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Lettera 43
Cav, il ritorno da Santoro
Dopo lo show da Vespa,
il 10 gennaio Berlusconi incontra lo storico nemico dopo 18 anni. La7 prevede
il boom di share
di
Simone Morano
Era il 13 aprile del 1995 quando Silvio
Berlusconi intervenne per l'ultima volta come ospite in un programma condotto
da Michele Santoro: si trattava di Tempo Reale, su Raitre.
Ma presto quell’evento non sarà più un
unicum: giovedì 10 gennaio, dopo 18 anni, il Cav ha deciso di incontrare di
nuovo in uno studio televisivo il giornalista campano.
TOUR DE FORCE TELEVISIVO. Il
presidente del Pdl, infatti, parteciperà aServizio Pubblico, su La7,
nell’ennesima tappa del tour televisivo che nell’ultimo mese l’ha portato ad
affrontare praticamente qualsiasi platea, da Quinta Colonna a Porta
a Porta, da Umbria Tv aTelelombardia.
In realtà, la storia degli scontri sul
piccolo schermo tra i due cominciò qualche mese prima rispetto a quel 13 aprile
1995. Per la precisione, il 2 febbraio di quello stesso anno, quando Berlusconi
telefonò in diretta a Tempo Reale per attaccare Eugenio Scalfari.
L'ATTACCO A SCALFARI. «Una prova, una sola
prova di quello che dice, altrimenti
l'accuso di essere un mentitore», fu la frase rivolta all’allora direttore di Repubblica (che senza troppo pensarci decise di querelarlo già poche ore dopo) che entrò nella storia recente del piccolo schermo nostrano.
l'accuso di essere un mentitore», fu la frase rivolta all’allora direttore di Repubblica (che senza troppo pensarci decise di querelarlo già poche ore dopo) che entrò nella storia recente del piccolo schermo nostrano.
«Santoro, io esigo che lei mi faccia
terminare una frase che avevo iniziato», è invece il ritornello che Berlusconi
ribadì negli studi di Tempo Reale poche settimane più tardi.
Più che un talk show, quello in onda su
Raitre allora fu un vero e proprio duello tra i due, che regalò ascolti record
al programma (8.2 milioni di spettatori di media con punte di 9 milioni e
mezzo, share che sfiorò il 32%). Ma anche, secondo l'ex ministro degli Esteri
Susanna Agnelli, «un milione di voti a Berlusconi».
QUEL FAMOSO «SI CONTENGA». Santoro e Berlusconi tornarono ad affrontarsi il 16 marzo 2001: durante Il raggio verde (guarda il video) il leader del centrodestra (che aveva impedito agli esponenti dell'allora Casa delle libertà di partecipare a «una trasmissione trabocchetto pensata per metterli in cattiva luce») telefonò in diretta rivolgendo al conduttore l’accusa di celebrare processi in tivù, e ricordandogli di essere un dipendente del servizio pubblico (con quel «Si contenga» che farà la fortuna dei suoi imitatori).
QUEL FAMOSO «SI CONTENGA». Santoro e Berlusconi tornarono ad affrontarsi il 16 marzo 2001: durante Il raggio verde (guarda il video) il leader del centrodestra (che aveva impedito agli esponenti dell'allora Casa delle libertà di partecipare a «una trasmissione trabocchetto pensata per metterli in cattiva luce») telefonò in diretta rivolgendo al conduttore l’accusa di celebrare processi in tivù, e ricordandogli di essere un dipendente del servizio pubblico (con quel «Si contenga» che farà la fortuna dei suoi imitatori).
Dall'editto
bulgaro al nuovo incontro su La7
Ma l’evento che simboleggia icasticamente
l’eterno duello tra i due non può che essere quello del 18 aprile del 2002,
quando Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a Sofia, in Bulgaria,
accusò Santoro (e con lui Daniele Luttazzi e Enzo Biagi), di essersi reso
protagonista di un «uso criminoso della televisione pubblica» (guarda il video).
L'EDITTO BULGARO. È il famoso editto
bulgaro a cui Santoro, all’epoca conduttore di Sciuscià, replicò definendo
l’allora presidente del Consiglio «un vigliacco che abusa dei propri poteri per
attaccare soggetti più deboli di lui senza concedergli il diritto di difesa», e
iniziando la puntata successiva della sua trasmissione cantando Bella Ciao (guarda il video).
Di lì a poco, il giornalista abbandonò la
Rai (il consiglio d'amministrazione, con maggioranza di centrodestra, scelse di
non confermare Sciuscià per motivi di «tutela aziendale») e si dedicò
alla politica, non prima di aver intrapreso una battaglia legale per tornare in
onda sulla tivù di Stato.
Il resto è storia recente, con Santoro che,
riappropriatosi della prima serata di RaiDue con Annozero, anche grazie
alle vicende processuali di Berlusconi ottenne ascolti stratosferici per la
seconda rete, prima di essere costretto nuovamente, nel 2011, a divorziare da
viale Mazzini.
DI NUOVO DA SANTORO. Ora Berlusconi torna
da Santoro e per la prima volta affronterà anche il suo «amico Travaglio», come
lui stesso l’ha definito la sera dell'8 gennaio ospite di Lilli Gruber a Otto
e mezzo.
E gli addetti ai lavori del piccolo schermo
si interrogano: Santoro lascerà il “lavoro sporco” agli altri, cercando in ogni
caso di tutelare il proprio ospite, o lo incalzerà senza pietà? Il Cav si
arrabbierà ogni volta che verrà interrotto e, come sua usanza, minaccerà di
andarsene?
Lo stesso Santoro, dopo il primo faccia a
faccia, nel 1995, rivelò: «Non volevo in alcun modo dare la sensazione che lui
fosse caduto in una trappola. Non puoi costringere un ospite a svolgere il
ruolo che hai immaginato per lui».
PALINSESTO AD HOC. Solo una cosa, al momento, pare certa: il 10 gennaio Servizio Pubblicoè destinato a vincere la gara degli ascolti.
PALINSESTO AD HOC. Solo una cosa, al momento, pare certa: il 10 gennaio Servizio Pubblicoè destinato a vincere la gara degli ascolti.
Non è un caso che a Mediaset abbiano deciso
all’ultimo minuto di cambiare la programmazione di Canale 5, mettendo nel
palinsesto il perdibilissimo film Matrimonio alle Bahamas al posto diThe
illusionist, il nuovo show di Teo Mammucari che è stato preservato rinviandone
la messa in onda al giorno dopo. Perché tutti gli occhi saranno puntati su La7.
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