da: Agi
Blocco
stipendi degli statali
Forze
ordine verso sciopero
Sciopero generale "entro la fine di
settembre", "azioni di protesta" in tutta Italia e una
"capillare attivita' di sensibilizzazione" dei cittadini sui rischi
ai quali viene esposto il settore. E' il "pacchetto" di iniziative
annunciato dai sindacati delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco e dal
Cocer interforze (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di
finanza) "qualora dovesse essere rinnovato il blocco del tetto delle
retribuzioni".
"Per la prima volta nella storia della
nostra Repubblica - sottolineano sindacati e Cocer - siamo costretti a
dichiarare lo sciopero generale" del comparto sicurezza, difesa e soccorso
pubblico, "verificata la totale chiusura del governo ad ascoltare le
esigenze delle donne e degli uomini in uniforme". Le "numerose
richieste di incontro rivolte al presidente del Consiglio sono rimaste
inascoltate", denunciano sindacati e Cocer, mentre "i capi dei
singoli Corpi e Dipartimenti e i relativi ministri hanno girato le spalle al
proprio personale".
"Quando abbiamo scelto di servire il
Paese - scrivono i sindacati di polizia, Corpo forestale, penitenziaria, vigili
del fuoco e Cocer interforze al termine
della riunione servita a fare il punto
della situazione dopo le dichiarazioni del ministro Madia - eravamo consci di
aver intrapreso una missione votata alla totale dedizione alla Patria e ai suoi
cittadini con condizioni difficili per mancanza di mezzi e di risorse. Quello
che certamente non credevamo e' che chi e' stato onorato dal popolo italiano a
rappresentare le istituzioni democratiche ai massimi livelli, non avesse
nemmeno la riconoscenza per coloro che, per poco piu' di 1.300 euro al mese,
sono pronti a sacrificare la propria vita per il Paese".
E ancora: "nonostante i sacrifici e i
maltrattamenti sinora ricevuti, le donne e gli uomini in uniforme hanno
continuato a servire i cittadini italiani e le istituzioni democratiche
convinti che il governo, anche in relazione ai continui impegni assunti
formalmente con documenti ufficiali e con dichiarazioni sia dei ministri che
dei capi dei singoli Corpi e Dipartimenti, avrebbe loro riconosciuto quanto
negato negli ultimi quattro anni con il blocco del tetto salariale che invece
era dovuto".
"Per questo motivo, e nello spirito di
servizio e di totale abnegazione per continuare a garantire la difesa, la
sicurezza e il soccorso pubblico al nostro Paese - si legge in un documento
congiunto - qualora nella legge di stabilita' sia previsto il rinnovo del
blocco del tetto salariale, chiederemo le dimissioni di tutti i capi dei vari
Corpi e Dipartimenti, civili e militari, e dei relativi ministri poiche' non
sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificita', la professionalita'
e l'abnegazione del proprio personale".
"Per sostenere la difesa, il soccorso
pubblico e la sicurezza del Paese - concludono sindacati e Cocer - in vista
dello sciopero generale, che si terra' entro la fine di settembre, qualora
dovesse essere rinnovato il blocco del tetto delle retribuzioni, attueremo, sin
da subito, oltre ad una capillare informazione e sensibilizzazione della
societa' civile sui rischi che corre, azioni di protesta su tutti i territori
con la denuncia di tutte le disfunzioni, le esposizioni al rischio, sinora
accettate nell'interesse supremo del servizio, nonche' le scorte e i privilegi
che la casta continua a preservare e che, nonostante i roboanti annunci sinora
fatti dal governo, ad oggi non sono stati ne' eliminati ne' ridotti preferendo,
per far quadrare i conti, di penalizzare gli unici soliti noti contribuenti del
nostro Paese, i dipendenti pubblici e i pensionati".
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