martedì 2 settembre 2014

Marco Travaglio: “Quando Renzi era Renzi”



da: Il Fatto Quotidiano – 17 luglio 2014
                    
Matteo Renzi annunciava: “Proporremo di dimezzare subito il numero e le indennità dei parlamentari. E vogliamo sceglierli noi con i voti, non farli scegliere a Roma con gli inchini al potente di turno” (18-10-2010). Con l’Italicum e il Senato delle Autonomie, i parlamentari non si dimezzano, ma scendono da 950 a 730, e le indennità dei 630 restano intatte.
Renzi voleva “una legge elettorale per scegliere direttamente gli eletti”, ma anche “l’imposizione del ricambio, attraverso un tetto di tre mandati parlamentari, senza eccezioni” (3-4-11). Con le due suddette “riforme”, i partiti continuano a nominarsi i deputati e per il Senato aboliscono direttamente le elezioni (i senatori li nominano i consigli regionali). Nessuna traccia dei tre mandati.
Renzi diceva: “Il Porcellum è la peggior legge elettorale possibile, in cui i parlamentari sono nominati” (15-4-11). Infatti sostituisce la peggior legge elettorale possibile con la peggior legge elettorale possibile, in cui i parlamentari sono più nominati di prima.
Renzi sosteneva: “I costi della politica devono diventare un tema fondamentale per l’Italia e il Pd. Io (da sindaco di Firenze, ndr) guadagno 50 mila euro netti l’anno. Perché un parlamentare o un consigliere regionale deve guadagnare
molto più di me?” (18-7-11). Dunque i deputati continueranno a guadagnare molto più dei sindaci.
Renzi pretendeva una legge elettorale che “consenta ai cittadini di scegliere il presidente del Consiglio e i parlamentari in modo libero, come succede nei Comuni. I partiti devono consentire alla gente di scegliersi le persone, perché un cittadino possa guardare in faccia i propri rappresentanti. Poi se fa bene lo conferma, se fa male lo manda a casa e magari i politici proveranno l’ebbrezza di tornare a lavorare, che non è un’esperienza mistica, la fanno tutti gli italiani e possono farla anche i politici che perdono le elezioni” (26-4-12). I partiti seguitano a impedire alla gente di scegliere e guardare in faccia i propri rappresentanti.
Renzi aggiungeva: “Facciano quel che gli pare, purché lo facciano e che a scegliere siano i cittadini” (1-10-12). Vedi sopra.
Renzi insisteva: “L’importante è dare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente, non necessariamente di incasellarsi in destra o sinistra. Comunque la pensi, puoi scegliere chi votare di volta in volta in base alla personalità di chi si candida, delle idee che esprime, del programma” (7-11-12). Ecco, appunto.
Renzi prometteva, “per riconquistare la fiducia della gente, alcuni segnali di buon senso: ridurre gli stipendi e dimezzare il numero dei parlamentari e abolire tutti i tipi di privilegi che fanno credere alla gente che i politici siano tutti uguali” (7-11-12). Ora anche i sindaci e i consiglieri regionali nominati senatori avranno un privilegio in più: l’immunità-impunità parlamentare.
Renzi trovava che “il Porcellum non è il male assoluto, peggio c’è solo il proporzionale puro. Ma è molto meglio il Mattarellum: almeno vedi in faccia i parlamentari, perché con queste liste elettorali possono mettere dentro di tutto” (19-11-13). Ora, con le liste dell’Italicum, Renzi potrà mettere dentro di tutto.
Renzi spiegava: “Il Mattarellum è senz’altro migliore del Porcellum: se, per garantire la governabilità, si aggiungesse un premio di maggioranza del 25%, sarebbe perfetto. Ma la soluzione migliore sarebbe la legge elettorale per l’elezione dei sindaci” (22-11-13). Sia il Mattarellum sia la legge dei sindaci consentono ai cittadini di scegliere: Renzi preferisce l’Italicum, che non lo consente.
Renzi si scagliava contro “le larghe intese fra Berlusconi e Grillo per conservare il Porcellum” (19-11-13). Poi le larghe intese con Berlusconi le ha fatte lui per conservare il peggio del Porcellum nell’Italicum.
Renzi avvertiva: “Attenzione a dare per morto Berlusconi: sono 15 anni che diciamo che è finito e invece ce lo ritroviamo sempre lì” (18-7-11). Buona l’idea di riceverlo al Nazareno e a Palazzo Chigi per fargli riformare la Costituzione.

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