da: Il Fatto Quotidiano
Bpm,
chiuse indagini su finanziamenti illeciti. Pm: “A Santanché 2,8 milioni”
L'ex
presidente della banca Ponzellini avrebbe creato all’interno dell'istituto
milanese "una struttura parallela e deviata verso interessi
personali". La parlamentare Pdl non risulta indagata, ma la sua società
secondo l'accusa ha ottenuto fondi senza garanzie. Nelle carte dell'inchiesta
finirono anche Romani, Brancher e La Russa
Due milioni e 800mila euro “nell’interesse
esclusivo” di Daniela Santanchè, amministratore delle società Visibilia2 e
Visibilia srl. E’ uno dei presunti finanziamenti illeciti concessi
dall’ex presidente di Bpm Massimo Ponzellini elencati dai pm milanesi nell’avviso
di chiusura delle indagini a carico di Ponzellini e di altre 16 persone,
notificato dal nucleo di polizia tributaria della Gdf. Nell’elenco di
finanziamenti che sarebbero stati disposti dall’ex presidente e dal suo ex
braccio destro Antonio Cannalire a favore di una serie di società con “un danno
patrimoniale” per l’istituto di credito milanese c’è infatti anche quello per
le concessionarie di pubblicità Visibilia2 e Visibilia srl amministrate dalla
parlamentare, che non è indagata.
La vicenda non è nuova mentre inedita è la
cifra complessiva stanziata. Nel capo di imputazione si legge che
Ponzellini e Cannalire “in conflitto di interessi con la posizione di dirigenti
di Bpm hanno concorso a compiere nell’interesse esclusivo di Daniela Santanchè
atti di disposizione del patrimonio di Bpm facendo ottenere a dette società
finanziamenti per circa 2,8 milioni di euro, deliberati nel dicembre del 2009 e
agosto 2010 con successive proroghe di scadenza, con la consapevolezza di
recare pregiudizio della banca, posto che le società finanziate erano prive di
affidabilità bancaria essendo in condizioni di fragilità economico-patrimoniale
e in difetto di valide garanzie, tanto che la esposizione non si è ridotta nel
periodo successivo e che nel dicembre del 2012 è stato negoziato un piano di
rientro”.
Il pm di Milano Roberto Pellicano sostiene
che Ponzellini, assieme ad altre persone, tra cui Cannalire, avrebbe
creato all’interno della banca “una struttura parallela e deviata verso
interessi personali” per erogare finanziamenti illeciti. Una “struttura adatta
a recepire, coltivare e soddisfare le richieste di finanziamento di una cerchia
di soggetti segnalati da ambienti politici o imprenditoriali in grado di
retribuire i membri dell’associazione” per delinquere. Secondo il pm,
infatti, c’era “un’area di pratiche” dentro Bpm “definibili come pratiche del
presidente (Ponzellini), trattate dalla suddetta struttura con modalità
illegittime” in contrasto con gli interessi e le regole dell’istituto di
credito.
Dal provvedimento d’arresto per
Ponzellini, finito
agli arresti domiciliari il 29 maggio 2012 con le accuse di associazione per
delinquere e corruzione privata, erano saltati fuori una
serie di nomi di politici (non indagati): dagli ex ministri Paolo Romani, Aldo
Brancher e Ignazio La Russa ai parlamentari Daniela Santanchè e Alfredo
Messina.
Tra le 17 persone che hanno ricevuto
l’avviso di conclusione delle indagini figurano anche Onofrio Amoruso Battista,
avvocato ed ex consigliere regionale della Lombardia, Emilio Santomauro, ex
consigliere comunale milanese, Giorgio Bianchini Scudellari, che era nel Cda
dell’istituto di credito, gli imprenditori Rosario Scuteri e Camillo Colella,
il commercialista di Ponzellini, Guido Rubbi, Maurizio Mondani in qualità di ad
di Capgemini. E poi ancora Luigi Simeoni della società Lk RealEstate, Emilio
Sacchi della ‘Binda 4 srl’, Alberto Tripi del gruppo Almaviva, Paolo Golzio,
Maria Grazioli, Francesco Franzoni e Alessandro Lamonica, che era nel gruppo di
Francesco Corallo. In passato risultavano indagati anche l’ex deputato del
Pdl, Marco Milanese, e l’ex dg di Bpm, Enzo Chiesa, i quali però non figurano
nell’avviso di chiusura delle indagini che per i 17 indagati prelude alla
richiesta di processo.
Nessun commento:
Posta un commento