da: Il Messaggero
Fazio:
“E ora Rischiatutto”
Il
conduttore torna sabato e domenica su Raitre con il programma che cambia
titolo, “Che Fuori che tempo che fa”. Racconta le novità e parla del progetto
di un remake del celebre quiz di Mike.
Intervista di Marco Molendini
Fabio Fazio ci prova. Dopo tredici anni di Che tempo che fa è ora di provare a
cambiare. «La tv è in crisi e non è solo un calo di ascolti, è una rivoluzione
di abitudini», riflette alla vigilia del nuovo debutto. Si va in onda, al
solito, con la doppietta del weekend, ma stavolta il programma del sabato di
Rai 3 volta pagina, a cominciare dal titolo, Che Fuori tempo che fa, parafrasi del momento che vive la nazione:
sarà un rotocalco fatto di servizi (nel primo numero c’è Fabio Volo, inviato al
matrimonio di George Clooney a Venezia), brevi incontri, collegamenti (con
Franco Di Bella da Parigi e Gianni Riotta da New York, via Skype coi corrispondenti
di guerra) per «raccontare il sabato sera con gli argomenti di cui si parla»,
dice. La domenica resta il talk classico con gli ospiti (si ricomincia da
Matteo Renzi, ma ci sarà anche Willem Dafoe per parlare del film su Pasolini) e
con il dulcis in fundo del siparietto comico di Luciana
Littizzetto.
Littizzetto.
Fabio,
ma dopo Sanremo non dovevate separarvi?
«Si era parlato di pausa temporanea, la
nostra collaborazione non è mai stata in discussione».
Nostalgia
del Festivalone?
«Ho sempre detto che mi diverte. Sanremo
deve assomigliare al suo conduttore. Comunque avrei ridotto anch’io le canzoni
in gara a una per cantante, come vuol fare Carlo Conti. Ho solo un consiglio da
dargli, non far scivolare il festival alla terza settimana di febbraio per non
incrociare le partite. San Valentino è il momento perfetto».
Si
era anche detto che lei avrebbe fatto altre cose per la Rai.
«Infatti sto lavorando a un remake di
Rischiatutto. Ne ho parlato con la vedova di Mike, Daniela Zuccoli e in
azienda. Come allora dovrebbe essere un quiz che premia la competenza. Sarebbe
una novità assoluta, a questo punto. Semmai verrà buono per l’anno prossimo».
Si
parla molto di talk in crisi in questi giorni.
«E’ in difficoltà il talk politico. Un
logoramento è normale dopo vent’anni di tensione durissima. Noi di politica non
ne facciamo tanta. Stavolta partiamo da Renzi, ma lui è un personaggio
istituzionale».
Inviterebbe
anche Berlusconi?
«Sarebbe interessante, se venisse. Siamo
ormai al decennale delle richieste di invito non accolte».
Giovanni
Floris ha sbagliato a lasciare la Rai?
«Io penso che sia stata una perdita farlo
andare via. I personaggi sono un patrimonio per le reti generaliste che hanno
necessità di avere volti riconoscibili. Giannini o chiunque altro avrà bisogno
di tempo per costruire se stesso e trovare popolarità, non basta andare in onda
una volta».
A
proposito di ricorrenze, il 30 novembre lei fa 50 anni e quel giorno sarà in
onda, festeggerà?
«C’è poco da festeggiare, faccio tv da 31
anni: ho debuttato il 3 ottobre del 1983 a Pronto Raffaella».
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