da: la Repubblica
Senza volerlo, il party abusivo del
centrodestra nel Palazzo di Giustizia di Milano può dare un piccolo grande
aiuto al dibattito in corso sull’uso migliore (o meno peggiore) di questa
legislatura. Chi avesse ancora qualche dubbio, nel centrosinistra, su chi sono
i sovversivi in questo Paese, può toglierselo: i sovversivi sono i pretoriani
di un leader plurinquisito, plurimputato, condannato per avere comperato
sentenze e accusato di avere corrotto membri del Parlamento. Il picchetto
berlusconiano sulla scalinata bianca del Palazzo milanese sembra, vent’anni
dopo Tangentopoli, l’immagine stessa della Restaurazione: a dover temere le
monetine degli intemperanti, questa volta, sono i giudici.
Si presume che nel partito di Bersani e
Renzi eventuali supporter di un “governissimo” si sentano indeboliti dal truce
spettacolo milanese: non è solo l’elettorato, sono la decenza e il buon senso a
suggerire di abbandonare Berlusconi e i berlusconiani al loro destino di
dissoluzione, in attesa che (tra un anno? un secolo? nella quarta dimensione?)
nasca perfino in Italia una destra legalitaria e fedele alla Costituzione, che
possa definirsi “moderata” senza far ridere gli astanti.
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