da: La Stampa
La
Svezia cambia volto: 9 milioni alle urne Riscossa dei socialisti, ma è incubo
neonazi
Domani
il voto per il nuovo governo. Dopo otto anni di centrodestra, il Paese sembra
pronto a ridare fiducia alla socialdemocrazia. I Democratici Svedesi
(populisti) oltre il 10% nei sondaggi
di Monica
Perosino
Stoccolma ha cambiato vestito: mille occhi
e mille slogan tappezzano i muri della capitale svedese, replicati all’infinito
in tutta la città. Sono gli sguardi e le promesse dei candidati alle elezioni
politiche che, a poche ore dall’apertura dei seggi, lanciano gli ultimi appelli
ai nove milioni di elettori che domani dovranno scegliere il nuovo governo.
Dopo una campagna tesa e densa di colpi di scena il Paese sembra pronto a
ridare fiducia alla socialdemocrazia e a voltare le spalle a otto anni di
governo di centrodestra. Il premier uscente Reinfeldt lascia il Paese in forte
crescita economica, tasse basse e occupazione da record, con un boom di
prosperità e consumi che hanno trasformato la patria del socialismo e delle
tasse da capogiro alla stella dell’economia europea, con rating a tripla A, start
up del calibro di Spotify ed espansione record di giganti come Ikea e H&M.
Secondo l’Economist la Svezia può affermare a ragione di essere l’economia più forte d’Europa: pil in crescita del 12 per cento, redditi aumentati del 20 per cento, bilancio in attivo e debito pubblico ragionevole. Sono dati che cancellano la vecchia immagine della Svezia come Paese delle tasse e paradiso dei socialisti.
Ma gli svedesi hanno deciso - almeno
secondo gli ultimi sondaggi - di cambiare strada e almeno riconquistare quello
stato sociale perduto negli ultimi anni a causa dei tagli al sistema
scolastico, sanitario e all’assistenza sociale. Lo faranno scegliendo l’ex
saldatore e sindacalista socialdemocratico Stefan Loefven, che ha promesso
tasse più alte, equità, sostegno agli immigrati, e che è in testa ai sondaggi
con un solido 30%. E se sotto la guida del leader di centrodestra la Svezia
aveva superato la Danimarca come Paese della Ue con il più alto tasso di
occupazione, pari al 79,4% delle persone comprese fra i 20 e i 64 anni di età,
l’opposizione socialdemocratica ha fin qui concentrato i suoi attacchi
sull’alto tasso di disoccupazione giovanile e contro i tagli di tasse alle
imprese, e nell’opinione pubblica sembra aver fatto breccia l’idea che la
crescita economica sia avvenuta a danno del concetto di uguaglianza dominante
nel Paese.
Ma in queste frenetiche ore pre elettorali la paura viene dall’estrema destra e dal risultato che il partito populista e ultranazionalista potrebbe conquistare: i Democratici Svedesi potrebbero conquistare il 10% diventando così la terza forza politica del Paese, riuscendo, tra l’altro, a sparigliare le carte anche tra i due blocchi tradizionali - il centro sinistra avrebbe il 46% e il centrodestra il 39% - che non otterrebbero la maggioranza assoluta in Parlamento.
Ma in queste frenetiche ore pre elettorali la paura viene dall’estrema destra e dal risultato che il partito populista e ultranazionalista potrebbe conquistare: i Democratici Svedesi potrebbero conquistare il 10% diventando così la terza forza politica del Paese, riuscendo, tra l’altro, a sparigliare le carte anche tra i due blocchi tradizionali - il centro sinistra avrebbe il 46% e il centrodestra il 39% - che non otterrebbero la maggioranza assoluta in Parlamento.
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