da: Il Fatto Quotidiano
Signor Presidente del Consiglio,
in questi giorni che hanno caratterizzato
l’inizio del suo mandato lei ha più volte dichiarato di voler affrontare e risolvere
impegni molto seri e gravosi per il nostro Paese.
A nome della associazione “tutti a scuola”
auspichiamo di poterla incontrare il prossimo 9 aprile quando, provenienti da
più parti d’Italia, saremo a manifestare dinanzi il Senato della Repubblica in difesa
di un modello di stato sociale che sembra essere svanito in questi terribili
anni.
Le anticipo qualcuna delle domande che
vorremmo rivolgerle ricordandole la dichiarazione che faceva esplicito
riferimento alla possibilità di recuperare risorse, lei parlò di 500 milioni di
euro, derivanti dal taglio dei costi della politica, per il fondo nazionale di
non autosufficienza.
Presidente
Renzi:
Lei crede che sia possibile continuare ad
affrontare il tema del welfare dei
disabili solo in chiave “difensiva” come è
accaduto qualche giorno fa per scongiurare il taglio proposto dal commissario
Cottarelli delle indennità di accompagnamento?
Quale
è la sua idea di stato sociale?
Lei riconosce la totale inadeguatezza e
dunque la grave disuguaglianza che deriva dal non avere definito, come
l’articolo 117 della Costituzione prevede i livelli essenziali di assistenza in
tutto il Paese?
Cosa pensa del terribile vulnus ai diritti
dei disabili determinato dal suo predecessore Monti nel considerare la pensione
di invalidità come un elemento fondante del reddito Isee?
Saremmo felici di conoscere il suo pensiero
a tal proposito e le azioni che intende determinare per cancellare questa
assurda norma.
Presidente
Renzi:
Lei conosce sicuramente le esigue risorse
destinate al fondo nazionale delle politiche sociali ed quello dei non
autosufficienti: perché non prospetta concretamente una inversione di tendenza
con un impegno da parte del suo Governo?
Presidente
Renzi:
nei primi giorni Lei ha voluto lanciare un
segnale al Paese indicando nella scuola un punto di partenza e di riferimento
culturale e sociale.
Lei sa che la scuola dell’inclusione dei
disabili rappresenta un modello irrinunciabile per l’Italia ma non può ignorare
che essa sia in grave sofferenza: oltre 15.000 ricorsi ai Tar di tutta Italia
dei genitori per le ore di sostegno, la irrisolta questione della assistenza
igienica con il rimbalzo di responsabilità tra il Miur e gli enti locali, la
mancata formazione degli insegnanti sono elementi di criticità che un giovane
padre quale lei è dovrebbe sentire come urgenti problemi da affrontare.
Presidente
Renzi:
la sua formazione politica e la regione
dalla quale proviene dovrebbero suggerirle che uno dei più grandi e drammatici
problemi delle famiglie con figli disabili riguarda il cosiddetto “dopo di
noi”, lei ha un’idea in proposito e una prospettiva da indicare alle centinaia
di migliaia di genitori alle prese con questa drammatica angoscia?
Con la speranza di poter ricevere delle
risposte chiare a queste domande la saluto cordialmente.
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