da: Rainews
L'esempio
dell'Albania dimostra che "la pacifica convivenza tra religioni
diverse è possibile e praticabile" ha detto il Pontefice nel discorso al
Palazzo presidenziale di Tirana, sottolineando che gli estremisti travisano la
religione. Poi la Messa in piazza durante la quale ha ricordato quanti hanno
perso la vita per la loro fede
Una visita lampo di 11 ore fitta di impegni
quella di Papa Francesco in Albania. Si tratta del suo quarto viaggio
internazionale: il primo in un Paese europeo al di fuori dell'Italia. Due scopi
precisi: rendere omaggio al sacrificio dei martiri e incoraggiare l'armoniosa
collaborazione tra le religioni che questo Paese balcanico sta sperimentando,
dopo tante traversie.
"L'Albania esempio di pacifica convivenza tra diverse fedi. Estremisti travisano la religione"
L'esempio dell'Albania dimostra
che "la pacifica e fruttuosa convivenza tra persone e
comunità appartenenti a religioni diverse è non solo auspicabile,
ma concretamente possibile e praticabile". Lo ha detto Papa Francesco
nel discorso al Palazzo presidenziale di Tirana, davanti alle autorità
albanesi, durante la sua visita nel Paese.
"Il clima di rispetto e fiducia reciproca tra cattolici, ortodossi e musulmani è un bene prezioso per il Paese e acquista un rilievo speciale in questo nostro tempo nel quale, da parte di gruppi estremisti, viene travisato l'autentico senso religioso e vengono distorte e strumentalizzate le differenze tra le diverse confessioni, facendone un pericoloso fattore di scontro e di violenza, anziché occasione di dialogo aperto e rispettoso e di riflessione comune su ciò che significa credere in Dio e seguire la sua legge".
Il Papa ha allora sottolineato: "Nessuno pensi di poter farsi scudo di Dio mentre progetta e compie atti di violenza e di sopraffazione. Nessuno prenda a pretesto la religione per le proprie azioni contrarie alla dignità dell'uomo e ai suoi diritti fondamentali, in primo luogo quello alla vita ed alla libertà religiosa di tutti".
"L'Albania terra di martiri"
Dopo l'incontro con le autorità albanesi,
la messa in piazza Madre Teresa durante la quale il Papa ha ricordato le
persone che hanno perso la vita per la fede. "Ripensando a quei
decenni di atroci sofferenze e di durissime persecuzioni contro
cattolici, ortodossi e musulmani, possiamo dire - ha scandito -
che l'Albania è stata una terra di martiri: molti vescovi, sacerdoti,
religiosi e fedeli laici hanno pagato con la vita la loro fedeltà".
"Non sono mancate prove di grande coraggio e coerenza nella
professione della fede - ha ricordato il Papa - Quanti cristiani non si
sono piegati davanti alle minacce ma hanno proseguito senza tentennamenti sulla
strada intrapresa".
Poi il messaggio agli albanesi: "L'aquila, raffigurata nella bandiera del vostro Paese, vi richiami al senso della speranza, a riporre sempre la vostra fiducia in Dio, che non delude ma è sempre al nostro fianco, specialmente nei momenti difficili. L'aquila non dimentica il nido ma vola alto: volate alto, andate su". "Non dimenticate le prove, non dimenticate le piaghe ma andate avanti nella speranza di un futuro grande", ha aggiunto Papa Francesco parlando a braccio. "Venendo dall'aeroporto a qui ho visto i giovani, ce n'erano tanti - ha aggiunto - Ma questo è un popolo giovane! E dove c'è giovinezza c'è speranza".
Poi il messaggio agli albanesi: "L'aquila, raffigurata nella bandiera del vostro Paese, vi richiami al senso della speranza, a riporre sempre la vostra fiducia in Dio, che non delude ma è sempre al nostro fianco, specialmente nei momenti difficili. L'aquila non dimentica il nido ma vola alto: volate alto, andate su". "Non dimenticate le prove, non dimenticate le piaghe ma andate avanti nella speranza di un futuro grande", ha aggiunto Papa Francesco parlando a braccio. "Venendo dall'aeroporto a qui ho visto i giovani, ce n'erano tanti - ha aggiunto - Ma questo è un popolo giovane! E dove c'è giovinezza c'è speranza".
L'appello ai giovani durante l'Angelus: "Dite no a idolatria denaro"
Un appello ai giovani è arrivato dal
Papa nel corso dell'Angelus recitato al termine della Messa: "Sappiate
dire no all'idolatria del denaro, no alla falsa libertà individualista, no
alle dipendenze e alla violenza". Francesco invita i giovani,
in particolare a quelli albanesi presenti, a "dire sì invece
alla cultura dell'incontro e della solidarieta'".
L'incontro interreligoso all'Università cattolica
L'incontro interreligoso all'Università cattolica
"Nessuno può usare il nome di
Dio per commetter violenza. Uccidere in nome di Dio è un
grande sacrilegio" ha ribadito il Pontefice durante l'incontro
interreligioso all'Università cattolica. Papa Francesco è tornato a
parlare della "intolleranza", dell'"uso distorto
della religione", "nemico insidioso in diverse regioni del
mondo". La libertà di professare la propria religione "è
uno spazio comune, un ambiente di rispetto e collaborazione che va
costruito con la partecipazione di tutti, anche di coloro che non hanno
alcuna convinzione religiosa".
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