martedì 16 settembre 2014

Squadra Antimafia 6, seconda puntata: meglio della prima, la sesta stagione è iniziata ieri



Premesso che, degli ascolti non mi frega una cippa, devo ancora capire chi sia in Mediaset (e in Publitalia) il “fratello di Einstein” che – con l’uso di power point, “attrezzo” di Microsoft Office tanto caro a Renzi – presenta delle slide tese a dimostrare che bisogna partire a settembre con certi prodotti. Quando a settembre in tre quarti d’Italia fa ancora caldo, e parte del target medio di Mediaset alla sera fa altro che guardare la tv, tanto…la puntata la può vedere poco dopo in streaming. Oddio…se poi ci aggiungiamo che chi gestisce il marketing di questa serie sta strombazzando da mesi che Giulia Michelini lascia, che sparirà il personaggio di Rosy Abate, “logica” inversamente proporzionale a quella delle serie americane, gli ascolti delle prime due puntate mi paiono più che buoni.

Ciò premesso, la seconda puntata di Squadra Antimafia 6 è stata decisamente diversa dalla prima. Anzi. La sesta stagione di Squadra Antimafia 6 è iniziata ieri. Bene il montaggio, il solito ritmo che contraddistingue questo prodotto da più stagioni, e spariti quasi del tutto certi lati caricaturali della prima puntata. Sarà un caso che questo ripristino di “sobrietà” (si fa per dire: sono sempre personaggi “oltre”) è coinciso con la minor presenza di sequenze della famiglia Ragno rispetto alla puntata precedente?

Uno dei Ragno l’abbiamo fatto crepare per creare la “contrapposizione” tra
due donne: il politico marcio Veronica Colombo e l’aspirante “nuova regina mafiosa” Rachele Ragno. Si sa…. che tra mafiosi e politici corrotti la contrapposizione è soprattutto tra donne al vertice (anche i migliori sceneggiatori cadono in qualche banalità).  
L’altro Ragno: Ettore (Fabrizio Nevola), dopo aver appreso della sua mansione di organizzatore del progetto bombarolo, di colpo, si innamora di Veronica Colombo. Il rapido innamoramento (non attrazione, innamoramento) mi fa un po’ sorridere; voglio sperare che non si passi dal lato caricaturale mafioso al lato caricaturale dell’ingroppamento.

Nel complesso, la puntata di ieri sera è stata più scorrevole e certe debolezze sono rientrate. Punti di forza: il montaggio e l’interpretazione dei veterani di Squadra Antimafia. E maggiore credibilità nel racconto. A iniziare da Rosy Abate, che esce dalla catarsi per quanto non sia ancora presente, in grado di ricordare. Questo è il presupposto narrativo per ciò che succederà nelle prossime puntate con il trattamento che le riserverà De Silva e con la probabile “interferenza” di Domenico Calcaterra.
Credibile e ben svolto l’inizio della crisi tra Lara e Calcaterra, dovuto alla scoperta di quest’ultimo (bello, intelligente e..maghetto: capisce tutto e subito), che l’informatore che avverte la poliziotta della bomba che sta per scoppiare è la sorella Veronica. Che Lara non vuole arrestare per non esporla a morte certa.

Anche nella seconda puntata la presenza di Giulia Michelini-Rosy Abate è stata centellinata. Pochi minuti. Come sempre: da marziana. E’ tanto minuta fisicamente quanto grande e possente nel tenere la scena. Mi ripeto: se Squadra Antimafia fosse una serie americana, la Michelini vincerebbe più volte l’Emmy Award.
E Bocci / Calcaterra è sempre perfetto accanto a lei. Sono complementari e legano il racconto. L’effetto è quello dell’insieme. Effetto che ha caratterizzato la quarta e quinta serie e che potrebbe ripresentarsi in questa nuova stagione anche se la Michelini se ne sta andando.

Nessun commento:

Posta un commento