giovedì 4 settembre 2014

Rai, nuova stagione fiction: “La Catturandi”



da: la Repubblica

"La Catturandi", la nuova Piovra: ora anche gli eroi nascondono qualcosa
Sul set della fiction che andrà in onda su RaiUno la prossima stagione. Nel cast Leo Gullotta, Massimo Ghini, Anita Caprioli, Alessio Boni
di Silvia Fumarola

Sulla terrazza del Grand Hotel Villa Igiea, tra i turisti che fanno colazione, mare da cartolina e sole a picco, il vicequestore Massimo Ghini raggiunge l'imprenditore Alessio Boni: "So che lei è qui per un contratto, un grosso affare legato alle pale eoliche. Risulta, da nostre indagini, che possa essere stato avvicinato da mafiosi". Boni 
dissimula lo stupore, nega. Ghini continua a metterlo in guardia, poi lo saluta: "Per qualsiasi cosa, si rivolga a noi. È meglio". Catturandi è la nuova Piovra della Rai. Stavolta l'epica lotta tra Stato e mafia è raccontata dal punto di vista della Catturandi, squadra d'élite della Polizia deputata all'arresto dei grandi latitanti. 




Il regista Fabrizio Costa gira la serie in sei puntate che andrà in onda la
prossima stagione su RaiUno e che segna una svolta nella linea editoriale del servizio pubblico. Come nelle fiction americane in cui il protagonista è "doppio", da Dexter a House of cards, i personaggi sono complessi, riservano sorprese: i buoni non sono solo buoni, i "cattivi" come l'avvocato vicino a Cosa Nostra interpretato con maestria da Leo Gullotta (che lo definisce "una faina") non hanno la faccia feroce. La faina si muove felpata tra i saloni dell'ex villa appartenuta alla famiglia Florio. "Questa serie propone un gioco di scatole cinesi" spiega l'attore siciliano, "perché come insegna Pirandello in Uno, nessuno e centomila, niente è come appare. L'avvocato custodisce le chiavi di tutti i segreti, conosce il passato e la verità, mentre la polizia segue il suo percorso. La sceneggiatura era veramente interessante".
 
Se nella Piovra il cattivo Tano Cariddi (Remo Girone) muoveva i fili, qui anche chi, in apparenza, si presenta come vittima potrebbe avere qualcosa da nascondere. Ma soprattutto il tema del "doppio" si applica a tutti i personaggi: Ghini è un bravo poliziotto trasferito a Palermo con la macchia di un processo dopo le violenze al G8 di Genova, la tenace Palma Toscano (Anita Caprioli), donna che guida la squadra Catturandi, oltre a fare i conti con i fallimenti della sua vita privata è tormentata dalla misteriosa morte del padre, su cui continua a indagare. Era davvero un eroe? L'uomo da stanare è il superlatitante Sciaccia (Vincenzo Amato), ricerca lunga e laboriosa, piena di reti di protezione come di trappole. "Innoviamo i generi televisivi, in questo caso il poliziesco con la contrapposizione tra legalità e illegalità, lavorando sui personaggi, perché abbiano sfaccettature ricche. Il soggetto, scritto da Luca Rossi, Alessandro Fabbri e Valeria Colasanti, ci è stato presentato come un romanzo di cento pagine, anche questa è una novità. La storia di un imprenditore del Nord dal passato misterioso che sbarca in Sicilia per un affare è solo la prima lettura: ci è piaciuto quello che si muove dietro e poter raccontare i poliziotti "invisibili"".

Ghini è rimasto colpito dall'incontro con gli uomini della Catturandi di Palermo, "stanno 24 ore al giorno seduti davanti ai monitor e sanno interpretare il silenzio. Mi hanno spiegato che spesso è più interessante quello che non si dicono, i mafiosi che sospettano di essere intercettati cambiano il modo di comunicare. Anche un sospiro può essere determinante. Prima delle riprese ho avuto la fortuna di incontrare Renato Cortese, capo della Squadra mobile romana, che lavorò alla cattura di Provenzano. Immaginavo una scena da film western, con le pistole in pugno: Cortese è entrato nel casolare col sigaro tra le dita. Fantastico".

Prodotta da Rodeo Drive e RaiFiction, la serie in sei puntate racconta come la mafia giochi su tavoli diversi e come gli investigatori, di conseguenza, abbiano cambiato il modo di indagare. A capo del gruppo (come in Squadra antimafia di Canale 5), una donna. "Mi è piaciuto il tema del doppio" racconta Anita Caprioli "perché porta molta verità. Più che l'azione, in questa storia in cui tutti hanno qualcosa da nascondere è interessante la psicologia dei personaggi. Puoi essere davvero forte se conosci la tua fragilità e Palma, l'investigatrice, che sul lavoro è decisa, appassionata, piena di intuizioni, nella vita ha meno certezze. Mi fa piacere che la linea editoriale di RaiFiction dia spazio alle donne, senza stereotipi: le eroine inciampano. Catturandi è un thriller pieno di svolte improvvise, in cui non puoi dare niente per scontato".

"Secondo me lo sforzo della tv generalista" aggiunge Boni "dovrebbe essere proprio quello, attraverso la fiction, di proporre la complessità: è sempre più interessante. Negli eroi come nei personaggi negativi". "È un racconto sulla mafia e sugli uomini che la combattono" spiega il regista Fabrizio Costa, "nella finzione come nella realtà non è tutto bianco e nero. Leggendo il copione ho imparato molte cose sul lavoro paziente, accurato, dei poliziotti che fanno sacrifici enormi, anche personali. Non credo ci siano dubbi su chi sono i buoni". 

Nessun commento:

Posta un commento