martedì 2 ottobre 2012

L'Amaca di Michele Serra


Serra ha scritto un pezzo da “cattocomunista”. Occhio, che Matteo Renzi rottama anche questi...


da: la Repubblica

“Sono più di sinistra le riforme che premiano il merito piuttosto che quelle che premiano le rendite di posizione”. Lo dice Matteo Renzi nell’intervista di ieri a questo giornale. Ha ragione, e doppiamente ragione in un paese come l’Italia: corporativismo e familismo congelano la dinamica sociale, tendono a lasciare il benessere là dove si trova, impediscono ai meritevoli di emergere. Se essere di sinistra significa dare al figlio dell’operaio l’opportunità di farsi valere, va da sé che le riforme devono, finalmente, “premiare il merito”. C’è però, dentro la storia e dentro il destino della sinistra, anche un’altro principio, che è altrettanto importante: dare tutela agli ultimi, compresi gli sconfitti, gli sfortunati e – aggiungo – gli immeritevoli. Una sinistra che si occupi solo e solamente del merito avrà fatto solo la metà del proprio dovere.
L’altra metà (la cui definizione più diffusa è welfare) è non abbandonare quelli che non ce la fanno. I dubbi che parecchi elettori di centrosinistra hanno su Renzi sono tutti qui: che riconoscere il merito non significhi dimenticare la solidarietà.
 

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