Con
voto segreto, la Camera dei Deputati ha bocciato tutti gli emendamenti
presentati per introdurre la parità di genere, vale a dire: l’alternanza dei
sessi nei posti in lista.
I
voti sono stati 227 mentre i contrati 335, tra cui, quelli del M5S.
Io non sono una sostenitrice delle quote
rose, ma trovo ridicole le argomentazioni da massimi sistemi per motivare la contrarietà:
è nella culla che deve iniziare la parità,
è nella società che si devono introdurre
cambiamenti culturali. Tutto verissimo, sia chiaro. Ma è un po’ come dire a
uno che ha un problema reale: apriamo un tavolo di discussione per trovare una
soluzione. E mentre si dibatte, non si decide e non si risolve, questo continua
a stare in una situazione di malessere.
Le quote rosa non sono la soluzione. Ma in
attesa di rifare il mondo vediamo di introdurre qualche forzatura che possa
dare una spinta a un inizio di cambiamento. La maggioranza della classe
politica della Camera dei Deputati – tra cui i fautori dell’”uno vale uno”,
cioè i cinquestelle – hanno detto ‘no’.
Questi sono i pessimi risultati per aver
concesso la parità dei diritti ai maschi. Stavamo nel matriarcato, con l’organo
sessuale maschile che questi andavano a votare….A casa a pulire i vetri e i
pavimenti.
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