da: Il Fatto Quotidiano
“Basta
sostituire Ambrosiano con Eni, Calvi con
Descalzi e Craxi con Renzi. Matteo, ormai hai 39 anni: è tempo che tu sappia di
chi sei figlio”
La foto di Maria Elena Boschi che consola
il previtiano Donato Bruno, candidato di B. alla Consulta, per l’ennesima
trombatura con un dolce grattino alla schiena non è uno scandalo: è un reperto
d’epoca, un disvelamento della corrispondenza di amorosi sensi ormai esplosa
all’aria aperta, senza più gl’incontri furtivi e clandestini del passato, nel
Partito Unico Renzusconi che ha sostituito le vecchie e superate sigle di Pd e
Forza Italia. Se n’era già avuta prova l’8 agosto, quando Maria Consolatrice
degli Afflitti e Rifugio dei Peccatori festeggiò la schiforma del Senato
baciando a uno a uno i berluscones in processione. Si piacciono, si annusano,
si strusciano, si palpano, si limonano, presto si sposeranno: al cuore non si
comanda.
Ieri, in Parlamento, Renzi ha fatto il
grattino all’Ad dell’Eni Claudio De-scalzi da lui nominato e difeso dopo
l’indagine sulla maxitangente di 200 milioni di dollari alla Nigeria: “Noi non
permettiamo a un avviso di garanzia citofonato sui
giornali o a uno scoop di
cambiare la politica industriale della Nazione. Chiamatela svolta per un Paese
civile”. Grattino anche a Stefano Bonaccini, indagato per peculato, ergo
candidato Pd a governatore dell’Emilia Romagna per rimpiazzare degnamente il
condannato Vasco Errani: “L’avviso di garanzia non sia un vulnus della carriera
politica”. Oggi la stampa al seguito non mancherà di celebrare la “svolta
garantista”. Che naturalmente non esiste. Mai, dalla notte dei tempi, gli
avvisi di garanzia hanno rappresentato un vulnus per le carriere politiche, e
nemmeno le condanne. Anzi, hanno sempre fatto curriculum. A destra, al centro e
a sinistra. Il Pd ha sempre candidato, mandato in Parlamento, al governo, nelle
partecipate, nei servizi, nelle forze dell’ordine e nella burocrazia fior di
pregiudicati, imputati e inquisiti. Renzi si crede il primo, invece è arrivato
ultimo. E denota pure un’ignoranza sesquipedale sui fatti che dovrebbe
conoscere: la notizia di Descalzi indagato non è stata “citofonata sui giornali”,
semplicemente è contenuta nel provvedimento di sequestro della maxitangente Eni
in Svizzera disposto dai giudici di Milano, che il premier farebbe bene a
leggersi o a farsi spiegare da uno che ci capisca.
Anche l’idea
che le indagini giudiziarie danneggino la politica industriale, oltre a
essere una sublime cazzata (è la
corruzione che rovina l’economia, non le inchieste sulla corruzione,
peraltro condotte in tutte le democrazie del mondo senza che i politici mettano
becco), è tutt’altro che nuova. L’ha strombazzata
per vent’anni il suo padre putativo
Silvio. Il quale peraltro l’aveva
mutuata dal suo spirito guida Bettino Craxi, che il 10 luglio 1981, in pieno
scandalo P2 e subito dopo l’arresto
di Roberto Calvi, presidente e distruttore del Banco Ambrosiano,
responsabile del più grave crac della storia d’Europa con decine di migliaia di
famiglie sul lastrico e suo finanziatore occulto, scandì alla Camera queste parole: “Non c’è più grande male per un’azione di moralizzazione e di giustizia
che la strumentalizzazione volgare, l’uso politico delle carte e delle
iniziative giudiziarie e di parte: un fattore di inquinamento, intossicazione e
distorsione della vita democratica”. Sulla P2 “si è andati oltre misura
con una campagna che ha cominciato a puzzare di maccartismo”. E l’arresto di Calvi “ripropone con forza il problema di un clima inquietante, di
lotte di potere condotte in modo intimidatorio contro il quale bisogna agire
per ristabilire la normalità dei rapporti tra Stato e cittadini, la fiducia
nella giustizia, la correttezza nei rapporti tra potere economico, gruppi
editoriali, potere politico.
La crisi della Borsa ha
molti responsabili, comprese talune azioni giudiziarie che presentano aspetti
scriteriati. Quando i mettono le manette, senza alcun obbligo di legge o senza
ricorrere a istituti di cautela che pure la legge prevede, a finanzieri che
presentano la metà del listino,è difficile non prevedere incontrollabili
reazioni psicologiche”.
Basta sostituire
Ambrosiano con Eni, Calvi con Descalzi e Craxi con Renzi. Matteo, ormai hai 39
anni: è tempo che tu sappia di chi sei figlio.
Se è vero quelo che sostieni, abbiamo un'altro Berlusconi travestito?
RispondiEliminache schifo!!
RispondiEliminaciao....beh...i capelli di renzi non li disegna un fumettista...non si è fatto regalare le tv da leggi ad personam...non ne ha bisogno, lui in tv ci va senza bisogno di comprarle con aiutini (da craxi)...altre differenze tra Renzi e Silvio non le vedo...
RispondiEliminaIo invece non vedo nessuna differenza, solo quella estetica e di età, che alla politica non serve. E sarebbe + giusto, anzi corretto che unissero i partiti in uno solo, senza prenderci in giro con 2 partiti diversi, tanto anche nel pd ci sono quelli che non lo approvano. Si formerà un pd con quelli che contestano Renzi e FI compreso Renzi. Così finalmente B. avrà chi potrà sostituirlo e potrà finalmente riposarsi, tanto avrà chi politicamente saprà difendere i suoi interessi.
RispondiEliminaA-RISCOPRIAMO L' ACQUA CALDA.!
RispondiEliminaMa sono decine di anni che è questa la situazione politica italiana; i governi di questo disastrato paese sono assediati dai galoppini, affaristi, burocrati, gente di ogni risma che si attaccano alla giacca degli amministratori di turno per circuirli e coinvolgerli affinché si faccia ciò che pretendono loro (perchè ricattano) e non quello che fu promesso in campagna elettorale.
Anche le mafie hanno le loro maniglie presso i governi e questo spiega perchè non vengono eliminate; in fin dei conti sono una fonte di "voti".
Cosa si spera di ottenere da questa mentalità di governare. NULLA!
Infatti da questa crisi non ne usciamo troppo facilmente proprio perché prima bisogna sfamare quella gentaglia che "LECCA IL CULO AI GOVERNANTI", poi si da il contentino ai morti di fame del popolino.
Il guaio è che noi (poveri imbecilli) continuiamo ad andare a votare sperando nella democrazia del popolo sovrano. Ma il popolo è sovrano solo per essere INCHIAPPETTATO.
Quale è la soluzione: propongo di farli scappare con la cacarella addosso, ma tutti tutti insieme altrimenti saremo sempre bastonati come somari.
x Burlandia 18/9/14 ore 08:36
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