da: la Repubblica
Uno vale uno?
di Marco Bracconi
Ci sono domande insistenti, ostinate
e ossessive che mi faccio da tempo, senza ottenere o riuscire a darmi risposta.
Per esempio.
Se è vero che il Movimento Cinque Stelle si
definisce una “rete di cittadini”, e ha come principio fondante il rifiuto del
principio di rappresentanza e la democrazia diretta, allora perché il Movimento
stesso è costruito attorno ad uno strettissimo principio di
rappresentanza/dirigenza attribuito al suo leader?
Se è vero che uno vale uno, perché le
decisioni che prende l’”uno” Beppe Grillo non vengono messe ogni volta al
vaglio di tutti gli altri “uno”?
Se è vero che stanno per entrare in
Parlamento “cittadini eletti dai cittadini”, senza leader e mediazioni, perché
i deputati e i senatori varcheranno tra qualche giorno quella soglia
attraverso un sentiero strettissimo e già tracciato per loro dai capi
politici?
Se è vero che il referendum propositivo,
ulteriore principio basilare del Movimento, viene immaginato per qualsiasi
cosa, compresa l’uscita dall’euro, allora perché non viene chiesto ora agli
elettori/cittadini cosa pensano della strategia della non-fiducia?
Se è vero che tutto deve essere pubblico,
chiaro, trasparente, compresi i lavori nelle aule parlamentari, comunali e
regionali, allora perché non c’è una webcam sempre accesa che segue Casaleggio
e Grillo durante le loro riunioni politiche?
Se è vero che il Movimento Cinque Stelle
non è un partito, anzi vuole la scomparsa dei partiti, perché ha una disciplina
di partito identica – se non più ferrea – a quella di tutti gli altri partiti?
Se è vero che questa forma di democrazia è
morta e va sostituita con un altro sistema di democrazia, dove si trova sul
sito di Beppe Grillo uno schema esaustivo, dettagliato e tecnico su come
sarà (e soprattutto su come funzionerà) questa nuova democrazia?
Se è vero che la democrazia diretta
attraverso la rete è il fine ultimo di Grillo e Casaleggio, dov’è che si puo’
trovare un prospetto chiaro di come essa funzionerà tecnicamente, con quali
meccanismi, quali poteri di controllo, quali bilanciamenti, quali istituzioni,
quali soggetti pubblici di riferimento?.
Erano solo alcuni esempi.
Come avete letto, nessun insulto e nessuna
faccia da culo. Solo qualche dubbio, che da cittadino sottopongo al Movimento
che dice di voler riportare i cittadini al centro delle decisioni.
A queste domande si puo’ rispondere con un
virile e tranchant sarete spazzati via tutti. Oppure provare a dare qualche
risposta seria e magari aprire una discussione.
Magari qualche sostenitore o elettore a
Cinque Stelle è interessato a farla, questa discussione. Altrimenti bisognerà
pensare che la libera discussione tra i cittadini, dove uno vale uno, è
un valore solo quando si sta dentro i paletti prefissati da Beppe Grillo. Se
invece si sta fuori quei paletti (stabiliti da lui e solo da lui), allora uno
non vale più uno. Non vale niente.
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