Condivido e sottoscrivo le valutazioni di D’Alema.
E Matteo Renzi farebbe bene a non snobbare certe osservazioni e non liquidarle,
per sua comodità, come le parole di gufi, o di rosiconi che hanno avuto tempo e
modo per fare riforme ma non sono stati capaci di attuarle. Le sconfitte e i
limiti degli altri non escludono che non saremo sconfitti e che non mostreremo anche noi dei limiti. Chi
ha orecchi per intende, intenda…
tratto da: Il Fatto
Quotidiano
Massimo
D’Alema: “Articolo 18 non è tabù da 44 anni. E’ stato cambiato
due anni fa”
Ad attaccare il presidente del Consiglio è Massimo D’Alema: “Sono un ammiratore dell’oratoria del segretario del nostro partito tuttavia penso che il dibattito politico debba mantenere un forte aggancio alla realtà. Io potrei fare un lunghissimo elenco di affermazioni prive di fondamento. Si è detto che è la prima volta che si interviene sul costo lavoro, ma il governo Prodi investì 7 miliardi sul cuneo fiscale, il più significativo intervento sul costo del lavoro, con risultati importanti”. E poi prosegue sull’articolo 18: “Ho sentito molte frasi che non hanno alcuna attinenza con la realtà. L’art.18 non è tabù da 44 anni. Io penso che questa riforma costi molto più di due miliardi e mezzo. Costa dieci
Ad attaccare il presidente del Consiglio è Massimo D’Alema: “Sono un ammiratore dell’oratoria del segretario del nostro partito tuttavia penso che il dibattito politico debba mantenere un forte aggancio alla realtà. Io potrei fare un lunghissimo elenco di affermazioni prive di fondamento. Si è detto che è la prima volta che si interviene sul costo lavoro, ma il governo Prodi investì 7 miliardi sul cuneo fiscale, il più significativo intervento sul costo del lavoro, con risultati importanti”. E poi prosegue sull’articolo 18: “Ho sentito molte frasi che non hanno alcuna attinenza con la realtà. L’art.18 non è tabù da 44 anni. Io penso che questa riforma costi molto più di due miliardi e mezzo. Costa dieci
volte tanto se si vuole fare con qualche serietà: con 9
milioni di disoccupati e due miliardi e mezzo non si ammortizza niente.
Personalmente io vorrei vedere concentrato ogni sforzo sulla crescita. E’ un
impianto di governo destinato a produrre scarsissimi effetti. Meno slogan e
meno spot e un’azione di governo più riflettutta credo possa essere la via per
i risultati. In un Paese civile ogni due anni che si è fatta una riforma si fa
prima il monitoraggio degli esiti. Un po’ di persone che sanno le cose esistono
Matteo”.
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