da: la Repubblica
Formigoni,
la Procura di Milano fa sequestrare la villa in Sardegna e i conti correnti
Il provvedimento
nell'ambito dell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri: il valore complessivo del
sequestro è di 49 milioni di euro. L'ex governatore lombardo è ora in Senato
col Nuovo centrodestra
Una villa in Sardegna, ad Arzachena, conti
correnti e proprietà immobiliari a Lecco e Sanremo. Sono alcuni dei beni
sequestrati all'ex governatore lombardo Roberto Formigoni, attuale senatore del
Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, e al suo amico di vecchia data Alberto
Perego nell'ambito del procedimento sul caso Maugeri-San Raffaele. A ordinare
il sequestro preventivo per equivalente e per un valore di circa 49 milioni di
euro, finalizzato alla confisca nel caso di una eventuale condanna, è stato il gup
milanese Paolo Guidi, che ha accolto la richiesta dei pm Laura Pedio, Antonio
Pastore e Gaetano Ruta, individuando precisamente in "49 milioni 883mila
208" euro il "prezzo" della corruzione contestata al Celeste e
ad altri imputati, tra cui il faccendiere Pierangelo Daccò e l'ex assessore
lombardo Antonio Simone.
La replica di Formigoni. "Non ho mai
posseduto nemmeno la centesima parte di
49 milioni di euro", ha commentato
l'ex governatore. "Su uno dei miei due conti correnti figura un attivo di
18 euro e 20 centesimi, sull'altro un passivo di 75mila euro. Non ho mai
posseduto né posseggo una casa in Sardegna". La cifra a cui si è arrivati,
si legge nel provvedimento con il quale il gup ha disposto i sigilli, è
"pari alle somme complessivamente trasferite, successivamente al 12 aprile
2006, dalle casse della Fondazione Maugeri alle società di Daccò e Simone e
destinate alla remunerazione di questi ultimi e di Formigoni". Il
sequestro arriva dopo che lo stesso giudice, nelle scorse settimane, ha
rinviato a giudizio il senatore (accusato di associazione per delinquere e
corruzione), Perego, i presunti intermediari Daccò e Simone e altre persone
imputate per il caso Maugeri, ossia un giro di presunte mazzette per favorire,
attraverso delibere della giunta guidata all'epoca dal Celeste, la Fondazione
pavese con stanziamenti regionali.
I 53 milioni di Simone e Daccò. Già nei
mesi scorsi erano stati eseguiti sequestri per un valore di circa 53 milioni di
euro a carico di Daccò, dell'ex assessore Simone e dell'ex direttore
amministrativo della struttura sanitaria, Costantino Passerino. Adesso, invece,
sono arrivati i sequestri da 49 milioni di euro. In particolare, 39 milioni
rappresenterebbero la presunta corruzione legata alla vicenda Maugeri e 7,6
milioni sarebbero le presunte mazzette per il caso San Raffaele. I sequestri
hanno riguardato, da quanto si è saputo, cinque o sei conti correnti del
Celeste, e l'ormai famosa villa in Sardegna acquistata da Perego per conto di
Formigoni con un maxi-sconto, secondo l'accusa, e venduta da Daccò. E ancora,
una serie di immobili a Lecco e Sanremo di cui il senatore risulterebbe
comproprietario. Non sono stati sequestrati invece, come prevedono le
prerogative parlamentari, i conti di Formigoni riguardanti la sua attività di
senatore.
Le vacanze in yacht. Nella presunta
corruzione da 49 milioni di euro il gup individua sia quegli 8 milioni di euro
circa che l'allora governatore avrebbe ricevuto sotto forma di benefit di
lusso, come yacht e vacanze, sia parte dei soldi distratti dalle casse della
Maugeri e finiti agli intermediari, sia quelli utilizzati per mantenere la rete
di società all'estero servite per accantonare fondi neri. Formigoni, scrive il
giudice nel provvedimento, "ha avuto la disponibilità di ingenti somme di
denaro in contante non giustificate dai suoi legittimi introiti". Daccò e
l'ex assessore Antonio Simone "venivano a essere gestori di un tesoretto
(dell'ordine di decine di milioni di euro) che in parte, negli anni, veniva
messo a disposizione del presidente Formigoni e del suo entourage, in relazione
per spese per ville, imbarcazioni di alto bordo, lussuose vacanze, cene,
appuntamenti elettorali".
"Il tavolo della sanità". Secondo
il gup, la "gestione dei finanziamenti nel campo della sanità"
lombarda era "sotto il controllo di un 'tavolo della sanita di cui
facevano parte" l'allora direttore generale Carlo Lucchina "e il
segretario generale della Regione Lombardia (Sanese), oltre naturalmente al
presidente della Regione Lombardia". Il giudice ricorda anche le
dichiarazioni messe a verbale da due indagati, che "hanno confermato in
sede di incidente probatorio il sistema di pagamenti di tangenti".
Formigoni: "Ecco le mie
proprietà". Quanto agli immobili, Formigoni dichiara di non aver "mai
posseduto né posseggo una casa in Sardegna. Le proprietà immobiliari sono: un
micro appartamento di 36 metri quadrati nella periferia di Sanremo e tre
appartamenti di 400 metri quadrati complessivi, a Lecco, che sono stati
ereditati dai miei genitori. Di tutti questi immobili condivido la proprietà
con i miei due fratelli". La villa in Sardegna è composta da 13 vani, ha
una piscina ed è circondata da tanto verde. Costruita in
località Li Liccioli, nel comune di
Arzachena, era stata acquistata da Perego nell'ottobre 2011 e realizzata
dall'imprenditore Daccò. Lo splendido immobile, incastonato nel granito
smeraldino, era stato venduto dalla Limes srl di Erika Daccò, una delle figlie
dell'imprenditore.
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