C'era qualcosa che non mi convinceva in questa quinta stagione di The Good Wife. A iniziare dal motivo che induce
Alicia a lasciare lo studio Lockhart & Gardner: la sua attrazione per Will.
Non mi ha convinto neppure il 14° episodio
con quei flashback che mi hanno fatto temere il peggio: il ritorno del tira e
molla tra Alicia e Will che, nel contesto generale di più edizioni, aveva perso
senso da tempo.
Un tira e molla che è servito solo a tenere
in “ansia” i fans della coppia, ma che non aveva la consistenza tale da far
pensare che avrebbe portato verso un percorso preciso. In un senso o in un
altro.
Detto questo, non posso certo dire che mi
aspettassi la morte di Will. Non me l’aspettavo nella stessa misura in cui….non
mi aspettavo una svolta creativa dei King nel trattare le cosiddette dinamiche
relazionali dei due.
I King non hanno mai voluto o…saputo
raccontare quella coppia, a parte qualche momento di autentica classe e ancor
più diabolicità. Josh Charles ha tolto loro le castagne dal fuoco decidendo di
lasciare la serie.
Come scrivevo la settimana scorsa, ai King
va sicuramente riconosciuto il
talento nel raccontare ciò che è l’elemento centrale di The Good Wife: i casi legali. Non capita spesso di trovare serie televisive che mantengano per cinque stagioni un livello medio alto nello sviluppo delle storie. E, personalmente, ho apprezzato il loro lato diabolico. Manifestato in questa capacità di creare attesa senza mai scivolare nello scontato. Nello scontentare e, un attimo dopo, nel ricordare allo spettatore che tutto poteva ancora essere possibile. Un bluff, ovviamente. Ma ben congegnato.
talento nel raccontare ciò che è l’elemento centrale di The Good Wife: i casi legali. Non capita spesso di trovare serie televisive che mantengano per cinque stagioni un livello medio alto nello sviluppo delle storie. E, personalmente, ho apprezzato il loro lato diabolico. Manifestato in questa capacità di creare attesa senza mai scivolare nello scontato. Nello scontentare e, un attimo dopo, nel ricordare allo spettatore che tutto poteva ancora essere possibile. Un bluff, ovviamente. Ma ben congegnato.
Conseguentemente, non mi ha per nulla stupito
come abbiano deciso la morte di Will. Come ci siano arrivati. Come al solito. In
maniera diversa dalla media delle serie tv. Che quando decidono di eliminare un
personaggio principale e amato, soddisfano in qualche modo le attese degli
spettatori per rendere meno amara la pillola dell’addio.
L’originalità, ma anche la vanità dei King,
non poteva prevedere una sorta di riavvicinamento tra Alicia e Will. L’uscita
di Will non poteva che essere così: improvvisa. Secca e brutale.
L’addio di Josh Charles con il suo Will, la
delusione di molti spettatori, probabilmente non avrà effetti negativi sugli
ascolti. Perché la capacità, la diabolicità, la vanità dei King, ci saranno
mostrati con la reazione di Alicia e con la truffa elettorale di Peter.
Certo. Come è già successo, non sempre gli
ingredienti sopra citati saranno in perfetta combinazione. Ma intanto si
arriverà alla quinta stagione centrando l’obiettivo: il punto centrale di questa
serie tv è e rimane il legal drama. E il
titolo non è stato scelto a caso: The Good Wife è Alicia. La presenza di Will
iniziava a essere ingombrante perché spostava l’attenzione e rischiava di
rendere incoerente l’obiettivo della serie.
Beh…questo se si è bravi per un verso (trama
legal) ma non altrettanto per un altro (relazioni private).
A proposito. Non solo il rapporto Alicia-Will non è mai decollato in maniera creativa e credibile. Manco quello Alicia-Peter. Per non parlare dell’assenza della vita privata di Diane e dei contorsionismi di quella di Kalinda. Tra l’altro, il peggio in assoluto di queste cinque stagioni è stato l’arrivo del marito di Kalinda.
A proposito. Non solo il rapporto Alicia-Will non è mai decollato in maniera creativa e credibile. Manco quello Alicia-Peter. Per non parlare dell’assenza della vita privata di Diane e dei contorsionismi di quella di Kalinda. Tra l’altro, il peggio in assoluto di queste cinque stagioni è stato l’arrivo del marito di Kalinda.
Insomma. Non tutto riesce al top. Ma intanto
The Good Wife è stato confermato per la sesta stagione. Mica roba da poco,
considerando quante serie americane abortiscono poco dopo la nascita.
P.S: prima che iniziasse la programmazione della quinta stagione, i King spiegarono quale sarebbe stato l'elemento caratterizzante: le dinamiche del distacco professionale tra Alicia e Will. Una separazione professionale ci stava. Poteva avere un senso e serviva anche a mantenere al centro della storia Alicia. La motivazione, invece, non mi convinceva.
In realtà, l'abbiamo scoperto oggi, Josh Charles aveva deciso di lasciare. E hanno deciso di scrivere quattordici episodi con delle dinamiche Alicia-Will che non rappresentano il meglio di queste cinque stagioni. Non sono state caratterizzanti come nelle intenzioni. Ad oggi, al quindicesimo episodio, l'elemento caratterizzante che prevale su tutto e tutti è la morte di Will. E allora avrei una domanda per i King. Valeva la pena - per amor di vanità più che di originalità - puntare su quelle dinamiche Alicia-Will anzichè cercare un'altro tipo di racconto senza per questo sentirsi omologati alla....media degli sceneggiatori di altre serie tv non certo scadenti?
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