da: La Stampa
Bollani:
il mio impegno? Far musica con amore
Il
pianista in concerto per Missione Sogni: “Ma non volentieri. Ai bambini sfortunati deve pensare lo Stato, non le associazioni”
di Piero
Negri
Milioni di italiani l’hanno visto
improvvisare al pianoforte su Papaveri e papere, Vita spericolata, Terra
promessa e Imagine dal palcoscenico di Sanremo, in un memorabile medley simile
a quello che – ogni sera diverso - chiude molti suoi concerti da solista.
Qualcun altro attende la seconda stagione
del suo programma televisivo (su Raitre in autunno) e intanto si gode le
repliche di Sostiene Bollani, che fanno quasi gli stessi ascolti della prima
volta. Qualcun altro ha letto il suo divertente libro Parliamo di musica,
uscito con Mondadori, e qualcuno, buongustaio, ha già comprato i biglietti dei
concerti dello Stefano Bollani Danish Trio in programma a Messina (Palacultura,
stasera), Gorizia (lunedì, Teatro Verdi), Milano (all’Hangar Bicocca, martedì),
Torino (Teatro Colosseo, mercoledì).
Malgrado Sanremo, malgrado la tv, malgrado
la sua popolarità cresca
a gran ritmo, Stefano Bollani prosegue indisturbato
lungo il tortuoso percorso artistico che gli è caratteristico, e che a giugno,
sempre con il Danish Trio, lo porterà a registrare un album nuovo con la
prestigiosa e rigorosissima etichetta tedesca Ecm. Il tutto, naturalmente,
sempre all’insegna dell’improvvisazione: «Con me stesso – dice ironicamente -
convivo da quarant’anni, con il Trio esattamente da dieci, raramente abbiamo
una scaletta, peschiamo dal repertorio nostro e andiamo… Diciamo che, suonando
insieme da dieci anni, non sentiamo il bisogno di parlare della musica. Basta
suonarla».
Tra gli appuntamenti spicca la serata di
Milano. Per il luogo in cui si svolge, e cioè la navata centrale dell’Hangar
Bicocca, quella che ospita l’opera I sette palazzi celesti di Anselm Kiefer
(che Bollani non ha mai visto: «E sono molto curioso: so che è enorme, e questa
è una bella sfida per chi ci suona dentro») e per il legame con Missione Sogni,
l’associazione di volontariato per cui il concerto di Bollani sarà occasione di
raccolta fondi.
Missione Sogni si è data un obiettivo
poetico, che non può non piacere a un musicista: «realizzare gratuitamente, in
tutta Italia, i desideri di bambini e ragazzi, dai 5 ai 15 anni, affetti da
gravi malattie o disabili. Un sogno realizzato distoglie i ragazzi dai problemi
quotidiani, li fa sentire unici e amati, stimolando in loro ottimismo, forza di
volontà e capacità di reagire al male. Ecco perché crediamo che realizzare un
sogno possa essere, per i piccoli pazienti, utile quasi quanto una medicina»
(da www.missionesogni.org).
«Quando posso, lo faccio – commenta Bollani
– mi metto al servizio di chi fa qualcosa per gli altri, soprattutto se, come
in questo caso, gli altri sono bambini ammalati o disabili. Ma non posso dire
che lo faccio volentieri, perché mi pare che tutte queste benemerite
associazioni colmino lacune dello Stato. Penso insomma che sia un peccato che
ci debbano pensare delle Onlus, ai bambini sfortunati, e penso che è una
fortuna che queste Onlus esistano. Spesso nei miei concerti ospito banchetti di
Emergency, che lavorano invece in altri Paesi, fuori dall’Italia, ma non mi va
di parlarne troppo. Mi va di dire, invece, che dopo aver accettato i tagli alla
cultura, stiamo accettando i tagli alla scuola pubblica, inseguendo un modello
all’americana, poi alla sanità, all’assistenza, sempre con la scusa
dell’economia. Ma come e per cosa li vogliamo spendere i pochi soldi che ancora
abbiamo? A me rimane solo la possibilità di segnalare le belle iniziative,
quando le incontro, e di fare bella musica, o musica onesta. Credo che sia
questo il mio impegno principale: fare bene il proprio lavoro, con amore, fa
bene all’umanità».
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