viaggiatori non ride. E come la compagnia aerea, anche la società che gestisce
il treno Italo a meno di due anni dal debutto fa ricorso agli ammortizzatori
sociali per far quadrare i conti e contenere le perdite che nel 2013 hanno
raggiunto quota 76 milioni di euro. Non certo una bella pubblicità per Luca
Cordero di Montezemolo, socio fondatore di Ntv e di recente indicato come
futuro presidente di Alitalia in virtù delle amicizie arabe che lo hanno portato
fino alla vicepresidenza di Unicredit. Legami nel mondo mediorientale che
potrebbero favorire l’arrivo dei nuovi soci di Etihad e permettere al
neo-premier Matteo Renzi di chiudere con successo la partita Alitalia.
Intanto però Nuovo Trasporto Viaggiatori
rallenta la corsa. La società presieduta
da Antonello Perricone, lo stesso che
si è guadagnato sul campo l’appellativo di uomo del buco del Corriere della
Sera per avere avallato a suo tempo la rovinosa acquisizione della spagnola
Recoletos da parte di Rcs quando ne era amministratore delegato, ha appena
concluso un accordo con i sindacati per un migliaio di contratti di solidarietà
della durata di un anno. L’intesa che evita 80 licenziamenti, come si legge in
una nota prevede “una riduzione media di 1,5 giorni di lavoro al mese e
l’impegno di Ntv a impiegare le ore perse di lavoro in formazione, al fine di
non intaccare la qualità del servizio ai viaggiatori, vero fattore cruciale di
successo”. Un successo, che, però, in casa Italo tarda ad arrivare. Non senza
imbarazzo del socio Diego Della Valle, numero uno di Tod’s, che si è visto di
recente consegnare il tapiro d’oro di Striscia La Notizia proprio per via delle
promesse di assunzioni non mantenute dal management Ntv.
Del resto è paradossale parlare di
assunzioni quando i numeri non tornano. Nel 2013 Ntv, in cui ha investito anche
banca Intesa dai tempi della gestione di Corrado Passera, ha registrato un
risultato operativo negativo per 104 milioni, che consola solo perché in
miglioramento rispetto ai 140 milioni dell’esercizio precedente. Più netto il
progresso del fatturato che è passato dagli 83 milioni del 2012 a quota 246
milioni, mentre le passività non ricorrenti si sono attestate a 691 milioni.
Cifre che hanno impedito anche quest’anno Montezemolo e soci di raggiungere il
pareggio. Del resto lo scorso dicembre, l’obiettivo era ufficialmente slittato
al 2016. Crisi permettendo, naturalmente.
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