Sarà per la crisi italiana, sarà perché gli
italiani sono presi a “smanettare” tablet e smartphone per leggere e scrivere
cazzate, ma ciò che succede all’estero non interessa, non attira attenzione.
Quindi, non so in quanti avranno fatto caso
ad alcune notizie buttate qua e là a ogni “impresa” dell’Isis. Le persone che
sono state decapitate erano nelle mani dell’Isis non da un paio di settimane, manco
da tre mesi, ma da più tempo.
Non lo sapevamo. Perché c’è la crisi, perché
stiamo nei social network, perché a noi che organo sessuale maschile ce ne frega, perché…..non ce
l’hanno fatto sapere.
Quando ho sentito e letto delle prime
barbare esecuzioni, mi sono chiesta: ma questi sono spuntati fuori da un giorno
all’altro? Mi sono anche data una risposta ovvia: no. Ma gli ostaggi di questi
assassini da quando sono nelle loro mani? Leggendo l’articolo che ho riportato nel post sotto,
ho avuto conferma di ciò che sospettavo.
Del resto, è sempre così. Inerzia,
indifferenza. Disinformazione. Poi, improvvisamente, si apre il fuoco. Per
opportunismo. Per interessi propri. Gli interessi dei mercanti d’armi, gli
interessi americani.
Sia chiaro. Papa Francesco fa il suo
mestiere. E bene ha fatto, ad esempio, con
quella veglia di preghiera che ha frenato l’intenzione di Obama di
attaccare la Siria, ma, dopo di questo, che
ha fatto Papa Francesco per cercare di fermare il genocidio siriano. Recentemente
ha usato parole precise in merito all’interventismo occidentale. No a
guerre volute dagli imprenditori d’armi, ma neppure si è aggregato al becero e
finto pacifismo che ignora le stragi quotidiane perché antiamericanista per
definizione.
E perché, ora, la Siria è diventata – di fatto – un alleato americano. Assad non è più un dittatore, un mandante di
morte? Ora i nemici da combattere (facendo fuori anche dei civili innocenti)
sono solo quelli dell’Isis perché caricano i video delle loro barbarie in
internet mentre il dittatore Assad non fa l’upload?
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